La rinascita della McLaren nel panorama della Formula 1 non è frutto del caso. Non può esserlo in uno sport così competitivo. Il team di Woking ha saputo reagire, trasformando un inizio incerto nell’era Venturi in una fase di dominio, consolidando un progetto tecnico ambizioso ma ragionato e ritrovando uno spirito competitivo degno del proprio passato glorioso che per troppo tempo è rimasto coperto da un corposo strato di polvere. A guidare questa trasformazione c’è Andrea Stella, team principal che intende scrivere una nuova pagina nella storia della scuderia britannica.
Il punto di svolta è arrivato nel 2023, quando la McLaren ha introdotto un pacchetto evolutivo radicale alla vigilia del Gran Premio d’Austria. Da quel momento, la vettura ha mostrato una crescita costante, culminata in una stagione 2024 chiusa con il titolo costruttori e una 2025 finora sensazionale, con un dominio inscalfibile in entrambe le classifiche nonostante direttive tecniche e presunti bastoni tra le ruote posti dal legislatore.

La monoposto attuale, la MCL39, si è rivelata una forza dominante: nove vittorie nei primi dodici appuntamenti del campionato, un margine di 238 punti nella classifica costruttori e la concreta possibilità di bissare il titolo iridato aggiungendo quello che davvero conta in Formula 1: il piloti.
Non accadeva dal 1998 che la scuderia fondata da Bruce McLaren si trovasse in una posizione tanto solida. Ma oggi, grazie a un progetto tecnico coeso e a un’organizzazione snella ed efficiente, il team è tornato al vertice.
Come sottolineato, è nella classifica piloti che si sublima il paradigma vincente di Woking. Il controllo della McLaren è evidente, totale: Oscar Piastri guida la graduatoria con un vantaggio di otto lunghezze sul compagno di squadra Lando Norris. Max Verstappen, attualmente terzo, è staccato di ben 69 punti, a conferma di un equilibrio interno che premia entrambi i piloti papaya, oltre che una vettura competitiva su ogni tipo di circuito e in tutte le condizioni, come il Gran Premio di Silverstone ha confermato.
McLaren corre verso il 2026: nuove regole, stessi obiettivi
Se il presente è ricco di soddisfazioni, il futuro impone scelte strategiche delicate. Il 2026 porterà in dote un nuovo regolamento tecnico legato alle power unit, con cambiamenti che potrebbero riscrivere le gerarchie della Formula 1. Andrea Stella, tuttavia, al medio-lungo termine senza lasciarsi sopraffare dall’ansia da cambiamento.
Intervenuto al McLaren Racing Live, il manager italiano ha risposto a Martin Brundle con parole che denunciano una chiara visione: “Hai usato un termine fondamentale per noi: eredità. È ciò che ci muove. Non si tratta solo di vincere gare, ma di onorare un percorso cominciato da figure leggendarie come Bruce McLaren, Ayrton Senna e Alain Prost. I trofei custoditi al McLaren Technology Centre rappresentano il nostro orgoglio e la nostra responsabilità”.

“Dovremo costruire una bacheca più grande”
Stella ha poi sottolineato il valore simbolico dei recenti successi, affermando che il numero crescente di trofei raccolti negli ultimi mesi potrebbe richiedere un’espansione fisica della bacheca: “Contribuire a questa storia è un privilegio. Ogni vittoria è un tassello in più che aggiungiamo a un’eredità costruita da giganti. Il nostro obiettivo è molto chiaro: continuare a vincere. Vogliamo che il nome McLaren sia sinonimo di eccellenza per molti anni a venire”.
La missione, dunque, è definita: trasformare il presente in un nuovo capitolo di una leggenda lunga oltre mezzo secolo. McLaren, nella sua gloriosa storia, ha attraversato fasi esaltanti succedute da discese in infernali crepacci. Proprio l’aver toccato il fondo ha creato quella scorza tramite la quale superare le fasi buie.
A Woking non si aspettano di crollare, ma sanno che il rimescolamento dei valori potrebbe consegnare una Formula 1 con padroni diversi. Così fosse, Andrea Stella e il suo staff ripeteranno la lezione del passato per tornare più forti di quanto siano oggi.
Crediti foto: McLaren F1
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