Max Verstappen: la calma è la virtù dei forti

Max Verstappen esce sconfitto ma non piegato dal Gp d’Olanda. Il pilota ricalibra se stesso e gioca un ruolo nuovo

Max Verstappen, tre volte campione del mondo con la Red Bull, sta vivendo un momento che probabilmente non avrebbe mai immaginato: il passaggio da predatore a preda.

Sono ormai trascorsi oltre due mesi dalla sua ultima vittoria, la settima stagionale, ottenuta in Spagna sul circuito di Montmeló, vicino Barcellona. Da allora, la sua supremazia nei confronti della concorrenza è svanita improvvisamente.

Nei Gran Premi estivi, precisamente in Austria e in Ungheria, ha preso rischi che, considerando l’enorme vantaggio, avrebbe potuto evitare. Con il principale rivale, Lando Norris, ha avuto un contatto che lo ha eliminato dalla gara, permettendo all’olandese di guadagnare 10 punti. In Ungheria ha rischiato grosso, ma solo la fortuna nel contatto con Hamilton lo ha salvato da un ritiro certo.

Nel Gran Premio di casa, Verstappen ha mostrato più rabbia nelle terze prove libere del sabato mattina che durante la gara. Durante le ultime libere, ha cercato di sorpassare frettolosamente un impassibile Oscar Piastri e, uscendo dalla pit lane, ha toccato la linea bianca.

In Formula 1, i regolamenti vengono applicati in base al momento in cui avvengono le infrazioni: un’irregolarità durante le prove libere può comportare al massimo una reprimenda o un’ammenda, mentre durante le qualifiche può portare a una penalizzazione in griglia.

A mio parere, se prendesse corpo l’idea di Domenicali di eliminare le prove libere, avremmo uno sport più equo, senza scappatoie “temporali”.

Red Bull
Max Verstappen è pensieroso: la RB20 gli permetterà di vincere la quarta corona iridata?

Tornando alla gara, Verstappen ha mostrato tutto il suo talento in partenza, dove ha fulminato il poleman e rivale nella corsa al titolo, Lando Norris, che ha sbagliato l’ennesima manovra. Tutto lasciava presagire un’altra vittoria casalinga per Verstappen, ma al 18° giro, la McLaren di Norris ha dimostrato tutta la sua forza, superando la Red Bull dell’olandese e lasciandola dietro di oltre 22 secondi.

In quel momento, con l’adrenalina in corpo e correndo davanti al proprio pubblico, Max avrebbe potuto lottare duramente, come fatto in Austria. Invece, si è spostato giusto per difendersi, senza cercare il contatto. Verstappen, in quel frangente, ha pensato al mondiale: con 70 punti di vantaggio e 9 Gran Premi più 3 Sprint Race da disputare, non valeva il rischio di un contatto contro una monoposto superiore, accontentandosi così della seconda piazza.

Ha capito che ormai è una preda e che, se vuole sopravvivere, deve adattarsi al nuovo “ecosistema”, dove la McLaren è la predatrice. Chi si adatta non perisce.


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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