Il Gran Premio di Cina ha lasciato un verdetto preoccupante per la Ferrari. Non si tratta solo del doppio zero in classifica, che allontana ulteriormente la Scuderia di Maranello dalla lotta per entrambi i titoli – obiettivo dichiarato da Fred Vasseur e dai suoi piloti durante la pausa invernale – ma soprattutto della doppia squalifica inflitta a Charles Leclerc e Lewis Hamilton per motivi distinti: il primo è risultato sotto il peso minimo consentito di un chilo, mentre il secondo ha subito un’esclusione per un’eccessiva usura dello skid.
Le reazioni a questa squalifica sono state molteplici, sia tra i tifosi che tra gli addetti ai lavori. Durante la puntata di lunedì sera di CriticaLive, abbiamo avuto l’onore di ospitare l’ingegnere Luca Baldisserri, uno dei protagonisti del periodo d’oro della Ferrari, profondo conoscitore delle dinamiche interne a una squadra gloriosa come quella del Cavallino Rampante.
Luca Baldisserri: “Ferrari, un comunicato ridicolo”
Il primo commento di Baldisserri è stato piuttosto critico nei confronti dello scialbo comunicato ufficiale rilasciato dalla Ferrari. Secondo molti, si è trattato di una dichiarazione priva di incisività, che ha finito per alimentare ancora di più la frustrazione dei tifosi. Nessuno si è esposto pubblicamente per assumersi la responsabilità dell’accaduto, in netto contrasto con quanto fatto da Toto Wolff lo scorso anno, quando il suo pilota George Russell venne squalificato per lo stesso motivo di Leclerc dopo aver vinto il Gran Premio del Belgio.

L’ingegnere ha sottolineato come due errori così gravi, su due vetture diverse e in circostanze differenti, siano il sintomo di una falla nei processi interni della squadra circa la programmazione del lavoro e la routine dei controlli da fare ogni weekend per assicurarsi che tutto vada per il verso giusto.
“Due errori su due macchine diverse, da parte di due personaggi che secondo me sono pure bravi, mi fanno pensare che ci sia qualcosa da rivedere nel gruppo di ingegneri che lavorano in pista. Se capitano due sviste del genere, significa che qualcosa non funziona nel metodo di lavoro, nella preparazione del weekend e nei controlli di routine. È vero che il formato Sprint ha limitato la raccolta dati, ma parliamo comunque di un terzo di gara”.
Vasseur e la gestione dell’organico
Baldisserri ha poi difeso il Team Principal della Ferrari, escludendo che questi errori possano essere direttamente imputabili a Vasseur. La complessità della gestione di un team di Formula 1 non consente a un singolo individuo di occuparsi di ogni dettaglio operativo. Tuttavia, secondo l’ingegnere, il francese dovrebbe riflettere attentamente sulla composizione del suo organico e valutare possibili cambiamenti.

“Ci sono figure all’interno del team che non mi hanno mai convinto, eppure sono ancora lì. Fossi in Vasseur, prenderei in considerazione una revisione del reparto pista. Deve capire esattamente da dove siano nati questi due errori simultanei. Il fatto che siano diversi tra loro indica che qualcosa non sta funzionando nella raccolta e nell’interpretazione dei dati, elementi cruciali per prendere decisioni su aspetti come peso e carburante. Se questi problemi non vengono risolti rapidamente, il rischio è quello di perdere la fiducia dei piloti, rendendo tutto ancora più complicato”.
Il problema della SF-25 è da imputare al pull rod posteriore?
Nel corso della trasmissione è emersa dai commenti una domanda particolarmente interessante, legata alle difficoltà della SF-25 nel confronto con la McLaren. Alcuni sospettano che lo schema pull rod delle sospensioni posteriori possa rappresentare un limite per la monoposto. La risposta di Baldisserri è stata netta:
“Pull-rod o push-rod, la geometria cambia, ma l’effetto sulla sospensione è noto e calcolabile. Le limitazioni sono più di natura aerodinamica. Dal punto di vista meccanico, la differenza è minima, anche in termini di rigidità d’installazione, un parametro assolutamente noto su una vettura di Formula 1. Quello che è certo è che la Ferrari deve ancora comprendere a fondo la propria macchina. È normale che ci voglia tempo, ma la SF-25 ha dimostrato di funzionare bene solo in determinate condizioni. Il vero obiettivo dev’essere trovare un assetto che le permetta di esprimere il suo potenziale con maggiore costanza”.
Per rivedere l’intera puntata di CriticaLive con Luca Baldisserri ospite clicca in basso
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP