La McLaren è tornata a essere, dopo anni di oblio, una realtà consolidata della Formula 1. Dopo il successo dell’anno scorso e l’avvio a fionda del 2025, Woking punta su una strategia di lungo periodo per non stravolgere una squadra matura e vincente. I vertici, per riuscire in questa operazioni, puntano più sulle motivazioni intrinseche che su meri vincoli contrattuali.
A ribadire questa filosofia sono stati il team principal Andrea Stella e il CEO Zak Brown, che hanno evidenziato il valore della continuità e del senso di appartenenza all’interno della gloriosa scuderia britannica.

La filosofia McLaren: andare oltre i contratti
La recente estensione contrattuale di Oscar Piastri, che ha rinnovato fino al 2030 per una cifra di circa 25 milioni di euro l’anno, rappresenta solo un tassello di questa strategia. A questa mossa si è aggiunto il prolungamento dell’accordo con Peter Prodromou, figura chiave nello sviluppo tecnico della squadra.
Ma la visione di Stella e Brown va oltre la semplice blindatura dei talenti a suon di contratti costosi. “Abbiamo notato un certo interesse da parte dei nostri rivali per il nostro personale, il che è naturale in Formula 1“, ha dichiarato il manager italiano, un altro artefice dei successi di Woking. “Per questo, la nostra strategia non si limita ai contratti, ma punta a creare un ambiente in cui le persone vogliano restare e contribuire al successo della squadra“.
Il team principal della McLaren ha sottolineato l’importanza di garantire non solo la sicurezza contrattuale, ma anche condizioni di lavoro stimolanti e prospettive di crescita. “Fa parte della nostra gestione quotidiana assicurarci che i nostri colleghi preferiscano sempre la McLaren come luogo in cui lavorare, sia per il successo della squadra che per il loro sviluppo personale“.
Zak Brown ha rafforzato questo concetto, smontando la convinzione che sponsor, piloti e tecnici possano essere “rubati” da altre compagini. “Se qualcuno riesce a portar via un nostro sponsor o un nostro tecnico, è colpa nostra, non loro“, ha dichiarato con fermezza. “Il vero obiettivo è creare un ambiente in cui le persone vogliano restare spontaneamente“.

Il CEO della McLaren ha poi evidenziato i risultati concreti di questa strategia: “Non abbiamo avuto alcun cambiamento sul muretto dei box quest’anno, nessuna modifica nella leadership tecnica e nessuna variazione nei nostri piloti. Questo significa che abbiamo lavorato bene per rendere la McLaren un team in cui le persone desiderano rimanere“.
McLaren, quindi, pensa di poter vincolare le proprie élite non con i soli legacci contrattuali, ma costruendo un’identità forte in un contesto aziendale solido. Elementi, questi, che i vertici considerano fondamentali per competere ai massimi livelli in Formula 1. Per ora la strategia funziona, ma come ogni politica aziendale bisogna capire quali saranno le risposte nel lungo termine e se i risultati non saranno quelli brillanti a cui assistiamo oggi.
Crediti foto: McLaren F1