Forse il momento è finalmente arrivato: Mercedes sta per introdurre sulla W15 un pacchetto di aggiornamenti importante per il Gran Premio degli Stati Uniti, che si correrà sul riasfaltato circuito di Austin. Proprio ieri, in un focus dedicato (leggi qui), sottolineavamo quanto a Brackley abbiano procrastinato troppo a lungo interventi che forse erano necessari per consolidare la crescita che si era osservata prima dell’estate.
È stato direttamente James Allison a confermare che degli upgrade aerodinamici saranno introdotti al Circuit of the Americas, novità che avranno il compito di correggere gli effetti negativi del fondo specifica Belgio che ha bloccato la crescita di una vettura che, con l’ala introdotta a Montecarlo, aveva trovato una vera e propria svolta tecnica.
Molto si è detto sul fondo che a Spa-Francorchamps è stato smontato dopo i primi due turni di libere, dato che all’interno della squadra della Stella a Tre Punte si riteneva che i problemi fossero più legati all’assetto che al pezzo in sé. Tuttavia, le gare successive hanno dimostrato che l’elemento in questione non ha portato i benefici sperati, tanto che è stato necessario rimuoverlo in attesa di ulteriori correttivi.

La Mercedes W15 ha continuato a mostrare un andamento altalenante, influenzato dal cambiamento delle piste e, soprattutto, dalle diverse condizioni operative. Bastavano pochi gradi centigradi o un diverso livello di gommatura per far perdere tutti i punti di riferimento trovati nelle sessioni precedenti; un problema che si è manifestato fin dall’inizio della stagione e che non è mai stato del tutto risolto.
Gli interventi pianificati per il Gran Premio degli Stati Uniti mirano proprio a creare una base solida su cui definire assetti più adatti. Un’operazione che forse arriva con un pizzico di ritardo, anche se il tracciato di Austin è sicuramente molto più idoneo di Monza, Baku e Singapore, che non sono i migliori “laboratori” per testare la validità aerodinamica delle vetture.
Mercedes W15: una vettura troppo sensibile alle temperature
Forse l’obiettivo principale delle innovazioni di cui parla James Allison è rendere la vettura meno sensibile al cambio di temperatura. L’ingegnere inglese ha spiegato, nel debrief post-gara della Mercedes, che la monoposto tende a soffrire con le mescole morbide su quegli asfalti che si surriscaldano notevolmente sotto l’irraggiamento solare. Singapore è stata la perfetta dimostrazione di questa inficiante dinamica, considerando che la monoposto ha faticato sul passo gara, nonostante in qualifica fosse riuscita a gestire bene la finestra termica operativa.
Nel 2024, Mercedes sembra aver perso una virtù che l’aveva caratterizzata anche negli anni più difficili (2022 e 2023): la capacità di gestire bene i diversi compound portati dalla Pirelli. Chissà se in questo processo non abbia influito l’addio di Loïc Serra, che gestiva questa particolare dinamica all’interno del team avendo accumulato una grande esperienza sui sistemi sospensivi e sulla connessione gomma-asfalto.

Mercedes è quindi alla ricerca della chiave giusta, quel meccanismo che possa far lavorare meglio le gomme su circuiti molto caldi. Austin, oltre a presentare peculiarità tecniche che esaltano la sfera aerodinamica, potrebbe anche offrire quelle condizioni operative difficili che servono da vero stress test. Il nuovo asfalto posato recentemente potrebbe rappresentare un ulteriore banco di prova per un team che, in realtà, è più interessato a definire una strategia di sviluppo per il 2025 che a correggere i difetti della W15 per cercare di scalare la classifica all’ultimo momento.
In fondo, un quarto posto nel campionato costruttori non è qualcosa da disprezzare, considerando l’incremento delle ore di lavoro in galleria del vento e alla CFD. Si tratta dell’effetto di un regolamento che premia chi fa il ragioniere, piuttosto che chi cerca di spingere al massimo per vincere la tenzone sportiva.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team