Dopo lo shock avvenuto negli ultimi giri del Gran Premio d’Olanda, a Zandvoort, dove la McLaren di Lando Norris ha alzato bandiera bianca dando così a Oscar Piastri l’allungo che potrebbe essere decisivo per il titolo piloti, la rimonta dell’inglese al Gran Premio d’Italia parte col piede giusto. Ma non col risultato sperato.
In un evento che ha regalato emozioni solo nei primissimi giri per poi affievolirsi innanzi al dominio di Max Verstappen e della sua Red Bull – confezionata apposta per il tracciato brianzolo – e alla durata infinita delle gomme Pirelli che non hanno regalato particolari pathos per le strategie delle 10 scuderie in griglia.
L’unico vero momento di crisi è capitato proprio a Norris, con quel pit stop in cui la pistola ha fatto le bizze. Cosa che ha fatto perdere la posizione in favore del rivale per il titolo. La McLaren, dal canto suo, ha rimediato al pasticcio, imponendo un ordine di scuderia all’australiano, ristabilendo così le posizioni iniziali. C’è chi apprezza, chi no e ci ride sopra, ma il team inglese ha le sue regole: se un pilota viene sfavorito per un errore della scuderia, questa proverà a rimediare. Sempre che sia possibile.
Il pubblico presente a Monza, come capita con qualsiasi avversario, purtroppo, ha dimostrato la propria antisportività, fischiando appena Lando è salito sul podio.

McLaren – Lando Norris e quel passato che ritorna un anno dopo
Lando Norris sta rivivendo le nefaste memorie del campionato mondiale passato dove si era ritrovato, con un’auto dominante come la McLaren MCL38, a rimontare un Max Verstappen forte delle 7 vittorie nei primi 10 Gran Premi contro una dell’inglese. Un’impresa impossibile o quasi. Secondo una vulgata comune, se ci fosse stato un tizio a caso al posto del driver di Bristol avrebbe sopraffatto l’olandese. Purtroppo non avremo mai l’onere della prova.
Oggi al posto di Verstappen c’è Piastri e i punti di distacco sono minori rispetto allo scorso anno. Eppure sembra di rivivere la medesima situazione. Il gap da recuperare è di 31 lunghezze, con 8 Gran Premi e 3 Sprint Race da eseguire. Eppure si ha la sensazione che per Norris ci sia poco da fare.
Ieri ha avuto l’opportunità di guadagnare 10 punti su Piastri. Ma, purtroppo per lui, Verstappen non era dello stesso avviso e ha così guadagnato appena 3 punti sul compagno di scuderia. La rimonta di Norris è ripartita a rilento come avvenuto lo scorso anno. Se nel campionato passato non massimizzava il risultato a causa alle incursioni di Piastri, Hamilton, Russell, Leclerc e Sainz, oggi Verstappen rappresenta la sua variabile negativa.
Lando Norris e la sua McLaren stanno vivendo un “déjà vu”, un “già visto”, dove una rimonta, in questo caso possibile, diventa una scalata verso la cima del Monte Everest in cui si conquistano i centimetri e non i metri che si speravano. L’inglese dovrà aumentare il passo. E di molto anche.
Così come scrivevo lo scorso anno, dal “già visto” si passa al “già scritto”. Mancano 8 Gran Premi e 3 Sprint Race alla fine di questa stagione e ogni punto conta. Sperando che questa volta il finale sia del tutto diverso.
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Crediti foto: David Davies/PA Wire, XPBimages
A Senna, a Monza, andò molto peggio, si prese fischi e qualche vaffa…
Norris ha poche speranze di portarsi a casa il mondiale. Solo un k.o tecnico sulla monposto di Piastri con Lando a punteggio pieno può riaccendere la corse.
Peccato perché non è affatto più lento di Piastri e per Lando sarebbe la giusta ricompensa per aver tenuto a galla la McLaren nel periodo di crisi, riaccendendo i riflettori su questa squadra (penso al GP di Sochi 2021), riattirando sponsor e per la magistrale gara di Abu Dhabi che ha riportotato il titolo costruttori a Woking.