Andrea Stella non si nasconde. Dopo il Gran Premio dell’Emilia-Romagna, il team principal della McLaren ha riconosciuto senza giri di parole che il livello di competitività espresso da Max Verstappen e dalla Red Bull ha colto di sorpresa l’intero muretto papaya. Una prestazione assolutamente convincente, costruita sin dai primi metri di gara, ha permesso al campione olandese di imporsi davanti alle due McLaren, con Lando Norris secondo e Oscar Piastri terzo sotto la bandiera a scacchi. Ma quel che ha impressionato è il passo mostrato dalla RB21 che ha tenuto agevolmente a bada le vetture inglesi.
Decisivo, a detta dello stesso Stella, il sorpasso iniziale di Verstappen su Piastri alla chicane del Tamburello. “Quell’azione ha sostanzialmente determinato l’esito della gara”, ha ammesso il tecnico italiano. “Una volta perso il comando, non siamo mai riusciti ad avere il passo necessario per tornare davanti”.

Un’affermazione che sorprende, soprattutto alla luce della netta supremazia McLaren evidenziata a Miami, dove il team di Woking aveva mostrato segnali di netta dominanza. In Emilia-Romagna, invece, le previsioni di rimonta – sia in pista che ai box – non si sono concretizzate. La Red Bull ha gestito in modo impeccabile ogni fase della corsa, vanificando le strategie alternative tentate da McLaren.
Il momento più favorevole per un possibile attacco è arrivato nel finale, quando la Safety Car è intervenuta in seguito al ritiro di Andrea Kimi Antonelli, riaccendendo brevemente le speranze di una volata per la vittoria. In quel frangente, Verstappen e Norris avevano montato gomme fresche, mentre Piastri era rimasto in pista con le mescole usurate. Nessun ordine di scuderia è stato impartito: Norris ha dovuto superare il compagno di squadra sul campo, ma quando ci è riuscito, Verstappen era ormai troppo lontano – circa sei secondi – per essere impensierito.
“Abbiamo provato a costruire diversi scenari per mettere Max sotto pressione, ma la verità è che non abbiamo mai avuto il passo necessario”, ha spiegato Stella. “Anche nel finale, quando Lando ha avuto pista libera, Verstappen rispondeva immediatamente. Su un tracciato come questo servono sette-otto decimi di margine per tentare un sorpasso, e non li avevamo”.
Uno dei punti interrogativi principali ha riguardato la strategia di gara di Oscar Piastri. L’australiano, dopo una partenza brillante dalla pole, ha anticipato la sosta rispetto al previsto, alimentando l’ipotesi di una strategia su due soste. Un piano che non si è concretizzato a causa dell’ingresso della Virtual Safety Car prima, e della Safety Car poi, che hanno rimescolato le carte in modo imprevedibile.
“Le gomme di Oscar si stavano degradando rapidamente, e ci ha comunicato sensazioni molto chiare in radio”, ha raccontato Stella. “In quel momento non era ancora definito se avremmo optato per una o due soste. Se avessimo scelto le due, quello era il momento corretto per fermarsi”.
Il passaggio alle gomme dure, tuttavia, non ha portato i risultati sperati. “Ci aspettavamo qualcosa in più da quella mescola”, ha ammesso il team principal. “In realtà, Oscar non è riuscito ad avere un ritmo superiore a quello di Lando e Max, che erano ancora su medie usate. Questo ha limitato la possibilità di ribaltare la gara”.
Nonostante la mancata vittoria, in casa McLaren non si parla di rimpianti. La scelta strategica, pur rischiosa, era finalizzata a mettere in difficoltà Verstappen, anche a costo di uscire dagli schemi. “Ci sono giornate in cui per provare a vincere devi anche accettare il rischio del rovescio della medaglia”, ha concluso Stella. “Quella di oggi era una di quelle”.

Dal punto di vista del campionato, la corsa resta apertissima. Oscar Piastri conserva la leadership nella classifica piloti, ma vede ridursi il vantaggio su Lando Norris da 16 a 13 punti, con Max Verstappen che si avvicina pericolosamente, ora distante solo nove lunghezze.
Tra tre giorni si accendono i motori per il GP di Monaco che potrebbe rappresentare un altro banco di prova durissimo per la McLaren in attesa che arrivi Barcellona col cambio normativo sulle ali flessibili. Il mondiale sembra tutt’altro che chiuso e forse dovremmo anche iniziare ad ammettere che la RB21 non è una vettura scarsamente competitiva. A Imola, in gara, ha dimostrato di essere superiore alla McLaren. E questa evidenza va al di là di certe narrazioni di comodo.
Crediti foto: McLaren
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