Ai tempi dei social media, ogni azione può essere l’espressione di una dinamica. Succede che un “like” su Facebook, un “retweet” su Twitter (oggi X) o un “consiglia” su LinkedIn possano diventare un elemento probatorio, la manifestazione di un fatto.
Riavvolgiamo il nastro. Nel corso del 2024, come un fulmine a ciel sereno, arrivò il comunicato dell’addio di Enrico Cardile alla Ferrari. L’ingegnere, responsabile tecnico del team, lasciava la Scuderia nel bel mezzo della stagione – e con una SF-24 alle prese con i problemi scaturiti dall’introduzione del pacchetto di aggiornamenti spagnolo – per accasarsi poco dopo in Aston Martin.
All’epoca dei fatti si parlò di rescissione consensuale, ma evidentemente così non era, visto poi come si sono sviluppate le cose. Naturalmente la Ferrari impose un periodo di gardening all’ingegnere aretino, che si sarebbe dovuto concludere ai primi di marzo. Il tecnico doveva prendere servizio a Silverstone praticamente insieme ad Adrian Newey, ma così non è stato, poiché il Cavallino Rampante ha fatto ricorso chiedendo che la fase di pausa durasse almeno fino a maggio. Il Tribunale di Modena, ascoltate le parti e lette le carte, ha soddisfatto l’istanza del team italiano. Pertanto, Cardile è ancora in attesa di poter prendere possesso dei suoi uffici inglesi.
Questo strascico legale è sintomatico di un rapporto non chiusosi tra strette di mano e abbracci, come invece si era raccontato in prima battuta. Oggi arriva una piccola conferma dei malumori che si celano dietro la chiusura di una lunga storia professionale. Vedere per credere.

Il post in questione, di cui oscuriamo l’autore per questioni di privacy, è stato condiviso – “consigliato” nel gergo di LinkedIn – a conferma di un clima non proprio sereno. Nello scritto si legge un’analisi dei problemi della Ferrari SF-25 e, soprattutto, una critica all’operato dell’attuale staff tecnico, reo di aver cambiato troppo senza andare in continuità con il modello alla cui progettazione ha sovrinteso proprio Cardile.
Uno scritto pubblicato, nel gergo dei social media, è un testo il cui senso è condiviso. Evidentemente, l’ingegnere dell’Aston Martin, che ha ancora le mani legate da un vincolo contrattuale che non gli permette d’essere operativo, ha usato un piccolo stratagemma per esprimere il suo disappunto circa lo status quo.
La nostra, ovviamente, è una chiave di lettura che non ha pretese oggettive ma che sottoponiamo ai lettori per consentire loro di vedere i fatti come sono andati e di farsi la propria idea.
Crediti foto: LinkedIn, Scuderia Ferrari HP
Il vecchio drago si rivoltera nella tomba ad ogni corsa. Lui li svrebbe guardati bene in faccia queti pseudo managers, e li avrebbe fatti correre nel vero srnso del termkne.. Ma voi li avete guardati bene in faccia ? Guardateli, guardateli…
Non sono più i tempi quando in Ferrari vi erano ingegneri seri che lavorano per la scuderia e per la nazione per avere i risultati , e ne parlavano in tutto il mondo di Ferrari adesso facciamo ridere tutti non ne mai successo di essere squalificati .
LA SQUADRA DI MARANELLO CHE HA FATTO L’ONORE ALL’ITALIA IN TUTTO.IL.MONDO NON ESISTE PIU’. CONOSCIAMO I MOTIVI.
NON ESISTE UN TEAM. OGNUNO VA IN ORDINE SPARSO. IL 2007 CON KIMI FUBL’ULTIMO GP VINTO DALLA ROSSA. COSTRUTTORI 2008. 17 ANNI DI VUOTO. L’AVVENTO DI VASSEUR E LECLERC DOVEVA ESSERE “LA SVOLTA. POI IL GRANDE ANNUNCIO: HAMY E’ NOSTRO!. TANTO RUMORE TROPPO. SAINZ LICENZIATO 10* QUESTI I FATTI. PRIMA SI SALE SUL PODIO POI SI CANTA VITTORIA
Eh si, proprio così!
Troppi geni.
Sopratutto autoreferenziali.
Se hai pochi giorni di test sull’asfalto devi selezionare i pacchetti da provare e ridurre le proposte con discernimento.
Qualità non a caso dei geni.
Quelli veri.
Se poi penso all’onore e forse allo stipendio di coloro che lavorano in una scuderia del genere.
Meglio non pensarci.
Viva il Drake!
Giovanni