Nel mondo della Formula 1, i grandi piloti spesso vedono la loro carriera definita non solo dai successi, ma anche dai momenti in cui sono stati privati della gloria. Lewis Hamilton, considerato da molti il più grande di sempre, è stato a un passo dal superare il record di 7 titoli mondiali detenuto da Michael Schumacher. Tuttavia, due figure chiave, Nico Rosberg e Michael Masi, sono stati protagonisti in momenti decisivi che hanno impedito a Lewis di conquistare quell’ottavo titolo mondiale tanto desiderato. In un modo o nell’altro, entrambi possono essere visti come i “custodi” del record di Schumacher, coloro che, con le loro azioni, hanno ostacolato l’ascesa finale del britannico.
Nico Rosberg: l’ostinato rivale del 2016
Nel 2016, Hamilton era in piena corsa verso il terzo titolo mondiale consecutivo, che gli avrebbe permesso di arrivare a quota 4 campionati vinti in carriera, con il mirino puntato sul record di Schumacher. Ma sulla sua strada si è messo Nico Rosberg, suo compagno di squadra in Mercedes e “amici” di lunga data. Quell’anno, la rivalità tra i due raggiunse il punto di massima tensione, in una battaglia che superava la semplice competizione sportiva e si trasformava in un duello personale.
Rosberg, spesso considerato inferiore rispetto ad Hamilton per pura velocità, compensava con una dedizione feroce e una strategia mentale. Durante la stagione 2016, il tedesco riuscì a capitalizzare su ogni opportunità, e alla fine conquistò il titolo mondiale, sottraendolo al compagno di squadra. La sua vittoria non fu solo il risultato di prestazioni eccellenti in pista, ma anche di una tenacia psicologica che lo portò a superare Hamilton nei momenti decisivi. Dopo aver realizzato il suo sogno di diventare campione del mondo, Rosberg si ritirò a sorpresa, ponendo fine alla loro rivalità.
Il trionfo di Rosberg nel 2016 interruppe la striscia di successi di Hamilton. Questo ha ritardato di un anno la possibilità di Lewis di avvicinarsi al record di Schumacher, e quella stagione resterà sempre come una delle più combattute della sua carriera. Per molti, Rosberg è stato l’unico pilota che è riuscito a resistere alla pressione costante di Hamilton, vincendo in una lotta ad armi pari.
Michael Masi: il controverso epilogo del 2021
Se Rosberg ha avuto un ruolo diretto nella conquista del titolo 2016, Michael Masi è stato l’artefice di uno degli episodi più controversi della storia recente della Formula 1, che ha segnato la stagione 2021. Quell’anno, Hamilton stava inseguendo il suo ottavo titolo mondiale, pronto a superare Schumacher e stabilire un nuovo record assoluto. Tuttavia, l’epilogo del campionato è stato sconvolto dalle scelte fatte durante l’ultimo Gran Premio della stagione, ad Abu Dhabi.
Hamilton e Max Verstappen erano arrivati alla gara finale a pari punti, in uno dei duelli più serrati e spettacolari che la F1 avesse mai visto. Hamilton dominava la corsa e sembrava destinato alla vittoria e al titolo, ma una serie di decisioni controverse prese dal direttore di gara, Michael Masi, hanno cambiato tutto. Durante una fase di safety car, Masi ha scelto di far ripartire la gara in modo anomalo, permettendo solo ad alcune vetture doppiate di recuperare la posizione, lasciando Verstappen direttamente dietro ad Hamilton. Questo ha concesso all’olandese, con gomme fresche, la possibilità di superare Hamilton all’ultimo giro e vincere il campionato.
Le polemiche esplose immediatamente, con molti che accusarono Masi di aver infranto le regole in modo arbitrario, alterando l’esito di una stagione che Hamilton aveva dominato. Quel singolo momento ha privato il britannico dell’ottavo titolo mondiale, congelando il suo palmarès a sette titoli, lo stesso numero di Schumacher. Da allora, le discussioni su quella gara non si sono mai spente, e l’episodio ha segnato profondamente il finale di carriera di Hamilton, che non ha più avuto l’opportunità di lottare per un altro titolo a causa delle difficoltà tecniche della Mercedes nelle stagioni successive.
I “custodi” del record di Schumacher
Guardando alla carriera di Hamilton, è interessante notare come siano stati due eventi specifici, collegati a due personaggi molto diversi, a fermare il suo cammino verso l’ottavo titolo. Nico Rosberg lo ha sconfitto in pista, sfruttando ogni opportunità per portarsi a casa il titolo nel 2016, dimostrando che la rivalità interna può essere altrettanto letale quanto quella con i rivali esterni. Michael Masi, invece, ha preso una scelta che ha alterato il risultato di una delle stagioni più avvincenti della storia della F1, sottraendo a Hamilton la vittoria che sembrava già sua.
Sebbene Schumacher e Hamilton siano stati rivali solo nelle statistiche, è paradossale che i due personaggi che hanno impedito a Lewis di superare Michael abbiano avuto un impatto così grande nel congelare il record del campione tedesco. Senza questi episodi, oggi probabilmente staremmo parlando di Hamilton come dell’indiscusso re della Formula 1, con otto o forse addirittura nove titoli mondiali all’attivo.
Una carriera segnata da successi e sliding doors
Il percorso di Lewis Hamilton resta comunque straordinario, e nulla può togliere ai suoi successi. Ma l’analisi di questi “fattori esterni” mostra come la Formula 1 non sia solo una questione di velocità in pista. Decisioni, errori, rivalità personali e scelte arbitrali possono cambiare il corso della storia. Hamilton si trova così oggi a condividere il record di 7 titoli con Schumacher, un traguardo che pochi avrebbero mai immaginato fosse possibile. Ma l’amaro in bocca per quegli episodi cruciali del 2016 e del 2021 resterà probabilmente per sempre.
Il futuro: un’ultima chance con Ferrari?
Con il suo passaggio alla Ferrari nel 2025, Hamilton cerca forse l’ultima grande sfida della sua carriera. Chissà se la rossa di Maranello potrà offrirgli l’opportunità di quell’ottavo titolo che è stato così vicino in passato. Quel che è certo è che, nel bene o nel male, le figure di Rosberg e Masi resteranno sempre collegate a uno dei capitoli più intriganti e drammatici della carriera del sette volte campione del mondo.