Reagire alla sconfitta affermando di non aver mai desiderato la vittoria. La morale della favola della volpe e l’uva, che tutti conosciamo, sembra adattarsi perfettamente a quello che la McLaren sta facendo in questi giorni.
Il titolo mondiale piloti è ormai sfuggito dalle mani degli uomini di Woking, che per molto tempo avevano coltivato il sogno di vincere il trofeo più importante che la Formula 1 mette in palio. E questo è evidente, tanto che a un certo punto i dirigenti del team inglese hanno perfino modificato quelle ferree “papaya rules” che definivano le regole da rispettare in pista per Lando Norris e Oscar Piastri.
Ma non c’è stato nulla da fare: Max Verstappen si è dimostrato più forte e, soprattutto, la McLaren non ha saputo sfruttare le occasioni che la pista le aveva offerto, sprecando una fase del mondiale in cui la MCL38 si era rivelata l’auto da battere.

Ora è facile affermare che il vero obiettivo è il campionato costruttori e che quello piloti sarebbe stato solo una ciliegina sulla torta, della quale in fondo si poteva fare a meno. Andrea Stella, che ha fatto un grandissimo lavoro da quando è alla guida del team di Woking (e questo va sottolineato ogni volta con forza), ha dichiarato che la vera priorità della McLaren era la coppa costruttori.
Ha spiegato che, anche quando sono state modificate le regole interne al team, l’obiettivo principale era tutelare il campionato marche piuttosto che tentare di vincere quello piloti. Un punto di vista poco credibile, considerando come sono andate le cose. Ssi veda, ad esempio, il sacrificio richiesto a Oscar Piastri durante la Sprint Race del GP del Brasile.
Si ha la sensazione che questo cambio di visione sia un atto necessario per motivare un team che, a tre gare dalla fine, non ha ancora messo in cassaforte la Coppa Costruttori e teme di subire un nuovo smacco dopo quello incassato a Interlagos grazie a un Max Verstappen in forma stellare, ma anche per l’incapacità della scuderia di gestire una gara ricca di colpi di scena e imprevisti.

McLaren vs Ferrari: due cartucce su tre in favore di Woking
Andrea Stella, parlando delle gare che restano fino alla fine del campionato, ha lasciato intendere che si tornerà alle vecchie regole di ingaggio, visto che ha dato via libera a Piastri e Norris di poter lottare per la vittoria, ovviamente senza danneggiare il team. Ha anche fatto delle previsioni, affermando che Las Vegas potrebbe essere una pista pro-Ferrari (qui l’analisi), mentre le ultime due, Losail e Abu Dhabi, dovrebbero sposarsi con le caratteristiche della MCL38.
Due cartucce da sparare per una vettura che ha un margine di 35 punti sulla Ferrari e di 58 su una Red Bull che, al di là della vittoria a Interlagos, non sembra nelle migliori condizioni – anche per la forma non proprio brillante di Sergio Perez – per inserirsi nella lotta al vertice.
Insomma, per la McLaren il campionato costruttori è diventato una vera priorità dopo aver perso nella classifica piloti. Non si tratta, però, di un ripiego, poiché questo titolo manca dal lontano 1998, quando al volante delle vetture grigio-nere, in ossequio allo sponsor tabaccaio West, c’erano Mika Hakkinen e David Coulthard. Non sarà il grappolo d’uva più dolce del mondo, ma di certo non si tratta nemmeno di una tazza di amaro limone.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, McLaren F1