Otto settimane e sei Gran Premi. In questo ristretto arco di tempo si deciderà il campionato del mondo di Formula 1 2024. Dopo la lunga pausa di inizio autunno, il Circus si lancia a rotta di collo verso il suo epilogo. Lotte serrate in entrambe le classifiche. In quella costruttori è la McLaren a guidare, dopo aver sorpassato una Red Bull sempre più in difficoltà; in quella piloti, Max Verstappen mantiene un vantaggio di 52 punti su Lando Norris, che non ha intenzione di mollare il sogno iridato.
La McLaren MCL38 è sicuramente la vettura che, da un certo punto della stagione in poi, si è dimostrata la più performante e adattabile del lotto, mezzo capace di esaltarsi su ogni tipo di pista. Tuttavia, ciò implica delle responsabilità per il team. Quali? Non aver saputo sfruttare appieno questo potenziale a causa di strategie spesso cervellotiche e di una gestione della coppia Norris-Piastri decisamente migliorabile.

McLaren: il CEO Zak Brawn loda il “modello Stella”
Ma ora, con la McLaren lì in vetta, a giocarsi il titolo punto per punto contro i dominatori degli ultimi anni, bisogna fare di più. È necessario essere perfetti per mantenere la leadership nella classifica costruttori e, soprattutto, per ribaltare i valori in quella piloti.
Zak Brown, l’amministratore delegato del team inglese, ha messo in guardia i suoi uomini dai pericolosi cali di concentrazione, che possono presentarsi proprio nel momento più cruciale. Mai abbassare la guardia in una Formula 1 sempre ricca di sorprese. Austin dovrebbe vedere molti team, a partire proprio dalla Red Bull, introdurre aggiornamenti significativi sulle proprie vetture.
Nel suo approccio realistico, il CEO della McLaren ha lodato Andrea Stella, il team principal che ha impresso la svolta decisiva alla scuderia. Stella è stato abile nel mantenere il team con i piedi per terra, evitando voli pindarici controproducenti.
Brown ha evidenziato come il manager italiano eviti di considerarsi favorito per una gara in particolare, un atteggiamento che sta aiutando tutti i membri del team a rimanere concentrati sull’obiettivo. “Dobbiamo fare in modo di non sentirci troppo a nostro agio”, ha spiegato l’americano ai microfoni di RN365, sottolineando che l’appagamento è un male da tenere quanto più lontano possibile dall’ambiente papaya.
Al di là delle filosofie auto-motivazionali, in McLaren sanno di avere una macchina capace di adattarsi a ogni circuito, un vantaggio innegabile che però va amministrato con una gestione delle gare più precisa rispetto a quella vista fino alla pausa estiva.
Ad Austin, inoltre, i rivali dovrebbero presentare diverse novità, come anticipato in precedenza. Questo aumenta ulteriormente il livello di attenzione all’interno della McLaren, che potrebbe a sua volta aggiornare una MCL38 che è progredita per step continui, senza introdurre molti pezzi nuovi in un solo colpo, a eccezione del pacchetto di Miami.

Questo tipo di strategia ha pagato e potrebbe fare la differenza rispetto a chi è costretto a presentare molti aggiornamenti in un weekend che sarà caratterizzato dal format Sprint, che offre un solo turno di prove libere per confrontare i dati della pista con quelli che emergono dalla galleria del vento e dalle analisi computazionali.
Non è la prima volta in questo 2024 che vediamo team in difficoltà nel correlare gli elementi; un problema che la McLaren non affronterà proprio grazie alla politica dei piccoli passi, che sta portando grandi risultati.
Crediti foto: McLaren F1