La questione di come la McLaren gestirà i festeggiamenti in caso di vittoria del titolo mondiale di F1 da parte di Lando Norris o Oscar Piastri è un argomento che ha attirato attenzione, soprattutto alla luce della competizione serrata tra i due piloti e della necessità di preservare l’armonia all’interno del team.
La loro lotta per il titolo mondiale è estremamente ravvicinata. Dopo poco più di metà stagione, i due sono separati da soli nove punti in classifica. Piastri è leader e Norris insegue da presso. Questo rende la prospettiva di un titolo mondiale conquistato da uno dei due un evento cruciale non solo chi la spunterà, ma anche per il team che deve gestire le dinamiche interne per evitare tensioni.
La franchigia di Woking ha vissuto una stagione di grande successo, permettendo a entrambi i suoi alfieri di lottare per podi e vittorie. Tuttavia, questa situazione ha creato una sfida unica: come celebrare il potenziale campione senza alienare o demotivare l’altro, che avrà comunque contribuito significativamente al successo dello storico gruppo britannico?
Le dichiarazioni di Zak Brown
Il CEO della McLaren, Zak Brown, ha affrontato pubblicamente la questione, mostrando la consapevolezza della delicatezza della situazione. In un’intervista, Brown ha sottolineato che la gestione dei festeggiamenti per un eventuale titolo sarà un processo condiviso con i piloti stessi. L’obiettivo è evitare che il non vincitore si senta messo in secondo piano o sottovalutato, preservando il rispetto reciproco che Norris e Piastri hanno dimostrato finora.
Brown ha dichiarato: “Dobbiamo essere molto attenti a come gestiamo questa situazione. Parleremo con i piloti per capire come vogliono che il team celebri il vincitore, in modo da non ferire i sentimenti di nessuno. È una situazione in cui vogliamo festeggiare il campione, ma anche riconoscere il contributo dell’altro pilota”.
Questa sensibilità deriva dalla consapevolezza che una gestione sbagliata potrebbe creare attriti, come accaduto in passato in altre scuderie, ad esempio con la rivalità tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg in Mercedes. Tuttavia, Brown ha fiducia nel rapporto tra Norris e Piastri, descrivendo la loro relazione come “rispettosa e professionale”, il che rende meno probabile un’escalation di tensioni.

McLaren: Papaya Rules anche nei festeggiamenti
La McLaren sta pianificando un approccio inclusivo per i festeggiamenti, con il coinvolgimento dei piloti saranno consultati per definire il tono e il tipo di celebrazioni, assicurando che entrambi si sentano valorizzati.
Le celebrazioni potrebbero enfatizzare il successo collettivo del team di Woking, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sul pilota vincitore. La comunicazione post-titolo sarà attentamente calibrata per evitare di esaltare un pilota a scapito dell’altro, con messaggi che sottolineino il contributo di entrambi al risultato complessivo.
Norris e Piastri hanno dichiarato di voler vincere in modo leale e la scuderia ha lavorato per mantenere un ambiente equo, evitando favoritismi. La sfida sarà mantenere questa armonia se il titolo si deciderà all’ultima gara o per pochi punti.
La McLaren delle rivalità Senna-Prost ed Alonso-Hamilton non esiste più
Nell’immaginario collettivo della Formula 1 e non solo, è stata quella di Woking la scuderia delle rivalità più feroci che siano mai esistite nel mondo del motorsport. La rivalità fra Ayrton Senna ed Alain Prost ha elevato la categoria a livello globale portandola a quella che conosciamo ed amiamo oggi. È stata poi sede, negli anni 2000, di un altro acceso antagonismo di cui si discute ancora: quello fra Fernando Alonso e Hamilton. Con una spy-story sullo sfondo, tra l’altro.
Ebbene, in entrambi i casi, il team principal di quella scuderia era Ron Dennis che, per quanto la miniserie Netflix dedicata a Senna lo abbia edulcorato, non ci andava piano con i propri piloti. Oggi c’è Andrea Stella nel medesimo ruolo. Un manager che pare non avere lo stesso polso dell’inglese.

La McLaren di oggi, è orientata alla pace e l’armonia come una tipica famiglia da “Mulino Bianco”. Tutti si vogliono bene, quando si sbaglia, si chiede scusa e tutto viene perdonato. Visti i risultati è un metodo che certamente ha aiutato, ma prima o poi, si arriverà al punto di rottura ed uno fra Piastri e Norris finirà sconfitto.
Sono due piloti giovani, con tanti anni di carriera davanti, avranno modo di rifarsi. Lo sport è un mondo crudele dove vince uno solo, ma che offre, non sempre, una seconda chance. A Woking, consiglio di festeggiare alla grande. Il titolo piloti manca dal 2008. Dopo un’attesa del genere, fare un party “contenuto” non avrebbe senso. I suoi piloti oltre ad essere talentuosi, sono anche maturi, la McLaren li tratti come tali.
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Crediti foto: Motorsportweek, McLaren X/Twitter, F1