McLaren: vittoria strategica

La nuova allocazione ATR concede un vantaggio strategico per la McLaren nelle ultime gare del 2024 ma anche in vista del prossimo mondiale. Una tattica non casuale quella adottata da Andrea Stella e dai suoi uomini

In questa stagione, la McLaren ha spesso mostrato delle carenze nelle strategie utilizzate in pista. Molti osservatori, e lo stesso Andrea Stella, hanno affermato che è necessario invertire questa tendenza se si vuole lottare concretamente per il campionato costruttori.

Dove invece il team di Woking ha saputo giocare abilmente con la strategia è nella calendarizzazione degli sviluppi. La McLaren ha apportato relativamente pochi aggiornamenti nelle prime 14 gare: il pacchetto introdotto a Miami, che ha dato una grande spinta, e una nuova ala anteriore ha completato il tutto a Spielberg (QUI la review tecnica).

Questo significa che la scuderia inglese avrà a disposizione un bel po’ di cartucce nelle ultime 10 gare. La tattica adottata dal team di Zak Brown è stata quella di attendere la nuova allocazione delle risorse in base al meccanismo ATR, che vede il team avvantaggiato rispetto a Red Bull e Ferrari, che al primo luglio, quando sono state riscritte le tabelle, erano rispettivamente prima e seconda in classifica.

McLaren MCL38
McLaren: l’evoluzione dei sidepod della MCL38

McLaren ha accumulato un vantaggio strategico sulla Red Bull

La tattica è ora nota: il team ha posticipato l’introduzione di nuovi aggiornamenti dopo la pausa estiva, potendo così contare sul vantaggio ATR per la seconda metà dell’anno rispetto ad altri team che hanno rivisto le vetture con una cadenza più costante.

Ma non è finita qui: gli aggiornamenti che saranno introdotti dopo l’estate erano già stati concepiti nella fase iniziale del campionato del mondo. Questo fatto dà la possibilità al team inglese di iniziare a lavorare concretamente al modello 2025, garantendosi un potenziale vantaggio nella corsa al titolo mondiale dell’anno prossimo.

A parte le ali posteriori a più alto carico aerodinamico, sviluppate per Imola e Monaco, e le ali a basso carico aerodinamico per Silverstone e Spa-Francorchamps, l’unico aggiornamento significativo dopo Miami è stata una nuova ala anteriore.

McLaren Mcl38 – Comparazione tra l’ala anteriore “standard” e la versione introdotta in occasione del Gp d’Austria – Crediti: Chiara Avanzo

Il team principal della McLaren, Andrea Stella, non ha chiaramente confermato che la tattica sia stata pianificata a tavolino, ma ha affermato che il numero relativamente basso di aggiornamenti introdotti rispetto ai concorrenti permetterà agli ingegneri di portare novità mirate in diversi momenti dello scorcio finale della stagione 2024.

In qualità di terza in campionato al 30 giugno, la McLaren ha 256 corse in galleria del vento da utilizzare in ciascuno dei due periodi di test aerodinamici (ATR), 64 ore a velocità in galleria del vento superiori a 15 m/s e 320 ore di tempo totali di occupazione in galleria del vento.

Può inoltre contare su 1600 “gettoni” di simulazioni CFD. Si tratta comunque di una riduzione rispetto alla prima metà dell’anno, quando la McLaren operava in virtù del quarto posto conseguito nella stagione 2023. In ogni caso, si tratta di numeri superiori a quelli del team che Woking ha messo nel mirino, ossia la Red Bull.

La scuderia di Milton Keynes, attualmente leader del campionato, ha 224 corse in galleria del vento, 56 ore a velocità superiori a 15 m/s, 280 ore di occupazione nel wind tunnel e 1400 elementi CFD.

Stella ha ammesso che la McLaren non è stata particolarmente prolifica con il suo piano di aggiornamento nella parte iniziale della stagione, sottolineando che è stata una “sorpresa” che la squadra sia stata in grado di mantenere la sua competitività.

Max Verstappen vs Lando Norris, Red Bull RB20 vs McLaren MCL38: i duelli che stanno caratterizzando il campionato del mondo di F1 2024

Dal quadro sopra descritto, è evidente che la McLaren abbia un vantaggio molto importante nella corsa ai titoli iridati. Anche perché la MCL38 ha sempre risposto molto positivamente agli aggiornamenti introdotti, cosa che non si può dire della Red Bull RB20, che si trova nella scomoda posizione di dover correggere errori concettuali commessi sin dall’anno scorso, come ha ammesso Pierre Waché: leggi qui.

In conclusione, mentre la McLaren può lavorare per sviluppare il modello 2024 e anticipare il lavoro sulla versione 2025, la Red Bull deve invece sforzarsi per correggere la propria parabola evolutiva. È quindi plausibile immaginare che la scuderia di Zak Brown possa dire la sua nella corsa al titolo costruttori.


Crediti foto: McLaren F1

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