Ormai è un mantra: mettere pressione alla Red Bull e approfittare delle situazioni che si creano di volta in volta. A intonare la litania non è un monaco induista, bensì Frédéric Vasseur che, ancora una volta, ha sottolineato come la Ferrari debba mettersi in agguato pronta ad azzannare la preda. Esattamente ciò che è accaduto in Australia nove giorni fa.
L’ingegnere transalpino spera che la Ferrari possa spingere la Red Bull a commettere altre topiche con il dipanarsi della stagione. In assenza di Max Verstappen, ritiratosi per un’avaria al freno posteriore destro la cui natura non è stata svelata dal team, la Rossa ha ottenuto una doppietta (che mancava da Bahrain 2022) che ha rilanciato le ambizioni iridate della SF-24.
Questo è ciò che dice la classifica, ma a Maranello si getta acqua sul fuoco dell’entusiasmo per evitare di pensare che il divario sia stato ormai sanato. Il vero obiettivo della Ferrari in questa annata è ricostruire un clima di fiducia all’interno del team dopo anni difficili.

“È una parte enorme dei risultati di questo business. Stiamo costruendo la fiducia nell’ultimo mese, ma avevamo iniziato già nell’ultima parte della stagione dell’anno scorso”, ha osservato l’ex Sauber.
Vasseur non parla di vittorie sistematiche ma di mettere insieme il meglio che il team possa fare con la vettura che si ha tra le mani. Ottimizzazione del pacchetto per usare un’espressione sintetica e che è molto in voga oggi. Fred ritiene che il “modello Albert Park” non possa essere replicato all’infinito ma che sia possibile tenere alta la pressione per spingere a commettere il classico errore forzato.
Ferrari, nel proprio percorso di crescita, deve evitare di lasciarsi attrarre dalle prestazioni della RB20. Fare come un ciclista che non nasce scalatore deve salire sulle ripide rampe col suo passo senza provare a strappare per tenere il ritmo di chi è specialista della materia.
“Non sono affatto concentrato sulle prestazioni della Red Bull, sono concentrato sulle quelle della nostra vettura. Abbiamo fatto un passo avanti nel complesso. Penso che oggi ci sia più costanza tra le mescole che usiamo in gara tra uno stint e l’altro. La macchina sembra molto più facile da guidare e, tra l’altro, molto più semplice da sviluppare. Questo è lo step più grande che abbiamo fatto rispetto all’anno passato“.

Suzuka sarà un grande test per la SF-24. Dopo una pista che esalta il graining che la Rossa ha dimostrato di sapere gestire alla grande, si tornerà indietro: il degrado termico del posteriore tornerà grande protagonista, come accaduto in Bahrain.
Il carico aerodinamico sarà cruciale. Se mancherà, l’asse posteriore soffrirà. Suzuka è una di quelle piste in cui la gomma può offrire prestazioni pessime anche col battistrada intatto. La chiave sarà il controllo delle temperature. Per tale ragione e per quanto visto a Sakhir, la Red Bull potrebbe tornare alla ribalta.
Se così dovesse essere Ferrari non avrà nulla di cui dolersi perché nel percorso di crescita è contemplato che la Red Bull RB20sia, nell’immediato, ancora la vettura da battere. L’obiettivo è ribaltare i ruoli in un tempo ragionevole.
Crediti foto: Scuderia Ferrari