Tra Oscar Piastri e Lando Norris, chi è uscito meglio dall’ultimo Gp svoltosi in Ungheria? Uno è andato in vacanza da leader del Mondiale. L’altro viene da due mesi brillanti che non gli hanno fatto perdere il contatto dal primo in classifica. Una cosa è certa. Gli ultimi dieci appuntamenti della stagione faranno vivere ai tifosi papaya – e non – delle emozioni incredibili.
Sin dalle prime uscite, Andrea Stella aveva fatto intendere che l’obiettivo primario della scuderia di Woking era assicurarsi che il principale avversario, Max Verstappen, rimanesse a distanza dai due. La Red Bull non è riuscita poi a ripetere le due vittorie di inizio stagione, anche a causa di upgrade che non hanno permesso al quattro volte campione del mondo di sfidare ad armi pari i due piloti della McLaren.
Una volta archiviata la minaccia del conducente Red Bull, il TP della McLaren ha poi dato via libera a Piastri e Norris. Nonostante i team radio dei rispettivi ingegneri di pista che ricordavano di lottare seguendo le papaya rules, i due hanno già rischiato più volte il contatto – in Canada, Norris ha danneggiato la propria macchina a seguito di un contatto con il compagno costringendolo al ritiro – sintomo di una rivalità agonistica destinata a offrire spettacolo fino all’ultimo giro di Abu Dhabi.

Tornando al quesito posto nella prima riga di questo scritto, entrambi i piloti McLaren hanno approcciato questa lunga pausa estiva con diverse consapevolezze. Ma i due sono coscienti del fatto di essere piloti forti, veloci e meritevoli del primo Titolo iridato. Piastri, al suo terzo anno in F1, sta dimostrando di essere un pilota solido, aggressivo quando serve e freddo. Norris, da più tempo in categoria, sta affrontando una lotta contro sé stesso e le sue insicurezze, e sembra proprio che la stia spuntando prendendo in conto le ultime gare.
McLaren, Lando Norris: “Devo continuare così. Mi sento più a mio agio con la macchina”
Dopo aver cominciato la stagione con il piede giusto, l’inglese si era un pò perso durante le prime gare. Tuttavia, dopo il patatrac del Canada, Norris ha conquistato tre delle ultime quattro vittorie. Quando gli è stato chiesto in quali aree si sarebbe concentrato da qui fino a fine stagione, il venticinquenne ha affermato che dovrà gareggiare con la stessa costanza degli ultimi due mesi.
“Devo continuare così. Penso che le cose ultimamente stiano andando meglio. Voglio ancora di più, devo ancora migliorare molto perché non sono bravo come vorrei, ma ho migliorato in alcune aree. Mi sento in una situazione molto migliore, sono contento della macchina. Ho lavorato sodo, ma posso fare molto di più di quanto abbia fatto finora“.

Proprio Norris aveva accusato alcuni problemi di feeling con la MCL39, ma i pacchetti di aggiornamenti introdotti dalla compagine di Woking, hanno ridato il sorriso all’inglese, che dovrà colmare a partire dal Gp di Zandvoort un distacco di soli nove punti.
McLaren, Oscar Piastri: “Sono migliorato in diverse aree, questa è la differenza rispetto all’anno scorso”
L’australiano è stato protagonista di un’enorme maturazione da Abu Dhabi 2024 a oggi. Quando l’anno scorso la qualifica era ancora il tallone d’Achille – “impietoso” è stato il paragone con il compagno di squadra – in questa stagione la situazione è cambiata. Il fatto di riuscire a partire dalla pole position in più occasioni, gli ha permesso di arrivare spesso davanti a Norris.
“Sto migliorando in tante aree. L’anno scorso, avevo dei weekend in cui mi sentivo tanto competitivo e pensavo di vincere. Ma ce n’erano molti in cui non riuscivo ad avere il passo dei primi. Quest’anno ho vissuto tanti momenti belli. Sento di essere migliorato come pilota, e credo di essere riuscito ad avvicinarmi più spesso a ciò di cui ritengo di essere capace“.

“Questa è stata la cosa più importante – continua l’aussie – non è nata da un’area specifica. È nata dall’aver considerato tante cose diverse. Essere in grado di mettere in pratica con maggiore frequenza ciò che ritengo essere il mio meglio. Questo è ciò che ha fatto la differenza”.
La lotta tra i due McLaren entra nel vivo
Se dunque Norris ha trovato nuova fiducia e Piastri ha affinato la sua costanza, la McLaren si ritrova in una posizione rara e preziosa: due piloti in piena forma, armati della stessa macchina e con medesimi obiettivi. I prossimi dieci appuntamenti non saranno soltanto una sfida tra due piloti forti, ma soprattutto un duello interno fatto di rispetto, velocità e nervi saldi.

La pausa estiva servirà a ricaricare le batterie, ma anche ad affinare le strategie mentali di due contendenti che sanno di non potersi concedere un passo falso. A Zandvoort, il semaforo verde non darà il via soltanto a un altro Gran Premio: accenderà l’ultima e incandescente corsa per entrare nella storia della McLaren.
Crediti foto: McLaren
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