McLaren: la promessa non mantenuta

Il Gran Premio d’Italia della McLaren è stato caratterizzato nuovamente da errori e scelte discutibili che, alla lunga, rischiano di mortificare le ambizioni iridate

Il Gran Premio d’Italia per la scuderia di Woking sembra essere il remake di molti altri eventi visti finora in questa stagione, considerando che è stato segnato da errori e scelte sbagliate. Il margine di svantaggio è ormai minimo: appena 8 punti dalla Red Bull, che nemmeno il talento straordinario di Max Verstappen più in grado di salvare. Nonostante l’impero Red Bull sia sotto attacco, il titolo piloti pare essere, al momento, al sicuro.

Per analizzare al meglio questo Gran Premio d’Italia, è necessario tornare al Gran Premio d’Ungheria, in cui Lando Norris viene superato dal compagno di squadra alla curva 1, grazie a un undercut. In quella circostanza, fu convinto a cedere la sua prima vittoria a Piastri dopo una lunga trattativa, con la promessa che l’australiano lo avrebbe aiutato nella corsa al titolo piloti.

Oggi, 40 giorni dopo, a Monza, con Norris in testa e Piastri secondo, quest’ultimo ha effettuato un sorpasso spettacolare alla “Variante della Roggia” sul leader della gara, il suo compagno di squadra, che ha rischiato di perdere il controllo della monoposto. Piastri ha poi continuato a martellare verso quella che sembrava essere una facile vittoria. Tuttavia, la promessa fatta in Ungheria è stata disattesa.

Gp Italia McLaren Norris
Lando Norris al cambio gomme

Tornando alla gara, i due piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz, hanno scelto di rischiare con una sola sosta montando gomme dure, come fece George Russell nel recente Gran Premio del Belgio, anche se questo gli costò una squalifica per aver terminato la gara con 1,5 kg sotto il peso minimo consentito. A Piastri è stato chiesto se volesse correre lo stesso rischio, ma l’australiano ha preferito fermarsi ai box per montare nuovi pneumatici hard.

È iniziata così una furiosa e inutile rimonta verso la vetta, che si è conclusa con Leclerc primo, Piastri secondo e Norris terzo. Piastri ha disatteso una promessa e cosa ha ottenuto? Probabilmente sì. È partito secondo ed è arrivato nella stessa posizione. Ha tolto punti preziosi a Norris, che, va detto, ha anch’egli delle colpe. Verstappen ieri era in grande difficoltà: bisognava massimizzare il risultato, proteggendo Norris anziché attaccarlo.

La McLaren, ovviamente, non è più quella che poteva permettersi di schierare contemporaneamente piloti del calibro di Lauda, Prost e Senna, i più grandi della F1 degli anni ’70 e ’80, o in tempi più recenti, Alonso e Hamilton. Sembra quasi voler rinnegare il suo glorioso passato, adottando un atteggiamento quasi di fastidio ogni volta che si parla di lottare per il titolo piloti.

Probabilmente, a Baku (QUI il programma completo) vedremo un ribaltamento della classifica costruttori, dato che 8 punti non sono niente. Per il titolo piloti, invece, il distacco è di 62 punti, con 8 gare, 3 Sprint Race e 8 punti per il giro veloce ancora in palio. Cosa intende fare la McLaren da Baku in poi? Vuole davvero lottare per il mondiale piloti oppure no? Se vuole avere una chance di fare doppietta, deve accantonare questa baggianata delle “Papaya Rules” e dare istruzioni precise su come si mantiene una promessa.


Crediti foto: McLaren

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