Lando Norris: il cavallo sbagliato

A Monza è andata in scena l'ennesima partenza a rilento di Lando Norris che, ancora una volta, non sfrutta una McLaren iper performante. Con un Lando così Max Verstappen può dormire tra due guanciali

Poteva e doveva essere la gara in cui Lando Norris avrebbe riaperto definitivamente il campionato del mondo, vista la grande difficoltà della Red Bull e di Max Verstappen. Invece, il britannico, nel Gran Premio d’Italia, ha riproposto vecchi errori e non ha sfruttato, ancora una volta, le favorevoli circostanze. Passi per la vittoria di Charles Leclerc, che ha beffato tutti con una strategia a una sosta, frutto di una masterclass nella gestione delle gomme. Ma ciò che ha combinato il buon Lando nell’arco dei 53 giri di gara rasenta il disastro sportivo.

Esagerato? Forse, ma quando in ballo c’è un campionato del mondo di Formula 1, si dovrebbero cominciare a correggere quei difetti che, alla lunga, stanno tenendo Max a galla nonostante una vettura scivolata nella scomoda posizione di quarta forza nella scala dei valori della serie iridata.

Lando ha confermato una statistica molto negativa: quella di perdere posizioni dopo il primo giro. Stavolta non era partito male il pilota di Bristol, ma l’errore lo commette in uscita dalla Prima Variante, quando fa sovrasterzare la sua MCL38, prestando il fianco all’attacco di Oscar Piastri, che non si fa scrupoli e se ne frega della lotta al titolo del collega.

Come se non bastasse, scioccato dal sorpasso subito, il britannico resta imbambolato, facendosi uccellare anche da Leclerc. Ed è questo l’episodio chiave che permette al monegasco di impostare la sua strategia a una sosta e vincere la gara, mandando in visibilio il pubblico di casa.

Al termine delle operazioni, Norris chiuderà in terza posizione, mentre Verstappen sarà sesto. Pochi i punti recuperati e una forbice in classifica che resta ancora aperta, con 62 lunghezze di disavanzo. Certo, c’è tempo e margine per provare a recuperare, visto che mancano 8 gare al termine, incluse quelle Sprint, e in cui ci saranno gli otto punti assegnati al pilota che realizza il giro più veloce.

Il potenziale esiste, ma la storia del Campionato 2024 dimostra che il britannico non l’ha sfruttato. Ancora una volta ci troviamo ad aggiornare la “tabella della disperazione”, chiamiamola così, che evidenzia quanto sia fallimentare la guida di Norris nel primo giro. Una debolezza che di fatto sta consegnando il mondiale a Max Verstappen. Vedere per credere. E soprattutto osservare il trend delle ultime cinque gare: un disastro.

Gran Premio Posizione in griglia Posizioni guadagnate/perse dopo lo start
Bahrain 7 0
Arabia Saudita 6 0
Australia 3 0
Giappone 3 0
Cina 4 0
Miami 5 -1
Emilia Romagna 2 0
Monaco 4 0
Canada 3 0
Spagna 1 -2
Austria 2 0
Inghilterra 3 -1
Ungheria 1 -2
Belgio 4 -3
Olanda 1 -1

Lando Norris è l’uomo giusto per vincere il titolo?

Se in Olanda Norris aveva saputo reagire all’ennesima partenza sbagliata, superando in pista l’idolo di casa Verstappen, a Monza ha peggiorato la sua situazione. Una volta sorpassato da Leclerc, non prova mai l’affondo decisivo, perdendo così tempo da Oscar Piastri.

In occasione del primo pit stop, rischia quasi una frittata quando va a sbattere nel cartello di polistirolo che indica la velocità da mantenere in pit lane. Se la cava con una fumata e riesce a evitare di superare i limiti di velocità. Ma è un segnale di nervosismo, che denuncia quasi deconcentrazione, quella che vediamo spesso nel primo giro. Un pilota che non riesce a mantenere alta la tensione e che si lascia trasportare dagli eventi, danneggiando se stesso, ovviamente sportivamente parlando.

Ma la giornata “horribilis” di Norris non termina qui. Prima del secondo stop commette un errore alla Variante della Roggia, assolutamente non forzato, in cui perde preziosissimi secondi che a fine gara peseranno come un macigno, visto che annulleranno l’effetto positivo dell’undercut.

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Lando Norris, il poleman di Monza

Troppe distrazioni, troppi episodi che necessitano di spiegazioni e giustificazioni. E quando è così, significa che c’è qualcosa che non va. E questo qualcosa non è la macchina, che in questa fase del mondiale è una palla di cannone. Potrebbe essere un team che ha stabilito regole di ingaggio troppo ambigue, condizionando la psiche di un driver che probabilmente si aspettava un maggiore supporto da chi deve decidere e da un compagno di squadra che, invece, pensa solo alla sua carriera e a ottimizzare le sue prestazioni. Come normale che sia.

Norris deve capire che deve sgomitare, che deve lavorare duramente, perché la Formula 1 è una perfetta metafora di vita: è uno sport di cannibali. Insomma, o sei il primo a azzannare il rivale, oppure sarà lui a sbranare te.

La partita per il titolo non può considerarsi già chiusa, ma alle spalle sta arrivando un’altra bestia famelica che risponde al nome di Charles Leclerc, ora ringalluzzito da una Ferrari SF-24 che di colpo è tornata competitiva. Verstappen non è ancora all’angolo, ma l’involuzione tecnica della RB20 è un assist che non si può non sfruttare.

Le prossime due gare, Baku e Singapore, saranno l’ultimo esame per il britannico, che non è chiamato a un’impresa, ma semplicemente a fare cose lineari, che, con la macchina che ha sotto al sedere, equivalgono a vittorie abbastanza comode.

A questo punto della stagione, McLaren è la favorita per la vittoria del campionato costruttori. Lo stesso non si può dire di Lando Norris nella classifica piloti. Siamo sicuri che la scuderia di Woking abbia puntato sul cavallo giusto?


Crediti foto: McLaren F1

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