F1 – Il weekend texano si è rivelato un enorme buco nell’acqua per la McLaren e, come si sa, in Texas tutto è più grande, anche le delusioni. La McLaren MCL38 è sembrata la lontana parente della vettura che solo poche gare fa aveva inflitto quasi 21 secondi alla Red Bull di Max Verstappen.
La scuderia di Woking ha portato in pista aggiornamenti sostanziosi, ma con il senno di poi, questi forse non erano la mossa giusta, specialmente considerando che il Gran Premio degli Stati Uniti prevedeva la Sprint Race, lasciando solo una sessione di prove libere da un’ora per adattarsi alle novità. Il weekend, per il team “papaya” (in livrea cromata per l’occasione del secondo GP americano), è iniziato male ed è finito peggio.
La gara è stata la fotografia perfetta di questo nefasto fine settimana, salvata solo dalla pole position di Norris, la settima della sua carriera e la 300ª per un pilota britannico. Norris, partito davanti a tutti, sembrava essere scattato bene allo spegnimento dei semafori, ma alla fine è stato superato dal principale rivale al titolo, Max Verstappen, e poi anche dalle due Ferrari, che hanno approfittato del momento di lotta.
Tutto si è complicato ulteriormente quando Norris ha perso il podio a causa di una penalità di 5 secondi, inflittagli per il sorpasso su Verstappen. Questo ha sancito un beffardo epilogo per la McLaren.
Il titolo piloti, salvo clamorosi ribaltoni, sembra ormai destinato ai Paesi Bassi, con Verstappen che ha aumentato il suo già consistente vantaggio di altri 5 punti, portandolo a 57 con cinque gare, due Sprint Race e i potenziali 5 punti bonus per i giri veloci ancora da disputare.
Nel frattempo, con il disastro texano, la Ferrari ha recuperato ben 21 punti sulla McLaren e si avvicina sempre più alla Red Bull, con la possibilità di superarla già al prossimo Gran Premio del Messico, in programma questo fine settimana.

La McLaren MCL38 ha perso lo smalto?
La McLaren sembra aver perso, in un colpo solo, quella dominanza che l’aveva caratterizzata da metà campionato in poi. Il titolo piloti è ormai sfumato, e ora si accende un campanello d’allarme anche per il titolo costruttori, che a Singapore sembrava ormai in cassaforte.
A Città del Messico, la McLaren dovrà dare una risposta chiara e netta. E questa deve arrivare sia dai suoi piloti, Norris e Piastri, entrambi talentuosi e validi, sia dal punto di vista tecnico. Solo un anno fa, il team di Woking navigava nelle retrovie della classifica e oggi si ritrova a un passo dal vincere il titolo costruttori.
La McLaren non è stata un’illusione collettiva. È una solida realtà che quest’anno ha dimostrato di essere la migliore scuderia del campionato. Con l’arrivo di nuovi tecnici provenienti dalla Red Bull, il team di Woking potrebbe diventare una delle principali contendenti per i titoli nei prossimi anni.
Ora è il momento di rialzarsi e concludere lo straordinario lavoro fatto finora. Il titolo piloti è ormai andato, ma il costruttori è ancora alla portata. È importante mantenere la calma e non farsi prendere dall’ansia. Austin è stato un weekend no, ma ora si guarda avanti, verso la gloria.
Crediti foto: McLaren F1