McLaren: adesso bisogna completare l’opera

McLaren, nuova capolista del Campionato Mondiale Costruttori dopo il Gp d'Azerbaijan, deve essere in grado di sferrare il colpo decisivo alla Red Bull perchè ne ha la possibilità

Il Gran Premio d’Azerbaijan, disputato sul tracciato cittadino di Baku, lungo le sponde del Mar Caspio, sarà sicuramente un evento da ricordare per la McLaren. A dieci anni dall’ultima volta, grazie alle straordinarie prestazioni dei suoi piloti, l’australiano Oscar Piastri, autore di una gara che solo i grandi talenti sanno vincere, e l’inglese Lando Norris, che partito dalla 15ª posizione in griglia (a causa di un incomprensibile errore della FIA per una bandiera gialla che non doveva esserci), è riuscito a risalire fino al 4° posto.

Norris ha così preceduto il suo principale rivale per il titolo, un impotente Max Verstappen, alla guida di una Red Bull lontana parente di quella delle prime gare della stagione. Grazie a questo risultato, Norris ha guadagnato 3 punti preziosi nella corsa al titolo piloti, mentre la McLaren si è issata in cima alla classifica del Campionato Mondiale Costruttori.

La scuderia di Woking ha ora 20 punti di vantaggio sui rivali di Milton Keynes. Oltre alla delusione per la perdita della leadership nel campionato, la Red Bull dovrà guardarsi dalla rincorsa della Ferrari, che dista solo 31 punti. L’incidente tra il pilota messicano Sergio Pérez e lo spagnolo della Ferrari, Carlos Sainz, potrebbe aumentare la pressione sul budget cap della squadra austriaca.

McLaren
Andrea Stella e Zak Brown, McLaren F1

Il CEO della McLaren, Zak Brown, e il team principal, Andrea Stella, hanno raggiunto l’obiettivo primario della stagione: conquistare la vetta della classifica costruttori dopo un lungo inseguimento, segnato da errori dei piloti, strategie sbagliate e sfortune varie.

Ora la McLaren deve completare l’opera puntando al titolo piloti. Non ci sono scuse: regole, serenità del team (le cosiddette “papaya rules“) e concentrazione devono portare al massimo risultato. Tra Verstappen, ormai ridotto a una “preda sanguinante”, e Norris ci sono 59 punti di distacco, con 7 gare, 3 Sprint Race e la possibilità di guadagnare altri punti grazie ai giri veloci. La partita per il titolo è tutt’altro che chiusa.

C’è da onorare la gloriosa storia della McLaren, che ha anche un ulteriore obbligo: sono trascorsi 30 anni dalla scomparsa del loro pilota più vincente e amato, Ayrton Senna. Lo hanno già celebrato con una livrea speciale a Monte Carlo, ma il miglior modo per onorare la sua memoria sarebbe riportare la McLaren alla vittoria del Campionato Mondiale Piloti di F1, che manca dal 2008, con Lewis Hamilton.

Ogni punto conta. Ora bisogna completare l’opera.


Crediti foto: McLaren F1

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