L’inutile

Sarà Max Verstappen, "l'inutile", a occupare un posto glorioso nella storia, non chi ne dovrebbe raccontare le gesta


[…] Al sesto metto Max Verstappen perché in questo momento è il campione del mondo più forte tra quelli che ho visto correre ma anche, passami il termine, il più inutile. Se dovesse ritirarsi domani in pochi sentirebbero la sua mancanza perché in questa sua superiorità c’è del disumano. Lui poi non è un personaggio”.

Questo il lecito e rispettabile parere di chi racconta la Formula Uno in Italia. Ma proprio perché l’opinione giunge dall’unico titolato a poterlo fare (non per meriti divini ma per il diritto acquisito a suon di dollari) certe parole andrebbero soppesate, ponderate e valutate prima di essere lanciate nell’etere. 

Le prospettive cambiano quando sei la voce narrante della Formula Uno. Ciò che non cambia, invece, è la portata del ridimensionato: Max Verstappen. Siamo di fronte a uno sportivo generazionale, uno di quegli uomini che segnano le ere e che nascono, appunto, ogni 20-30 anni e forse più. Possibile mai che si possa fare a meno di un campione del genere?  

Questo signore, Max Verstappen da Hasselt, ridente cittadina delle Fiandre, è stato capace di vincere 61 gare in 195 Gp disputati. Tre titoli, 106 podi, 39 pole position, 32 giri veloci come contorno della pietanza principale. Max marca la sua presenza praticamente sempre. Trovatelo voi un pilota più incisivo di questo nella storia della Formula Uno.  

Gp Spagna 2024 ordine arrivo
Max Verstappen, vincitore del Gp di Spagna 2024

Il giornalista ha anche una funzione pedagogica. Deve educare il pubblico offrendo i giusti messaggi. Viviamo tempi in cui il cosiddetto “flame” è il motore delle interazioni, ma a tutto c’è un limite. Verstappen è un fuoriclasse totale e non vederne le stimmate è un peccato capitale di cui solo un tifoso accaldato e non lucido potrebbe macchiarsi.  

Max ha vinto gare in ogni modo: da dominatore assoluto grazie a un mezzo tecnico superiore, ma anche da funambolo. Altri trionfi le ha ottenuti da fine stratega; altri ancora da cattivo con duelli rusticani vinti a suon di ruotate. Verstappen ha tutto nel suo sconfinato bagaglio: velocità, cuore, tecnica, visione tattica, capacità di adattamento al mezzo e alle condizioni delle pista. 

È simpatico? No. E forse questo pesa in un giudizio sbilanciato e incomprensibile. Max porta con sé quel pizzico di antipatia che contraddistingue i campioni veri. Interrogate la storia e vedete qual era il giudizio dell’opinione pubblica su titani come Schumacher, Senna, Prost, Lauda e via citando. 

Inutile non è Verstappen. Inutili sono queste classifiche oscenamente stupide propinate per accendere un dibattito mortificante per le sinapsi di ogni appassionato. Godiamoci questo fenomeno, le sue gesta, la sua cattiveria sportiva, la sua fame insaziabile. Tra cento anni si parlerà di Max Verstappen, non di certi pareri risibili. Né di chi li esprime.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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