Nel mondo degli affari non c’è spazio per il cuore e i sentimenti. Liberty Media Corporation, da quando si è accaparrata la Formula 1, non si è fatta troppi problemi a rinunciare ad alcuni Gran Premi e a diverse tradizioni tipiche della massima serie del motorsport. Quando ha avuto bisogno di fare piazza pulita, lo ha fatto senza patemi, mettendo al primo posto il business e l’accumulazione di capitali. D’altro canto, nella logica imprenditoriale è così che funzionano le cose. Ahinoi.
In questo processo, il colosso americano dell’intrattenimento muove i propri dirigenti. All’inizio della sua avventura, Liberty Media si era affidata a Chase Carey, il baffuto dirigente che ha contribuito a svecchiare la Formula 1, soprattutto dal punto di vista della comunicazione. A lui è succeduto Stefano Domenicali, che aveva una formazione sviluppata prettamente nel mondo del motorismo sportivo.
Il CEO imolese ha lavorato in continuità con l’opera svolta da Carey ed è stato fondamentale sia nel difficile periodo successivo al COVID-19, sia nell’allargare il calendario a 24 gare, individuando realtà disposte ad aprire massicciamente i cordoni della borsa. A Domenicali si deve anche l’istituzionalizzazione della Sprint Race, che sotto il suo mandato è arrivata a sei eventi per stagione.
John C. Malone e Greg Maffei sono assolutamente soddisfatti del lavoro svolto finora, ma probabilmente credono che la Formula 1 debba entrare in una nuova fase storica. E per questa ragione potrebbe essere necessario un uomo che conosca ancora meglio la pista e i suoi risvolti gestionali rispetto a chi, per qualche anno, si era dovuto allontanare dalla massima serie.
Dall’Inghilterra, precisamente dalle colonne del Daily Mail, si legge che il futuro di Domenicali è incerto. Sul piatto c’è il rinnovo con Liberty Media, ma nei fatti non è stato ancora firmato. Al manager resta un solo anno di contratto e, data questa situazione, le speculazioni non possono mancare in uno sport che troppo spesso si regge sul gossip.

Liberty Media – CEO F1: Toto Wolff e Christian Horner concorrono per il posto di Stefano Domenicali?
Secondo la ricostruzione del Daily Mail, pur affermando che le figure apicali di Liberty Media hanno totale fiducia nei confronti di Domenicali, hanno anche manifestato la volontà di un cambio di leadership, con la figura di Maffei che dovrebbe diventare fondamentale nella gestione del business.
Se l’amministrazione economica dovrebbe essere quindi maggiormente accentrata dal gruppo americano, quella operativa dovrebbe essere affidata a un uomo di pista. Sono tre le figure di cui si parla nelle indiscrezioni che rimbalzano dall’Inghilterra: Zak Brown della McLaren, che però non sembra essere la priorità, Christian Horner della Red Bull e Toto Wolff, numero uno e co-proprietario di Mercedes AMG Petronas F1 Team.
Non è la prima volta che il nome di Wolff circola per una posizione di questo tipo. L’austriaco era stato associato alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile allo scadere del mandato di Jean Todt. Sappiamo come è andata a finire, visto che Mohamed Ben Sulayem si è preso la poltrona presidenziale di Place de la Concorde.
In realtà, il nome di Wolff era già emerso proprio per succedere a Chase Carey. Se non se ne fece nulla fu soprattutto perché la Ferrari, in una delle poche vittorie diplomatiche di Mattia Binotto, si mise di traverso, facendo una vera e propria guerra all’imprenditore viennese, che evidentemente non demorde, puntando ancora a un ruolo di grande prestigio e soprattutto di imponenti poteri.

È chiaro che una posizione del genere non sarebbe compatibile con il fatto che Wolff possieda il 33% di un team che partecipa al Campionato del Mondo di Formula 1. Questo fu il principale ostacolo nella sua corsa al ruolo di CEO della categoria.
In questo senso, invece, Horner non risulta vincolato in modo così forte alla Red Bull e i recenti problemi interni al team potrebbero essere indicatori della necessità di cambiare aria, pur restando nella massima serie. Insomma, un accordo che farebbe comodo a tutte le parti: a Red Bull, che vedrebbe immediatamente sparire le tensioni che ancora strisciano; a Horner, che occuperebbe un ruolo di vitale importanza per l’economia della serie; a Liberty Media, che potrebbe contare sull’esperienza di un manager tra i più vincenti e determinanti della storia della Formula 1.
Ecco che il sogno di potere di Toto Wolff potrebbe essere spezzato da quello che, negli ultimi anni, è – o per meglio dire è stato dipinto – come il suo nemico giurato. La guerra sportiva delle ultime stagioni si trasferirebbe così nei palazzi del potere. Se tutto ciò dovesse essere vero, diciamolo, non sarebbe noioso raccontarlo.
Crediti foto: F1, Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Oracle Red Bull Racing,