Al via del Gran Premio di Gran Bretagna 2024, Max Verstappen se la dovrà vedere con tre inglesi che lo precedono sulla griglia di partenza: Lando Norris con cui si è beccato nell’ultimo Gran Premio d’Austria, Lewis Hamilton nelle vesti del rivale storico, e George Russell. Ossia il nuovo che avanza.
Piloti che non faranno gruppo per provare a battere l’olandese che però vive una sorta di “sindrome da accerchiamento britannico” nei suoi riguardi. Leggere per credere: “Non ascolto quello che dicono gli altri, sia che mi critichino sia che mi facciano complimenti. L’85% dei media in Formula 1 è inglese. Quindi la forza dominante è quella. In fondo, la maggior parte di loro preferirebbe che un pilota della loro nazionalità avesse successo e, in caso di incidente, è naturale che prenda le parti del proprio connazionale. E gli ex piloti per la maggior parte sono britannici e dunque parlano a senso unico”.
Max sembra cadere dal pero. E non ci si riferisce al fatto che la Formula Uno sia sostanzialmente inglese (d’altro canto lo è anche il suo team, anche se batte bandiera austriaca). Se più di un soggetto, dai giornalisti a diversi ex piloti che oggi fanno il mestiere del commentatore tecnico hanno sollevato dubbi sulle condotte in pista del tre volte iridato è perchè questi, un po’ troppo spesso, si lascia andare.

Un atteggiamento che forse deriva anche da quanto la Federazione Internazionale dell’Automobile, negli anni precedenti, ha concesso con una linea interpretativa dei regolamenti che negli ultimi tempi è stata molto irrigidita.
Finché Max si trovava a dominare in solitaria – quindi nel 2022 e nel 2023 – non si è posta la questione. Ora che sono tutti più vicini e che le regole di ingaggio sono del tutto cambiate, è normale che l’olandese non possa più ricorrere a comportamenti che un tempo sono stati tollerati anche in nome dello spettacolo.
Da qui, però, a sentirsi accerchiato ce ne passa. Individuare un nemico – o più nemici – è forse il modo per Verstappen per caricarsi ulteriormente e andare in battaglia più agguerrito. Una maniera come un’altra per restare carico, in tensione e sul pezzo.
In fondo va benissimo così, l’importante è che in pista i conducenti non superino i limiti imposti dal legislatore e dal giudice. Quindi, caro Max, divertiti pure nei circuiti ma evita di adombrare teorie che, onestamente, non stanno né in cielo né in terra.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing