Con l’avvento di Liberty Media la Formula Uno è entrata in una dimensione mediatica nuova. Un prodotto che sembrava essere “bloccato” sotto la guida Ecclestone ha vissuto un nuovo dinamismo che ha permesso di accrescere la notorietà della categoria in tutto il mondo.
Il colosso americano dell’intrattenimento è arrivato a modificare la serie imponendo con fermezza la sua visione strategica e lo ha fatto rischiando di essere impopolare. Un azzardo che ha pagato mettendo le ali alla F1 che sta conoscendo un boom senza precedenti che ha permesso al gruppo americano di ampliare gli investimenti nel motorsport.
Così si legge l’acquisizione di Dorna Sport, il sodalizio che detiene i diritti della MotoGp. Stefano Domenicali ha parlato di questa acquisizione rassicurando che due e quattro ruote rimarranno mondi separati.

“Liberty Media ha acquistato la MotoGP ma, come abbiamo già detto in diverse occasioni, fino a quando non sarà completato il procedimento definito dall’antitrust non possiamo commentare. L’unica cosa che posso dire è che le due organizzazioni rimarranno separate, poi nel momento in cui i procedimenti saranno completati vedremo come approcciare il tutto“.
“L’aspetto che trovo molto positivo è vedere un gruppo come Liberty abbia inizialmente puntato sulla piattaforma Formula 1 per poi espandersi sulla MotoGP, dimostrando di credere nel potenziale del motorsport”.
A proposito di futuro, Domenicali non intende allargare ulteriormente il calendario della Formula 1. Quindi nel prossimo Patto della Concordia si sosterrà il mantenimento della quota massima di 25 gare.
“Oggi il limite massimo di gare che può comporre un calendario è di 25. Da parte mia c’è la volontà di mantenerlo. Andare oltre vorrebbe dire mettere a rischio il momento positivo che stiamo vivendo contraddistinto da un’alta valorizzazione degli eventi grazie ai paesi che vorrebbero entrare nel Circus“.
Domenicali sul sistema di punteggio. “In merito al punteggio nelle classifiche mondiali c’è stata una richiesta da parte di alcune squadre di aumentare l’accesso ai punti oltre la decima posizione. Stiamo facendo delle simulazioni, ma come è sempre accaduto in passato quando è stato modificato il sistema di assegnamento dei punti, bisogna prestare molta attenzione alle controindicazioni. Posso dire che non avremo un sistema che assegna punti a tutti i piloti al via”.
Il format Sprint è un altro caposaldo di Liberty Media: si va verso l’allargamento? “I numeri ci dicono che i weekend sprint piacciono. Sappiamo che c’è anche una parte di pubblico più tradizionalista che segue la Formula 1 da molto tempo, e non ama particolarmente questo format, ma in termini di attrattività non ci sono dubbi che la strada sprint sia quella giusta. Credo che la modifica al formato introdotta quest’anno sia andata incontro alle richieste dei tradizionalisti mantenendo le qualifiche nel pomeriggio di sabato e aprendo il parco chiuso dopo la gara sprint“.
“Da parte mia attendo la fine di questa stagione per valutare i riscontri, ma non credo che torneremo indietro. La MotoGP ha scelto un passaggio radicale, introducendo la gara sprint in tutti i weekend, mentre noi vogliamo arrivarci con gradualità. Sono convinto che oggi un venerdì senza alcuna classifica ufficiale perde un po’ di attrattiva rispetto ai venerdì sprint in cui è in programma una qualifica“.
“Alla fine di questa stagione credo che ci sarà la necessità di valutare se imboccare questa direzione con maggior decisione. Valuteremo anche l’impatto che può avere una scelta del genere nell’ottica del budget cap”.

Lo spettacolo della F1 fruibile per tutti gratuitamente? Domenicali è scettico: “In merito alla Tv in chiaro, al momento ci sono alcuni paesi nei quali abbiamo accordi per trasmettere determinati Gran Premi. Personalmente credo che da un punto di vista puramente commerciale oggi sia una soluzione abbastanza difficile: le reti PayTv sono più adatte ad un evento sportivo. Un altro motivo da tenere presente è la forte tendenza ad andare verso le trasmissioni in streaming, un mercato che oggi sta crescendo in modo abbastanza evidente“.
“Alla fine, però, dipende sempre dai vari paesi, in certe nazioni dal grande potenziale, come ad esempio l’India, abbiamo deciso come F1TV di trasmettere ad un costo molto basso per farci conoscere nel mercato. In nazioni di grande tradizione e con un pubblico consolidato, la situazione è molto diversa”.
Crediti foto: F1