La Formula 1 non è un sport per tutti. O lo si ama, accettando tutto, o non lo si guarda. Seppur si venda come un evento d’entertainment, sono molto rare le occasioni di eccitazione emotiva durante una gara di F1. Non ci si deve aspettare chissà quale spettacolo, sorpassi su sorpassi, duelli fino all’ultima curva. Su oltre 300km di gara, può accedere di tutto, ma anche niente.
Per la stragrande maggioranza dei Gran Premi, quel che regna è la “Formula noia”, se qualcuno vi dice il contrario, sappiate che intende la F1 come gli “skills & goals” dei vari calciatori su YouTube. Le migliori azioni in pochi minuti.
Ma veniamo al nocciolo della questione, parlando di uno dei luoghi comuni più famosi attorno alla Formula 1, ideati da chi la Formula 1 non la guarda: durante le gare si dorme.
Da dove nasce questo stereotipo?
A prescindere dalla noia che possa creare una gara di F1, il tutto è quasi dovuto ai Gran Premi europei. In passato, quando i calendari dei campionati mondiali avevano una lunghezza ragionevole di 16 eventi, rispetto a quelli extra-large, tanto cari a Liberty Media, la maggior parte di essi si disputavano in Europa.
Storicamente gli orari delle gare europee, che si disputavano principalmente in primavera-estate, erano fissati per le 14:00 (le 15:00 per il Gran Premio di Gran Bretagna, a causa del fuso orario), subito dopo pranzo. Rispetto al calcio, la massima serie del motorsport era trasmessa in chiaro, permettendo così una maggior fruizione dell’evento al pubblico.
Culturalmente, per noi italiani, la domenica è sacra. A pranzo si sta tavola tutti insieme, mangiando molti più piatti rispetto agli altri giorni della settimana. Dopo un pranzo abbondante, si fa fatica a rimanere svegli, e la testa pian piano inizia a chinarsi e gli occhi a chiudersi.
I Gran Premi che si disputavano proprio la domenica dopo-pranzo, solo quelli più soggetti a “sonnolenza” proprio a causa dei suoi orari.
Con il cambio di orario, il problema è andato peggiorando
Recentemente, i Gran Premi europei si sono visti spostare le lancette avanti di un’ora, dalle 14:00 alle 15:00 accentuando ancor di più, il problema della “sonnolenza” dopo lo scatto dei semafori. Col cambio d’orario si rischia di non vedere nemmeno il momento più eccitante di una gara: la partenza.
Quest’anno poi, per Gran Premio di Monaco, evento che rimane uno dei più noiosi di ogni campionato di F1, si è pensato all’escamotage del doppio pit-stop obbligatorio per dare un po’ d’imprevedibilità all’evento. L’espediente non ha però risolto il problema della chiusura degli occhi per farsi un pisolino.

Con i Gran Premi extra-europei, non si dorme
I Gran Premi extra-europei, sono quelli dove il pubblico riesce a mantenere di più l’attenzione visti orari più favorevoli: la mattina per le gare asiatiche come quelle del Giappone, Cina ed Australia o serali come quelle arabe dell’Arabia Saudita e Qatar e quelle del Nord e Sud America.
Gli orari favorevoli sono tutto o quasi per il successo televisivo di un evento sportivo. La Formula Uno, viste le poche emozioni che regala, non può permettersi un orario come quello europeo. Una partita di calcio può avere lo stesso orario di una gara europea, ma per chi segue il match tifando una delle due squadre, la tensione è così intensa da mantenere alta la concentrazione anche nei momenti in cui non accade nulla.
La F1 non dà la medesima sensazione, si gira in tondo, e si spera di vedere qualche imprevisto che possa rimescolare le carte. Tutto qui.
Come si risolve la questione dell’orario dei Gran Premi europei?
La soluzione potrebbe essere un deciso cambio d’orario, per esempio spostando i Gran Premi europei in serata, ma i vari impianti del Vecchio Continente, non hanno le risorse necessarie per un costoso sistema di illuminazione. Si potrebbe anticipare la partenza di due ore, dalle 15:00 alle 13:00, in modo da poter guardare la gara tra un boccone e l’altro ed andare a dormire subito dopo la bandiera a scacchi.
Ma Liberty Media ha un rimedio molto più drastico: ridurre al minimo gli eventi europei viste le enormi somme che richiede poter ospitare la Formula 1. Il problema della sonnolenza “europea”, avrà di certo fine.
Seguici sul nostro canale YouTube