Colpo di scena: la McLaren s’è svegliata! Forse…

Si apre una piccola breccia nel castello disciplinare denominato "papaya rules" che codifica le regole d'ingaggio in seno alla McLaren. Andrea Stella ha alluso alla possibilità di congelare il provvedimento etico per supportare Lando Norris nella lotta al campionato del mondo

Ogni anno la Formula 1 è accompagnata da un tormentone, una parola o un concetto che viene ripetuto fino allo sfinimento e del quale, l’anno successivo, pochi si ricordano. Un cliché comunicativo che accompagna il nostro amato sport da diverso tempo e che nel 2024 si materializza nel concetto del “Papaya rules”, quell’insieme di regole interne alla McLaren che lascerebbero ai piloti la libertà di duellare in nome di uno spirito sportivo elevato, da tutelare anche fino al nichilismo.

Eh sì, perché lasciare strada libera a Oscar Piastri, che nella fase iniziale del campionato aveva perso troppi punti, significa quasi automaticamente consegnare il mondiale nelle mani di Max Verstappen, togliendo a un comunque non brillante Lando Norris la possibilità di competere per il titolo iridato. Lungi da noi voler essere impietosi con il pilota di Bristol, ma con quella macchina tra le mani è un peccato mortale accusare 62 punti di distacco dal campione olandese.

Inoltre, non è ammissibile, sportivamente parlando, perseverare nell’errore, sbagliando sistematicamente le partenze e gettando al vento quanto di buono viene fatto al sabato. Sono parole dure, le nostre, ma necessarie per descrivere lo scempio di cui si sta macchiando il pilota, Ma anche il team, che non riesce a supportarlo come dovrebbe.

Lando Norris
Lando Norris, McLaren F1

McLaren – E se le “Papaya rules” fossero un freno mentale per Norris?

Come al solito, ci piace analizzare i fenomeni da più angolazioni. E se Norris stesse sotto-performando proprio perché il suo gruppo non lo supporta a sufficienza? Potrebbe star pagando la frustrazione di vedersi in lotta per il titolo senza avere una squadra compatta, come accade in Red Bull con Verstappen.

Confrontarsi con un pilota come Max è difficilissimo: serve ogni arma possibile per batterlo e portare a casa lo scalpo. McLaren, invece, sembra restia ad abbandonare certi principi. Lodevole, ma a volte la ragion di Stato impone altri sacrifici morali.

A Monza, Piastri non ha guardato in faccia nessuno: appena ha visto il compagno di squadra sbandare all’uscita della prima variante, si è lanciato come un ghepardo sulla McLaren numero 4 e alla Roggia ha sferrato il colpo fatale, avviando quella catena di eventi che ha permesso a Charles Leclerc di vincere la gara e a Lando Norris di prodursi in un’altra prestazione opaca.

Ora che la McLaren ha praticamente raggiunto la Red Bull nella classifica costruttori, qualche interrogativo sorge. E forse si è capito che la linea di condotta adottata finora non è l’ideale per lottare per il titolo che davvero conta: quello piloti.

Diciamoci le cose come stanno, senza ipocrisie: il campionato costruttori è solo un palliativo, utile magari a chi non vince da tempo – ed è il caso della McLaren – ma ciò che dà davvero lustro a un driver e alla squadra è il titolo piloti. La Red Bull lo sa bene: nel 2021 riuscì ad abbattere l’impero della Mercedes con Max Verstappen, senza però portarsi a casa la coppa costruttori. Certo, lo ricordiamo, ma quasi nessuno sottolinea quello che resta un dettaglio.

La fotografia che emerge dopo il Gp d’Olanda 2024: Lando Norris (McLaren) che prova a scappare con Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) a rintuzzare gli attacchi

McLaren: le “papaya rules” vacillano?

Andrea Stella ha finalmente aperto gli occhi e si è accorto che la McLaren MCL38 è così competitiva che, se sfruttata al meglio, può portare a Woking anche il titolo piloti. “Se possiamo ottenere entrambi i risultati come squadra, dobbiamo mettere Norris nelle condizioni di farlo”, ha dichiarato il manager ex Ferrari, interrogato sulle “regole Papaya” in vigore in casa dei britannici.

Stella ha capito che la Red Bull è una preda agonizzante e che ora bisogna affondare il colpo decisivo senza esitare, evitando di lasciarsi trasportare da alti ideali etici. Se la McLaren parte davanti, occupando la prima fila, bisogna assicurarsi di ottenere il massimo per la squadra e per Lando Norris. Questo ha detto Stella a margine del Gran Premio d’Italia.

Vogliamo provare a vincere il campionato con Lando”, è stato un passaggio chiave nelle dichiarazioni del team principal della McLaren, tra tanti discorsi scontati sull’armonia del team, la massimizzazione dei risultati, lo spirito collaborativo, e via argomentando.

Per inserirsi seriamente nella lotta al titolo piloti, serve un cambio di marcia: bisogna abbandonare questa malsana idea sportiva di lasciare la competizione sempre aperta e di non mettere il pilota in svantaggio al servizio di quello meglio posizionato in classifica.

Due terzi della stagione sono stati archiviati, mancano solo otto gare alla fine. I punti in palio sono molti, soprattutto con le tre sprint race, ma non infiniti. E i trend dicono che, se non si comincia a vincere in serie, specialmente ora che la Red Bull sembra in difficoltà (QUI i motivi della crisi della RB20), si commetterà un errore strategico di cui ci si pentirà amaramente.

Stella non ha pubblicamente affermato che dal Gran Premio dell’Azerbaigian (QUI il programma completo) le cose cambieranno e che sono state stabilite nuove regole d’ingaggio, ma ha lasciato intravedere una crepa nel suo modello gestionale, che tanti vantaggi ha portato al team.

Proprio perché Stella è una persona intelligente, preparata e pragmatica, ha capito che le “Papaya rules” ora devono essere congelate, sospese per puntare a qualcosa di molto più grande che perdere un titolo per essere stati sportivamente equi.

Il team principal Andrea Stella e Lando Norris

Stella valuta di mettere da parte le regole che hanno finora governato il team proprio perché ha portato la squadra a un livello che, al momento del suo ingaggio, nessuno avrebbe immaginato. Due anni fa, la McLaren navigava in acque tempestose; Stella è stato quel timoniere che ha riportato la barca in porto, risistemata e lanciata nuovamente verso il mare aperto a una velocità impensabile prima.

Ecco perché bisogna dargli fiducia e permettergli di prendere in mano la situazione, aiutando in maniera pubblica e deliberata Lando Norris a giocarsi le sue carte, così che la responsabilità del titolo possa passare finalmente nelle mani del pilota e nessuno possa dire che il mondiale è stato perso per colpa del team. Lando deve essere responsabilizzato e deve dimostrare di poter vincere il campionato con il supporto della sua squadra.


Crediti foto: McLaren F1

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