Quanto fatto dalla McLaren ieri è stato un regalo di Natale anticipato. La decisione di rimanere fuori durante l’ingresso della Safety Car, è costata cara al team papaya. Quando nessuno avrebbe messo in dubbio la vittoria di tappa della MCL39, ecco che il muretto inglese ha mostrato agli occhi di tutti la paura di interferire nella lotta Mondiale tra Lando Norris e Oscar Piastri.
Il risultato? Sebbene la squadra di Andrea Stella stia facendo il possibile per una lotta equa, l’ennesima decisione dettata dalle rigide papaya rules sta tenendo viva una lotta Mondiale che sarebbe dovuta concludersi qualche Gran Premio fa. E nel frattempo, la Red Bull approfitta di ogni minimo errore per far raggiungere al proprio pilota un traguardo da record.
La gara di ieri, in effetti, ha mostrato al grande pubblico lo scontro tra due filosofie. Al momento, quella della McLaren sembrerebbe star dando i suoi frutti. Il Costruttori è stato già assicurato e a meno di clamorosi colpi di scena – a cui Abu Dhabi ci ha ormai abituato – anche il Titolo Piloti dovrebbe ritornare in quel di Woking. A Norris, d’altronde, basterebbe concludere la gara a podio per assicurarsi questo mondiale sudato.
Tuttavia, la gara del Qatar ha confermato ancora una volta che, se da un lato Verstappen può contare su un intero team, dall’altro Norris deve fare i conti con una filosofia che lo mette spesso in difficoltà, soprattutto nei confronti del pilota della Red Bull.
In merito a ciò, le parole del 4 della McLaren sono state dure nelle interviste post sessione: “Sappiamo già perché non siamo riusciti a prendere la decisione giusta“. Ovviamente, la vittoria non sarebbe mai stata alla sua portata, anche perché la pista di Lusail non permette molte vie di sorpasso, a meno che non si abbia un vantaggio in termini di prestazione di un secondo, ma il podio sarebbe stato ampiamente nelle sue corde.
Andrea Stella spiega perché McLaren non si è fermata al settimo giro
“La scelta di non fermarsi ai box è stata la nostra. Non ci aspettavamo che tutti gli altri si sarebbero fermati. Quando sei in testa non sai cosa faranno gli altri. Norris avrebbe potuto perdere tanto tempo ai box se avessimo fermato entrambi i piloti, ma il motivo principale era che non ci aspettavamo che tutti gli altri facessero il cambio gomme in quel momento”, ha spiegato Stella.
La scelta di non fermarsi al settimo giro, dunque, è stata dettata dalla paura di perdere la track position, quindi, di rimanere bloccati nel traffico e girare in aria sporca. Tuttavia, una volta aver constatato che tutti si fossero fermati per la sosta, il muretto papaya si è reso conto di aver commesso un errore, ma poteva fare ancora affidamento su una caratteristica fondamentale della MCL39: il degrado gomme.
Il degrado, però, non è stato così alto. Verstappen ha potuto gestire con scioltezza il distacco da Piastri, potendo contare su una Red Bull rinata dopo le difficoltà iniziali di questo fine settimana. Norris, dal canto suo, è rimasto vittima infine della track position. Solo un quarto posto conquistato con fatica nel finale nei confronti di Kimi Antonelli.
Così, ancora una volta Abu Dhabi sarà teatro di un Mondiale che, in fin dei conti, si sta rivelando abbastanza interessante. Norris dovrà fare i conti con i propri demoni interiori, ma può gestire il vantaggio di 12 punti dal primo inseguitore Max Verstappen che, al contrario, può trarre beneficio dalla gestione Red Bull. Piastri, invece, dovrà sperare in un miracolo per recuperare il gap di 16 punti dal compagno. Saranno tanti i rimpianti dell’australiano a fine stagione.
Crediti foto: McLaren
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