F1, GP Brasile – McLaren non si ferma. A differenza dei rivali diretti, quindi Red Bull e Ferrari, la MCL38 è stata nuovamente oggetto di modifiche per massimizzare le performance per provare a giocarsi tutte le carte in questo ultimo scorcio di Campionato del Mondo 2024.
C’è un’area in particolare su cui i tecnici di Woking hanno insistito durante la stagione: l’alettone posteriore. Dopo la specifica del Bahrain, ossia quella standard utilizzata sin dai test invernali, vi sono state diverse evoluzioni culminate nella tappa belga e poi in quella olandese. Ora giunge una nuova specifica adattata alla pista del Brasile. Questa configurazione è stata studiata appositamente per Interlagos, con l’obiettivo di tornare a dettare il passo dal punto di vista tecnico e riprendersi la leadership nella scala dei valori della Formula 1 rispetto a una Ferrari che nelle ultime gare ha dominato.

Ricordiamo che questo elemento è stato oggetto di grandi dibattiti e polemiche, poiché durante il Gran Premio dell’Azerbaigian era emersa la questione relativa al mini DRS (disegno in alto), risolta dagli stessi tecnici di Woking dopo l’osservazione e i susseguenti suggerimenti della Federazione Internazionale dell’Automobile, che comunque aveva considerato il pezzo regolare, dato che superava tutti i test statici previsti dalle norme.
I tecnici McLaren stanno curando maniacalmente i dettagli, e in un focus sono state spiegate le differenze nel raffreddamento dei freni, generalmente più efficace di quello Ferrari, che comunque riesce a mantenersi competitivo visto che la SF-24 è in grado di vince gare. Proprio per non lasciare nulla al caso, sul circuito intitolato a Carlos Pace, gli ingegneri inglesi hanno introdotto un’ala posteriore dal design rivisto.
McLaren MCL38: la nuova ala posteriore specifica per il Brasile
Questo intervento si inserisce come completamento delle modifiche introdotte prima ad Austin e poi in Messico, dove sulla sola vettura di Lando Norris è stato portato un nuovo fondo, elemento chiave nelle vetture di Formula 1 basate sui canali Venturi, poiché garantisce punti di carico senza intaccare l’efficienza aerodinamica, mantenendo un equilibrio molto sottile definito dai profili alari, dalla forma dei sidepods e da tutti gli altri elementi che compongono la parte superiore di una monoposto.
In questa versione dell’alettone (immagine in basso), si nota come i tecnici abbiano voluto concentrare la creazione della spinta verticale nella zona centrale dell’elemento, mentre l’angolo di incidenza tende a diminuire nelle zone periferiche. L’obiettivo è sempre quello di ottenere più punti di carico aerodinamico mantenendo un angolo di impatto con l’aria relativamente basso, a tutto vantaggio della penetrazione aerodinamica. McLaren ha introdotto questo elemento a Interlagos proprio perché il layout del circuito richiede buone dosi di downforce senza limitare la velocità di punta.

Dalla Juncao alla Esse di Senna, infatti, le vetture devono essere veloci, e in questo tratto è necessario che ci sia la massima efficienza aerodinamica. Un altro punto full gas è quello dopo la curva intitolata al compianto campione alla staccata della la Descida do Lago. Dopo questa piega a sinistra inizia una serie di curve molto lente che richiedono un elevato carico aerodinamico. McLaren ha quindi lavorato su un equilibrio tra la necessità di non perdere velocità di punta e avere un buon carico aerodinamico per ottimizzare i tempi nelle sezioni più lente del suggestivo impianto brasiliano.
Come si evince dal disegno elaborato da Chiara Avanzo per Formulacritica, gli interventi non hanno riguardato esclusivamente il main plane, ma anche la beam wing. Questo tipo di profilo alare è cruciale, poiché è posizionato proprio sopra la parte terminale dell’estrattore, con cui lavora in sinergia. È chiaro che le novità introdotte all’alettone posteriore sono in continuità con quelle definite la scorsa settimana durante il Gran Premio di Città del Messico.
L’ala può quindi essere considerata il completamento di un pacchetto aerodinamico i cui primi pezzi erano stati portati ad Austin, la prima delle tre gare consecutive che si concludono dopo domani. Woking ha lavorato con grande attenzione, evitando di introdurre parti in modo troppo impulsivo per non compromettere il delicato equilibrio tra l’asse anteriore e quello posteriore, uno dei maggiori problemi delle vetture dell’attuale generazione a effetto suolol
Le novità sono state testate durante il primo turno di prove libere. Per ora, visti anche i risultati incoraggianti, sembra che questi interventi siano stati promossi. Tuttavia, saranno decisivi anche i riscontri delle qualifiche ufficiali e soprattutto della gara. McLaren non ha ancora alzato bandiera bianca nel campionato piloti, e con questi espedienti tencici, oltre a difendersi nella classifica costruttori, punta a dare un vantaggio a Lando Norris nella sfida contro Max Verstappen, che non intende cedere terreno.
Crediti foto: Chiara Avanzo per Formulacritica