Tra queste due stagioni si è svolto un campionato 2023 dai contorni paradossali: non è arrivata nemmeno una vittoria, ma la classifica costruttori è stata chiusa in seconda posizione, a grande distanza dalla Red Bull, ma comunque davanti alla Ferrari.
Lewis Hamilton, dal canto suo, ha terminato al terzo posto, avendo avuto per molto tempo la concreta possibilità di giocarsi la seconda posizione con Sergio Perez, che tra le mani aveva una vera e propria astronave, visto che la RB19 è stata la vettura di Formula 1 più vincente di sempre.
Proprio nel corso del campionato scorso sono state prese decisioni drastiche in casa Mercedes. Mike Elliot, il padre concettuale del “concept Zero Sidepod”, è finito sotto accusa: nonostante il primo anno problematico, il concetto è stato riproposto, tra le critiche di Hamilton, che non ha mai smesso di esprimere perplessità. Queste dinamiche hanno portato Toto Wolff a richiamare James Allison, che nel frattempo era impegnato nel progetto vela di Ineos. Allison ha di fatto preso il posto di Elliot, che è stato spostato in ruoli più marginali, preludio a un addio poi concretizzatosi puntualmente.
Newey – Mercedes: ipotesi abbozzata ma subito accantonata
In questa fase, mentre Wolff e Allison discutevano del futuro del team, è stata considerata la posizione di Adrian Newey. In Mercedes, forse immaginando che l’ingegnere inglese potesse essere stanco della Red Bull o forse per muovere guerra ai rivali, avevano valutato la possibilità di portarlo a Brackley per rimettere in carreggiata un team tecnico che aveva perso la bussola e visto sgretolarsi l’unità interna, elemento fondamentale nelle vittorie passate.
Toto Wolff ha spiegato che lo scorso anno il nome di Newey ha effettivamente circolato negli uffici di Brackley. Tuttavia, dopo un confronto con Allison e, soprattutto, avendo confermato la sua disponibilità a tornare pienamente operativo nel progetto Formula 1, il nome del vulcanico ingegnere – che era anche nel mirino di altri team – è stato accantonato.
“Ci abbiamo pensato e io e James ne abbiamo parlato. Abbiamo elaborato un’idea e siamo giunti alla conclusione che abbiamo fiducia nella struttura attuale e vogliamo continuare con essa. Detto questo, nutriamo grande rispetto per Newey, ma andiamo avanti perché crediamo nella nostra squadra“, aveva dichiarato Wolff, come riportato da RN365.
Il solo fatto che si sia discusso di Newey dimostra che Mercedes era consapevole di attraversare una fase delicata, che si è poi tentato di superare con il ritorno di James Allison. Non affondare il colpo e non procedere concretamente con Newey è stato un errore? Con il senno di poi, la risposta potrebbe essere affermativa. D’altronde, Adrian non sarebbe stato disponibile prima del 2025, quando effettivamente prenderà possesso dei suoi nuovi uffici a Silverstone.
È chiaro che un tecnico di successo, che ha sempre introdotto idee geniali, avrebbe potuto fare comodo a una Mercedes che si prepara ad affrontare un cambio regolamentare, che non necessariamente gioverà, viste le difficoltà riscontrate tra il 2021 e il 2022.
Ciò che fa riflettere è che Mercedes – così come qualsiasi altro team che avesse ingaggiato Newey – avrebbe sottratto una risorsa importantissima a una squadra in ascesa come l’Aston Martin. Un team che sta diventando un benchmark in termini di infrastrutture, grazie al lavoro fatto a Silverstone, dove è stata costruita una nuova fabbrica all’avanguardia, senza eguali in Formula 1.
In questo contesto, con il motorista Honda in un rapporto esclusivo e con risorse finanziarie abbondanti, anche grazie allo sponsor Aramco che fornirà carburanti all’avanguardia per i propulsori nipponici, sottrarre una figura come Newey avrebbe rappresentato un colpo strategico. Tuttavia, Mercedes ha preferito fare affidamento sulle proprie risorse interne, rinnovando la fiducia nei propri ingegneri. Come al solito, sarà il tempo a dirci se la mossa è stata lungimirante.