“Finché la Red Bull fornirà a Max una vettura in grado di vincere e ci sarà una certa armonia nel team, lui rispetterà sempre il suo contratto. Se la Mercedes gli fornisse una macchina? Se, se, se… al momento non è così”. Così parlò Helmut Marko criticando il meccanismo dei se ma ponendone contestualmente uno gigante: Verstappen rimane in Red Bull se il team gli offre condizioni perfette e sane e una macchia veloce.
Stavolta l’ex pilota austriaco è caduto in contraddizione e lo ha fatto per rintuzzare gli attacchi asfissianti che arrivano dalla Mercedes e da Toto Wolff che proprio non intende mollare la presa sul talento di Hasselt. E non intende farlo ora che la scuderia anglotedesca propone miglioramenti evidenti che possono in qualche modo attirare chi, specie nel 2026, cerca progetti vincenti e solide certezze.
“Se metto la mano sul fuoco su Max in Red Bull nel 2025? Io la metterei solo sul fatto che Max guidi in Formula 1 l’anno prossimo”. Queste le parole di Wolff che hanno generato la mossa difensiva di Marko che in un passaggio successivo di un’intervista concessa a all’austriaca OE24 qualche dubbio sulla forza della Red Bull in chiave 2026 lo solleva: “Non esiste un piano B se il nuovo motore non funziona. Il nostro motore deve funzionare o iniziare a funzionare. Ci sono tanti fattori in gioco, come la benzina e la batteria”.
Verstappen valuta il futuro della Mercedes e della Red Bull
Verstappen ha un contratto che lo lega alla Red Bull fino al 2028. Si tratta di un’intesa molto vantaggiosa per il pilota in termini economici. Mercedes avrebbe la possibilità di pareggiarla e di superarla anche visto che gli stipendi dei piloti non rientrano nel tetto di spese e che il team della Stella a Tre Punte, nonostante risultati sportivi modesti, continua a introitare cifre da capogiro grazie agli straordinari ritorni pubblicitari che arrivano dalla Formula Uno.
Ma questo a Max non basta. Lui vuole una macchina forte in un team costruito a sua immagine e somiglianza. AMG pare che questo l’abbia capito e per tale ragione temporeggia ancora prima di annunciare Andrea Kimi Antonelli e prima di sedersi al tavolo con George Russell che ha un contratto in scadenza alla fine del 2025.
Ma l’opera più importante che Wolff e soci devono fare per convincere l’olandese ad attivare una clausola rescissoria che pende sul capo della Red Bull è dimostrare in questo anno e mezzo che ci divide dal 2026 di poter portare in pista una monoposto competitiva e possibilmente vincente. Solo questo biglietto da visita può spostare gli equilibri altrimenti, incertezza per incertezza, Max non mollerà Milton Keynes.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Mercedes-AMG Petronas F1 Team