“Smettila di fare il bambino”

Giornata nera e piena di errori per Max Verstappen che subisce anche la pubblica lavata di capo da parte della Red Bull. Sotto stress l'olandese sta dimostrando debolezza mentale.

Gp Ungheria 2024 – Il titolo di questo scritto è direttamente ripreso da un team radio arrivato a Max Verstappen sul finale della gara, a seguito delle reiterate e ingiustificate lamentele del pilota olandese nei confronti di una squadra che, nei fatti, gli ha permesso di spiccare il volo e ottenere tre titoli, forse quattro se non perde del tutto il senno, e una serie di record che difficilmente saranno raggiunti da altri conducenti nel breve periodo. Il fido Lambiase ha reagito parlando di atteggiamento infantile: “childish“, l’espressione usata.

Una franchigia che finalmente smette di assecondare chi, negli ultimi tempi, probabilmente sta esagerando nelle uscite mediatiche. La Red Bull non è più la macchina dominante di un tempo e questa cosa va di traverso a Max Verstappen che, probabilmente, si attendeva di disputare un altro campionato del mondo in copia carbone di quello del 2023 che è stato dominato in lungo e in largo.

C’è confusione nel team di Milton Keynes, questo è innegabile. La guida tecnica di Adrian Newey è venuta meno, gli aggiornamenti somministrati alla RB20 pare che non funzionino, il recupero della McLaren è ormai acclarato e anche la Mercedes comincia a soffiare sul collo della scuderia anglo-austriaca.

Max Verstappen
Max Verstappen, Oracle Red Bull Racing

Max Verstappen non è programmato per perdere

Verstappen è sempre stato abituato a vincere. È un pilota straordinario, un cannibale, uno che quando azzanna la preda non molla la presa finché non la uccide. Sportivamente parlando, sia chiaro. Ma è un uomo che deve ancora compiere del tutto il suo percorso di crescita.

Max sa vincere ma non sa assolutamente perdere. E oggi lo ha dimostrato con una manovra scellerata che poteva causare molti danni a se stesso e a Lewis Hamilton. Una frenata al limite, un errore palese con un alto coefficiente di pericolosità.

Verstappen è una sorta di mostro creato dal team che ora sconta la colpa di averlo sempre supportato anche quando, invece, andava bacchettato. Ma non è solo la Red Bull a essere rea nella costruzione di questo personaggio che non accetta la sconfitta e che va in frustrazione quando non riesce a primeggiare.

Quel che è accaduto oggi è la replica di quanto successo in Austria, con Lando Norris. Ed è qualcosa che segue l’onda lunga di quanto accaduto nel 2021, un’annata nella quale all’olandese è stato concesso di guidare troppo sul filo delle regole che sovente sono state superate senza le necessarie punizioni.

Ora la disciplina è cambiata del tutto: i giudici sono molto meno concessivi e Verstappen, in questo contesto, si sente come un pesce fuor d’acqua. In partenza si è palesemente avvantaggiato da un rientro in pista un po’ troppo garibaldino dopo che era stato catapultato fuori dal duello iniziale tra le due McLaren.

Anche in quella circostanza Max si è lamentato oltre i limiti del consentito, oltre i confini del buongusto e della decenza. Nel suo turpiloquio irrispettoso anche per chi è all’ascolto delle comunicazioni, l’olandese ha accettato a malincuore il saggio consiglio di cedere la posizione a Lando Norris per evitare una penalità che sarebbe stata molto più limitante poiché i cinque secondi sarebbero giunti in automatico.

Max vede il suo impero a rischio, ha capito che la McLaren è un team solido e può lavorare avendo due piloti validissimi e un mezzo tecnico che, in questo momento, sta facendo la differenza. Red Bull arranca, la RB20 non riesce a trovare soluzioni ai suoi difetti. Sergio Perez ormai è un driver desaparecido, non riesce ad aiutare il team e bivacca mestamente nel ventre molle della griglia senza un vero obiettivo.

Max Verstappen

Max Verstappen: migliorare sotto pressione

In queste condizioni è difficilissimo mantenere la testa della Coppa Costruttori per la Red Bull. Ma con undici gare ancora da disputare e un bottino di punti enorme a disposizione, anche la corsa al titolo piloti rischia di farsi molto difficile. Per ora, il gap su Norris è ancora abbastanza ampio, ma pian piano si sta erodendo (QUI la classifica).

Serve un pilota concentrato e sul pezzo, che non sia stupidamente polemico come quello che abbiamo visto oggi e, soprattutto, che non perda le staffe quando le cose non possono girare nel verso che aveva previsto.

Max Verstappen è un grande campione, ma deve imparare a gestire i momenti di difficoltà. Anche in questo gran premio è stato fortunato: così come in Austria, è riuscito a racimolare punti nonostante un errore pacchiano ascrivibile alla sua responsabilità.

Il talento di Hasselt deve darsi una calmata e lo deve fare alla svelta, anche perché il suo team sembra non tollerare più certi atteggiamenti. Se questo può essere il segnale di una rottura imminente lo capiremo nei prossimi mesi.

Oggi c’è la sensazione che quelle della Mercedes siano sirene che possono veramente convincere l’olandese a dire addio alla Red Bull. Dall’esterno non si osserva più quel clima idilliaco che c’era negli anni scorsi e forse è proprio questo a generare intolleranza e difficoltà operativa in Verstappen, più che una McLaren arrembante.


Crediti foto: F1

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