McLaren MCL38: in cantiere update mirati per dare scacco alla Red Bull

Woking, nella politica dei passi mirati, svilupperà ancora la McLaren MCL38 per provare ad approfittare delle debolezze della Red Bull

McLaren ha puntato la Red Bull. Ormai a Woking nessuno si nasconde più: l’obiettivo per questa stagione è vincere il campionato costruttori. Qualcosa che è possibile fare in virtù di due evidenze. La prima è che la Red Bull gioca praticamente con un solo attaccante, visto che Sergio Perez è stato autore, fino a questo momento, di una campagna sportiva letteralmente disastrosa.

La seconda è che la MCL38 è la vettura che, nell’ultimo periodo, anche se non ne ha capitalizzato il potenziale, si è adattata meglio al susseguirsi delle piste. Sicuramente meglio della RB20 che, pur essendo stata rivista in Ungheria, non ha mostrato effettivi miglioramenti dal punto di vista prestazionale.

Tecnicamente, la scuderia di Woking è in corsa anche per il titolo piloti, ma la luna storta di Lando Norris, che ultimamente sta diventando un po’ troppo pasticcione, fa sì che il distacco da Max Verstappen sia ancora molto ampio. Una quota non impossibile da ricucire, ma di questo passo sarà difficile mettere pressione al due volte iridato.

Oscar Piastri, che invece sta emergendo in progressione, ha accumulato un ritardo iniziale che adesso sembra oggettivamente impossibile da colmare.

Gp Belgio McLaren Norris
Lando Norris, McLaren MCL38

McLaren: impostata una campagna di sviluppo costante

I McLaren quindi non ci pensano minimamente a mettere un punto e concentrarsi sul 2025. La preda è lì a una quarantina di punti, un gap assolutamente colmabile e che le ultime tendenze vedono in costante e progressiva diminuzione. Proprio per questo, gli ingegneri inglesi hanno messo in cantiere un calendario di sviluppi specifici che puntano a dare ulteriore consistenza a una vettura che da Miami in poi ha cominciato a volare.

Si sottolinea che tutti gli aggiornamenti portati dal team hanno immediatamente funzionato, a differenza di quanto invece è accaduto con Red Bull, Ferrari, ma anche con Mercedes, come successo proprio a Spa-Francorchamps. Proprio questa capacità di centrare subito gli update è qualcosa che dà molta fiducia agli uomini di Woking, che possono contare su una nuova galleria del vento che in questa fase sta facendo la differenza.

Andrea Stella ha confermato che la McLaren porterà diversi aggiornamenti nella seconda metà della stagione. Probabilmente non parliamo di un pacchetto unico, ma di una serie di interventi più piccoli, mirati e strettamente legati tra loro in un unico filone concettuale già individuato. 

Il direttore italiano ha spiegato come Red Bull, in termini assoluti, abbia portato sviluppi più corposi di quelli introdotti dalla McLaren. Cosa che lascia immaginare che a Milton Keynes abbiano meno cartucce da sparare rispetto a quelle che possiede la McLaren che ha dimostrato di non esplodere colpi a salve. Ciò è uno stimolo e dà fiducia su fatto che si possa chiudere il campo e aggredire i rivali in difficoltà. Perché Red Bull lo è. 

“In un certo senso – ha spiegato l’ex Ferrari – sono sorpreso che siamo stati così competitivi, considerando che da Miami in poi non abbiamo portato in pista molte parti nuove. Quindi significa che l’aggiornamento di Miami è stato importante. Ma ce ne sono alcuni che arriveranno nella seconda parte della stagione”.

Andrea Stella, team principal McLaren

McLaren MCL38: la politica dei passi piccoli sta pagando

In realtà McLaren, oltre al “Miami package”, ha introdotto un’ala anteriore, in Austria, che aveva  l’obiettivo di risolvere un conflitto che caratterizza le macchine di questa generazione: mantenere un equilibrio costante tra curve a bassa e alta velocità.

La caratteristica naturale di una vettura di Formula 1 è avere sottosterzo a bassa velocità e il sovrasterzo ad alta velocità. Le regole vigenti hanno acuito questa caratteristica. Tale natura fa sì che sia complesso trovare il bilanciamento tra il carico che si genera all’avantreno e quello prodotto dalla parte arretrata delle monoposto. Se a a lenta percorrenza il retrotreno produce più carico, le cose cambiano con l’aumentare della velocità.

Man mano che l’auto si comprime sulle sospensioni e il carico aerodinamico si allinea con la velocità, l’ala anteriore si avvicina al suolo e, proprio come il fondo della vettura, inizia a lavorare in base all’effetto suolo generando maggiore downforce. Il centro della pressione aerodinamica (l’equivalente aerodinamico della distribuzione del peso), si sposta in avanti al crescere della velocità conferendo all’auto un comportamento sovrasterzante.

L’obiettivo dei tecnici è quello di far perdere all’ala anteriore un po’ della spinta verticale che si produce ad alta velocità (da qui la costante ricerca dei modi per far flettere le ali) e di avere un flusso più energizzato a bassa velocità.

La nuova ala introdotta dalla McLaren sulla MCL38 nel Gp d’Austria 2024

L’ala anteriore che la McLaren ha portato a Spielberg differisce da quella vecchia principalmente per il fatto che le palette sono molto più “attorcigliate” sul lato interno delle piastre terminali. Questo con lo scopo di energizzare il flusso d’aria a bassa velocità. A percorrenze più elevate la nuova configurazione presentata dai tecnici intende contenere l’aumento di carico. Cosa che, in un bilancio generale, incrementa le prestazioni dell’ala più a bassa che ad alta velocità.

Una modifica apparentemente marginale che invece ha dato grandi risultati. Segno che a Woking sapevano esattamente dove “mettere le mani”. Proprio con questo approccio calibrato si intende affrontare l’ultima parte della stagione in cui l’obiettivo dichiarato è mettere in scacco i campioni del mondo della Red Bull. 


Crediti foto: McLaren F1

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