Quello del Canada è stato il primo vero passo falso stagionale per la McLaren, attuale leader di entrambe le classifiche, piloti e costruttori. Dopo una qualifica non particolarmente brillante da parte di Oscar Piastri e Lando Norris, quest’ultimo, negli ultimi concitati giri del Gran Premio canadese, preso dalla foga del momento, ha tamponato il compagno di squadra, ritirandosi e perdendo così la possibilità di accorciare di due punti su Piastri, leader del Mondiale piloti.
Questo scontro tanto atteso da fan e appassionati non è certo il primo nella lunga storia della scuderia di Woking.
La McLaren, infatti, è stata spesso protagonista di episodi controversi che hanno coinvolto i suoi stessi piloti. Ecco i più celebri.

McLaren – Il contatto Senna-Prost: l’incidente più famoso della F1
La rivalità fra Ayrton Senna e Alain Prost è probabilmente quella che più di tutte ha segnato la storia della Formula 1. Tra i due non correva buon sangue e la tensione sportiva si estendeva anche alla sfera personale.
L’apice del loro scontro fu il famigerato contatto alla chicane Casio Triangle del circuito di Suzuka, durante il Gran Premio del Giappone del 1989.
Al 47° giro, Senna attacca Prost alla curva Triangolo Casio, ma i due si scontrano e si fermano. Prost abbandona la gara, convinto di aver vinto il titolo, mentre Senna riparte con l’aiuto dei commissari, attraversa la via di fuga, rientra ai box per cambiare l’alettone, supera Nannini al 51° giro e taglia per primo il traguardo.
Poco dopo, però, il brasiliano viene squalificato, consegnando così il titolo mondiale al suo compagno-rivale.
Fuoco amico: Mika Hakkinen e David Coulthard in Austria
Il Gran Premio d’Austria del 1999 è il primo a disputarsi senza la presenza in griglia dell’infortunato Michael Schumacher. Le McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard partono in prima fila, con il ferrarista Eddie Irvine – promosso a prima guida – alle loro spalle.
Entrambe le McLaren scattano bene, ma alla curva 2 Coulthard tampona Hakkinen, mandandolo nella ghiaia. Il finlandese riesce comunque a ripartire dal fondo dello schieramento.
Con una grande rimonta, Hakkinen si issa fino al terzo posto, riuscendo a mantenere due punti di vantaggio in classifica su Irvine, vincitore della gara.

Scintille fra Lewis Hamilton e Fernando Alonso a Indianapolis
Al Gran Premio degli Stati Uniti 2007, l’ultimo disputato sullo storico catino di Indianapolis, va in scena uno dei duelli più accesi fra i piloti McLaren dell’epoca: Lewis Hamilton e Fernando Alonso.
I due lottano con Hamilton in testa e Alonso alle sue spalle. Al 38° giro, lo spagnolo tenta l’attacco sul rettilineo del traguardo, ma Hamilton chiude duramente la porta.
Alonso non la prende bene: nel giro successivo, sfiora il muro della pitlane avvicinandosi platealmente a Hamilton e agitando le mani in segno di protesta.
Hamilton vincerà la gara – la seconda in carriera – mentre il rapporto tra i due peggiorerà ulteriormente.

L’antenato del contatto Norris-Piastri: Hamilton contro Button
L’incidente fra Lewis Hamilton e Jenson Button è forse quello che più ricorda l’episodio fra Norris e Piastri: stesso Gran Premio (Canada) e stessa porzione di tracciato.
All’ottavo giro, Hamilton tenta il sorpasso sul rettilineo dei box, cercando di infilarsi tra la monoposto di Button e il muretto. Finisce però per colpire prima l’auto del compagno e poi il muro. Con la vettura gravemente danneggiata, è costretto al ritiro.
Button, invece, prosegue e vince quella che diventerà la gara più lunga della storia della Formula 1: oltre quattro ore.
Gli scontri tra compagni in casa McLaren sono spesso più accesi che altrove perché queste sono le corse.
E quando si ha un vantaggio di quasi 200 punti sui diretti rivali nella classifica costruttori, si può anche permettere ai propri piloti di correre liberamente. A volte va bene, a volte no.
Crediti foto: McLaren
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