Zak Brown, CEO della McLaren, spiega come la collisione tra Norris e Piastri al Circuit Gilles-Villeneuve abbia paradossalmente consolidato la squadra nella corsa per il titolo mondiale.
La stagione 2025 ha visto emergere il team di Woking come la forza dominante del campionato, con una striscia impressionante di risultati che ha portato la squadra papaya al comando della classifica costruttori. Nelle nove gare precedenti l’appuntamento canadese, il duo aveva monopolizzato la scena: Oscar Piastri aveva conquistato cinque successi, mentre Lando Norris si era imposto in due occasioni.

L’inevitabile confronto a Montreal
La dirigenza McLaren era consapevole che l’eccellente rendimento di entrambi i piloti avrebbe prima o poi generato tensioni in pista. Il momento tanto temuto si è materializzato in Canada, dove negli ultimi giri Norris e Piastri sono venuti a contatto. L’episodio ha eliminato dalla corsa il britannico, mentre l’australiano è riuscito a tagliare il traguardo in quarta posizione in un weekend opaco per la scuderie britannica.
Norris ha immediatamente accettato la responsabilità dell’accaduto, dimostrando la maturità che contraddistingue il pilota di Bristol. Tuttavia, quello che inizialmente sembrava un momento critico per l’armonia del team si è trasformato in un’opportunità di crescita collettiva.
La gestione dell’episodio canadese
Intervistato da Sky Sports F1 dopo il trionfo di Norris a Silverstone, Zak Brown ha offerto una prospettiva inaspettata sull’incidente canadese. Il dirigente americano ha sottolineato come l’episodio abbia effettivamente liberato il team da una tensione latente.
“Retrospettivamente, Montreal è stato un momento costruttivo per tutti noi”, ha dichiarato Brown. “Ha sgonfiato la pressione e ci ha permesso di affrontare apertamente la questione. Tutti ne stavano parlando, ora possiamo guardare avanti“.
Secondo il manager, l’incidente ha paradossalmente aumentato la fiducia dell’intera struttura, permettendo al team di metabolizzare il concetto che gli errori fanno parte del gioco quando si lotta per la vittoria. Brown ha inoltre anticipato che episodi simili potrebbero ripetersi, ma che la squadra è ora meglio preparata a gestirli.

La battaglia per il mondiale piloti
La classifica del campionato piloti riflette l’equilibrio interno McLaren: Piastri e Norris sono separati da appena otto punti, con Max Verstappen relegato al terzo posto a oltre 60 lunghezze di distanza. Una situazione che prospetta una battaglia serrata fino all’ultima gara.
Brown ha delineato la filosofia McLaren per gestire questa delicata fase della stagione: “Continueremo con il nostro approccio: trattare entrambi i piloti con equità, trasparenza e mantenere una comunicazione aperta. Se riusciremo ad ampliare il vantaggio sui rivali, vogliamo che siano loro a decidere chi conquisterà il titolo“.
L’approccio fair play di McLaren
La strategia McLaren si basa su un principio di parità assoluta tra i due piloti. “Li tratteremo in modo equo e giusto, che vinca il migliore“, ha ribadito Brown. “Sono entrambi piloti molto puliti, non hai mai la sensazione che uno possa ricorrere a scorrettezze“.
Il dirigente ha espresso fiducia nella sportività di Norris e Piastri, pur riconoscendo che la pressione della lotta per il titolo comporterà inevitabilmente altri momenti di tensione. “Combatteranno duramente, gli errori sono inevitabili lungo il percorso, ma penso che assisteremo a una battaglia epica fino all’ultima gara“, ha concluso Brown.
La McLaren si prepara quindi ad affrontare la seconda parte di stagione con la consapevolezza che l’episodio di Montreal, lungi dal dividere il team, ha rafforzato la sua coesione interna e la capacità di gestire la pressione della lotta per il titolo mondiale.
Crediti foto: McLaren F1, F1TV
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