McLaren vs FIA: la misura del dubbio

Considerazioni sulla querelle che ha coinvolto la scuderia di Woking e la FIA in merito all’alettone posteriore durante il Gran Premio d’Azerbaijan, a Baku.

Prima che scoppiasse la polemica del “f**c-gate”, a causa di una parolaccia detta dal tre volte campione del mondo, il pilota olandese Max Verstappen, tanto da richiamare in azione la GPDA durante il Gran Premio di Singapore, a tenere banco era la controversia sull’alettone posteriore della McLaren, attuale leader della classifica costruttori.

All’ultimo Gran Premio d’Azerbaijan, dove ha trionfato la McLaren del pilota australiano Oscar Piastri, sono emersi, sui vari social media, numerosi video che mostravano come l’alettone posteriore della monoposto “papaya”, sul lunghissimo rettilineo di 2,2 km nella parte finale del tracciato cittadino, si aprisse leggermente, creando un effetto simile a un “mini-DRS”.

Chiaramente, questo “escamotage” non ha influito in modo determinante sulla vittoria di Piastri, che ha comunque mantenuto a distanza di sicurezza la Ferrari di Leclerc. Il trionfo è stato frutto al 100% del talento del pilota australiano, condito da un errore strategico da parte della Rossa.

Spirito regolamento F1
Comparazione tra l’alettone della McLaren MCL38 in posizione statica e sotto la pressione dell’aria – illustrazione Chiara Avanzo

Tuttavia, molti fan e appassionati di F1 non si sono convinti e ritengono che la vittoria dell’australiano sia irregolare, sostenendo che quell’ala violi lo “spirito del regolamento”, chiedendo a gran voce la squalifica di entrambe le McLaren e l’assegnazione della vittoria a Leclerc.

Lo “spirito del regolamento“, come ha già scritto il nostro direttore, che ha avuto modo di discuterne con un professore universitario di diritto, è un concetto vago e soggetto a interpretazioni, spesso invocato per difendere un regolamento poco chiaro, ricco di zone grigie dove gli avvocati e gli ingegneri trovano terreno fertile.

Questo particolare alettone posteriore a basso carico era già stato utilizzato a Spa e Monza, seppur con effetti minori, poiché le velocità raggiunte sul rettilineo di Baku sono superiori a quelle dei due circuiti storici.

Quando ormai i video dell’alettone controverso erano diventati virali, la FIA inizialmente ha dichiarato che l’alettone fosse regolare, dato che superava tutti i test statici. Tuttavia, tali test non sono in grado di simulare le condizioni dinamiche del rettilineo di Baku, e la questione sembrava chiusa, ma non era così.

Al venerdì delle prove libere del Gran Premio di Singapore, durante la pausa tra le due sessioni, è esplosa la bomba. La McLaren, con un comunicato, ha dichiarato di aver parlato con la FIA, che le avrebbe consigliato di modificare o non utilizzare più quel tipo di alettone (che sarebbe stato impiegato anche a Las Vegas, un circuito con caratteristiche simili a Baku). La scuderia inglese ha “accettato” il consiglio della FIA e ha annunciato che apporterà piccole modifiche a quella specifica.

Il dubbio che sorge spontaneo è: se l’ala di Baku ha superato tutte le prove di legalità, dunque conforme al regolamento, perché la FIA è intervenuta solo a Singapore, quando i primi effetti erano già visibili a Spa, circa due mesi prima?

Lando Norris, il vincitore del Gp di Singapore

Qui interviene Nikolas Tombazis. Il direttore delle monoposto, ai microfoni della principale emittente italiana di F1, ha ammesso che il “sole” di Baku abbia fatto “luce” sull’alettone della McLaren, mentre a Spa e Monza, dove il cielo era coperto, il “mini-DRS” era meno evidente.

Dichiarazioni, a mio parere, sconcertanti, considerata la posizione che ricopre la FIA. Questa, per constatare un’eventuale irregolarità, dovrebbe basarsi sui fatti e non sulle condizioni meteorologiche. Tombazis ha inoltre aggiunto che nessun team è esente da simili questioni e che, se il “vaso di Pandora” venisse scoperchiato, sarebbero problemi per tutti, soprattutto in relazione al budget cap.

Secondo alcuni rumor, la Red Bull, principale rivale della McLaren nella lotta per i titoli, avrebbe fatto pressione sulla federazione per rendere quell’alettone illegale, nonostante fosse conforme al regolamento. Come spesso accade in questi casi, la FIA si è lavata le mani e ha punito chi aveva trovato una falla nel suo regolamento ambiguo.

I fan e gli appassionati di Formula 1 devono accettare che l’ingegno ingegneristico – passatemi il gioco di parole – non si fermerà mai davanti a un regolamento, anche il più rigido. Troverà sempre un modo per aggirarlo, e forse dovremmo anche complimentarci per questo. Questa è la F1, quella che tanto amiamo.


Crediti foto: McLaren F1, Chiara Avanzo

Exit mobile version