Il dirigente imolese ha parlato ai microfoni di Sky e ha dato come voto un 8 pieno a quello che si è visto dentro e fuori la pista. Ha raccontato di una stagione intensa, con tante cose da analizzare, ma ovviamente non si culla sugli allori e ritiene che l’anno prossimo bisognerà fare ancora di più. Ricordiamo che il 2025 sarà l’ultimo anno in cui si assisterà a questo quadro normativo, prima di arrivare allo stravolgimento del 2026 che toccherà sia le power unit sia la sfera telaistica e aerodinamica.

Liberty Media: un 2025 in progressione
Domenicali ritiene che nel 2025 ci siano le condizioni per avere uno spettacolo addirittura migliore e più intenso di quello che abbiamo visto fino a due domeniche fa. La Formula 1 vive un momento positivo, e la cosa è confermata dal crescente interesse delle fasce d’età giovanili, che si legano sempre di più allo sport. Adesso Liberty Media non vuole fermarsi. L’obiettivo a medio termine è quello di consolidare questa crescita.
Il gruppo americano, leader nel mondo dell’intrattenimento, intende affermarsi in quei Paesi o in quei continenti dove ancora non sono forti e non risultano essere radicati, come invece accade in Europa o negli Stati Uniti. A supportare questo meccanismo, secondo Domenicali, può arrivare anche il film in lavorazione sulla Formula 1, diretto e interpretato da Brad Pitt. Ma non solo.
Anche la serie Drive to Survive, secondo Domenicali, è servita a dare un boost, una spinta, alla notorietà di una categoria che in alcune circostanze è apparsa come la serie più famosa al mondo. Si pensi che il recente Gran Premio di Las Vegas ha superato, per indotto, per contatti televisivi e per tutta una serie di parametri, un evento clamorosamente importante come il Super Bowl.
Insomma, la Formula 1 vive una stagione d’oro, ma non bisogna ritenere che quanto fatto basterà per sempre. Liberty Media ha insegnato che per essere costantemente sulla cresta dell’onda bisogna spingere ed è proprio quello che Domenicali e il gruppo dirigente di Englewood intendono fare nel prossimo periodo: innovare per mantenere vive le fette di mercato acquisite e per accaparrarsene altre.
La Formula 1 è uno sport che diventa sempre più globale, e il recente interesse di Paesi come il Ruanda o il Sudafrica afferma che anche il continente africano, che per ora è all’asciutto dalla classe regina del motorsport, intende fare sul serio e presentarsi come soggetto forte.

Liberty Media non intende fermarsi nell’innovare
Per questa ragione Domenicali dà un voto elevato a quanto visto in questo 2024, evitando però di “allargarsi troppo”. Considerando, infatti, che si lascia un margine di crescita tipico di chi non si sente appagato e sa che c’è altra strada da fare. Con questo approccio Liberty Media si è presentata in Formula 1: ambizioni e umiltà che si sono fuse e hanno permesso di stravolgere una categoria che, pur essendo la massima espressione tecnica del motorsport, rimaneva ancorata ai suoi classici stilemi senza riuscire ad evolversi.
Gli americani hanno avuto la forza e il coraggio di rivoluzionare alcuni principi fondanti, smussando degli spigoli e generalmente rimuovendo la coltre di polvere che si era posata sulla Formula 1 di Bernie Ecclestone. Non tutti i provvedimenti presi piacciono – c’è chi critica aspramente la Sprint Race, ad esempio – ma va dato atto che gli indicatori economici e quelli relativi all’audience media sono tutti positivi. Come dire, per ora hanno ragione loro.

Il bello e il difficile viene adesso. Dopo anni di crescita è automatico che la curva tenda ad appiattirsi. L’obiettivo è provare a non farla calare e anche in questo senso va letta la promozione del progetto Cadillac-General Motors, che inizialmente era stato fortemente osteggiato dalla stessa Liberty Media.
Si è giunti alla conclusione che un undicesimo soggetto accrescerà il valore del brand Formula 1 invece di mortificarlo. Questo elemento permetterà al Circus di proiettarsi nel futuro e di accrescere ancor di più la quota di appassionati statunitensi, che in questa fase stanno trainando l’intero carrozzone.