Analisi Freni McLaren MCL39 – Uno dei punti forti della McLaren MCL38 che ha vinto il campionato del mondo di Formula 1 2024 è stata l’efficacia dell’impianto frenante. Il sistema adottato presentava una presa d’aria più ampia rispetto, ad esempio, alla Ferrari vice campione i carica. Sulla monoposto 2024 i condotti si sdoppiavano formando un canale di raffreddamento bicefalo. Questo passaggio, tra le altre cose, era costruito in fibra di carbonio, mentre quello della SF-24 era in alluminio.
Una dinamica che ha pesato, ad esempio, nel duello tra Charles Leclerc e Lando Norris nel GP del Messico, dove la rossa n°16 è andata in crisi termica, stress acuito dalla rarefazione dell’aria dell’Hermanos Rodriguez che ha accentuato le difficoltà di una vettura che era rimasta nel traffico per diversi giri.
Il materiale scelto dagli ingegneri di Woking offre, di fatto, un doppio vantaggio. Il primo, ovviamente, relativo al peso. Con masse non sospese più leggere ne guadagna la maneggevolezza generale e il campionato scorso l’ha dimostrato con chiarezza. Ma c’è anche un vantaggio termico: la fibra di carbonio è più gestibile, considerando che conduce meno calore rispetto ai metalli, incluso l’alluminio.
In questo modo la gestione delle temperature delle gomme, altro fiore all’occhiello nel mondiale 2024, è stata ottimale. La MCL38 era il mezzo che mostrava un minor degrado termico e soprattutto una più puntuale ottimizzazione della finestra di utilizzo delle coperture Pirelli.
Ricorderete come sono andate le cose nel GP d’Azerbaijan. Mentre Charles Leclerc faticava a mettere in temperatura le gomme dopo il pit stop, Oscar Piastri poteva contare su una vettura subito nella piena operatività. E questo accadeva anche grazie all’architettura di un impianto frenante che si è inteso ottimizzare per il 2025.
McLaren MCL36: il lavoro svolto sui freni anteriori
Durante i test del Bahrain il particolare è rimasto celato, ma oggi si sono visti i dettagli della nuova specifica. Il lavoro aerodinamico ha affinato l’elemento che mostra canalizzazioni che “puntano” verso l’interno. Dal confronto in alto (si consideri sono immagini dell’anteriore destra e della sinistra) si nota che entrambe le versioni presentavano canali che spingevano l’aria nella parte interna, ma la forma è completamente diversa.
Muta anche la presa d’aria interna che sembra avere una griglia con più canali, a dimostrazione del fatto che è stata completamente rivista la dinamica dei flussi in una zona nevralgica della monoposto.
McLaren, quindi, ha messo ancora una volta al centro del progetto la gestione delle gomme che intende ottimizzare sia con la resa termica dei freni sia con l’alleggerimento degli stessi. Ma anche con una sospensione anteriore pull-rod che accentua l’effetto anti-dive e lo estremizza col fine di tenere quanto più è possibile parallela al suolo la macchina nelle fasi di trasferimento delle forze che normalmente si verificano dell’andamento dinamico nel mezzo.
Un capolavoro di ingegneria che a Woking sperano dia i medesimi frutti osservati nella sfera simulativa.
Nell’utilizzare questo scritto si ricordi di citare la fonte, l’autore e/o il titolare dei diritti sui materiali e l’indirizzo web da cui sono stati tratti. Grazie.
Crediti foto: Motorsport.com, Auto Motor Und Sport
Immagine copertina: Chiara Avanzo per Formulacritica