McLaren: la piena libertà è un rischio

Permettere a Norris e Piastri di sfidarsi in libertà può essere una strategia svantaggiosa. McLaren riuscirà a imporre scelte impopolari per una più alta ragion di stato che si chiama campionato del mondo?

La prima fila è stata completamente monopolizzata, con gli avversari diretti nella lotta al titolo costruttori relegati in settima e ottava posizione. Per la McLaren, il Gran Premio d’Italia rappresenta un’occasione ghiotta, più unica che rara, per allungare clamorosamente in classifica.

Questa volta, Mercedes e Ferrari possono essere preziose alleate della scuderia di Woking, che però deve fare tutto per bene in gara, a partire dallo start, poiché non può permettersi di “ciccare” l’ennesima partenza dai semafori.

Se quest’anno la MCL38 non ha ancora preso il largo in entrambe le classifiche è perché la domenica sono stati commessi troppi errori, dalle strategie alla gestione di momenti chiave. Il team avrà imparato dalle proprie topiche? Riuscirà ora ad applicare tattiche più risolute per provare a riaprire anche il campionato piloti, nonostante la considerevole distanza tra Verstappen e Norris?

A leggere i commenti di Oscar Piastri e Lando Norris, pare che nel team diretto da Andrea Stella prevalga ancora la politica che prevede la libertà di sfidarsi senza particolari ordini di scuderia. Tuttavia, potrebbe trattarsi solo di una politica facciata, pronta a essere smentita nel momento in cui le necessità, la cosiddetta “ragion di Stato”, prenderanno il sopravvento.

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McLaren: cambio di passo strategico per lottare per entrambi i titoli

Leggendo tra le righe delle dichiarazioni rilasciate dal Team Principal della blasonata scuderia inglese, si intuisce che forse qualcosa sta iniziando a cambiare. Stella ha spiegato che, in un momento storico in cui la vettura papaya è particolarmente competitiva, è essenziale assicurarsi di arrivare alla bandiera a scacchi senza fare danni. Ha anche sottolineato l’importanza della sinergia tra i piloti che devono collaborare piuttosto che adottare la mentalità secondo cui il compagno di squadra è il primo rivale.

L’ex manager della Ferrari ha chiarito che in McLaren si intende stare lontani da questa mentalità tossica, in cui il compagno di squadra è visto come il primo avversario in pista. I due piloti, dunque, devono cooperare per massimizzare i risultati sportivi della scuderia. A questo punto, non si può escludere che, specialmente in presenza di un largo vantaggio sugli avversari, si possa considerare l’idea che Piastri si metta a disposizione di Lando Norris per aiutarlo nella corsa al titolo piloti.

D’altro canto, è stato lo stesso australiano a dichiarare, durante la conferenza stampa pre-evento del giovedì, che si sente pronto per questa evenienza, comprendendo che è possibile puntare sia al titolo costruttori che a quello piloti con la piena cooperazione e facendo un passo indietro in una stagione che, partita in sordina, sta ora offrendo opportunità che fino a qualche tempo fa sembravano inimmaginabili.

In Ungheria, quando Piastri ha vinto il suo primo Gran Premio, la McLaren ha mantenuto un atteggiamento di totale equità nei confronti dei suoi piloti. Tuttavia, ora che in ballo c’è qualcosa di più grande della vittoria di una singola tappa, il team potrebbe rivedere le sue strategie paritarie e puntare tutto su Lando Norris che, con nove gare ancora da disputare e tre Sprint Race annesse, si sta giocando qualcosa di davvero importante.


Crediti foto: McLaren

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