Le dichiarazioni di Max Verstappen sul presunto favoritismo della McLaren verso Lando Norris rese durante il Gran Premio degli Stati Uniti d’America, sono state caratterizzate dal suo tipico umorismo sarcastico e da un approccio distaccato, evitando polemiche dirette. Il contesto è emerso durante le sessioni pre-gara, in particolare nella conferenza stampa dei piloti del giovedì, alimentate dalle tensioni interne alla McLaren dopo i fatti del Gran Premio di Singapore.
Verstappen, terzo in classifica a 273 punti, dietro al leader del mondiale Oscar Piastri a 336 e Norris a 314, ha usato l’argomento per stuzzicare i rivali.
Le sottili parole di Max Verstappen
Durante la conferenza stampa FIA, Verstappen è stato interpellato direttamente: “Pensi che McLaren stia favorendo Norris rispetto a Piastri? E questo ti avvantaggia nella lotta al titolo?”. Con un sorriso e una risata, ha replicato: “Assolutamente! Qualcuno… non so, ho sentito qualcosa…”. Questa risposta ironica ha provocato risate tra i giornalisti e ha smorzato la tensione, ma ha implicitamente riconosciuto le speculazioni sul favoritismo di McLaren verso Norris, basate su episodi come il mancata intervento del team a Singapore per evitare che Piastri perdesse posizioni.
Verstappen ha poi aggiunto: “Scherzo, onestamente non lo so. Non mi interessa nemmeno, perché non ha niente a che fare con me. Non so cosa decidano internamente, come operano come squadra”. Questo riflette il suo stile: apparentemente focalizzato sulla Red Bull, ma col fine strisciante di alimentare controversie puntando a trarne vantaggio.

Da che pulpito arriva la predica!
La storia di Max Verstappen la conosciamo tutti bene o male e, dato che ciò, sappiamo fin troppo bene che è l’ultima persona nel paddock a poter parlare di favoritismi. Dal debutto da minorenne con la Toro Rosso nel 2015, al passaggio repentino in Red Bull l’anno successivo, team in cui ha ricevuto un trattamento da “golden boy” prima dagli uomini di Milton Keynes e poi dalla stessa FIA che gli ha perdonato molte azioni non proprio limpide, non ricordiamo Max con uno sfavorito dagli eventi. Per così dire.
I compagni di squadra di Verstappen in Red Bull non esistono. Solo Daniel Ricciardo gli ha dato filo da torcere, ma anche lui si è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti. Dopo di lui solo comparse: Gasly, Albon, Pérez (a cui, insieme all’ex direttore di gara Michael Masi, deve un mondiale), per finire con Lawson e Tsunoda. Se proprio la F1 vuole che si parli di presunti favori, Max Verstappen è l’ultimo della lista a cui chiedere.
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Crediti foto: F1, Philip Fong/AFP
Quanto rabbia in questo articolo……È proprio vero che Max entra nella testa delle persone….. È un vero e proprio incubo per chi non sopporta questo pilota hahahahah.