My Driver Academia: Liam Lawson

Breve analisi dei giovani piloti che sbarcheranno in F1, in particolare Oliver Bearman, Liam Lawson e Andrea Kimi Antonelli. Oggi è il turno del talento della Red Bull

Da un decennio a questa parte, vari top team di Formula 1 preferiscono coltivare in casa i piloti che guideranno le loro monoposto. Attraverso le “academy” molto costose, permettono loro di gareggiare nelle categorie propedeutiche alla F1. Non tutti riescono a raggiungere la vetta, e alcuni rimangono fuori dalla massima serie, accontentandosi di competere in altre classi, come la Formula E, l’Endurance o l’IndyCar.

In questo secondo capitolo (per leggere il primo clicca qui), esploreremo la carriera del pilota neozelandese della Red Bull, Liam Lawson.

Liam nasce a Hastings, in Nuova Zelanda, l’8 febbraio 2002. Nonostante la giovane età, 22 anni, possiamo dire che Lawson sia uno degli ultimi giramondo del motorsport, ma procediamo con ordine.

Liam Lawson: un giovane giramondo

Lawson, fin dall’età di 7 anni, nutre una grande passione per i motori, iniziando con i kart e competendo in tutti i campionati in patria. A 12 anni vince già due titoli nei kart 100cc e a 13 anni stupisce il pubblico neozelandese arrivando secondo nel campionato di Formula First. A 15 anni vince la Formula Ford neozelandese, diventando il vincitore più giovane nella storia della competizione.

Nel 2017 lascia la Nuova Zelanda per approdare nella vicina Australia, dove compete nella Formula 4. Qui ottiene ben 5 vittorie che gli permettono di chiudere 2° in campionato nella sua stagione di esordio. Nel secondo anno, Lawson si ripete, ottenendo 3 vittorie e 3 pole position.

Tornato in patria per gareggiare nella Toyota Racing Series, vince al debutto. Iscritto alla Formula Toyota, conquista 5 Gran Premi, chiudendo al 2° posto in classifica generale, davanti al pilota Yuki Tsunoda.

Lawson lascia l’Oceania per competere nella Formula 3 asiatica nelle ultime 3 gare stagionali, dove ottiene 3 vittorie e 2 pole, scalando così la classifica fino all’8° posto, con soli 3 Gran Premi disputati.

Notato da Helmut Marko, scopritore di talenti per la scuderia anglo-austriaca della Red Bull, Lawson entra a far parte del programma di sviluppo del team.

Nel 2019 debutta nelle categorie propedeutiche della F1, la F3. Il debutto con la MP Motorsport non è tra i migliori, viste le tante vittorie ottenute durante l’adolescenza. Lawson dovrà accontentarsi di due podi nelle Sprint Race del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone (3° posto) e del Gran Premio d’Italia (2° posto).

Nello stesso anno partecipa all’Euroformula, dove ottiene 4 vittorie che gli valgono il 2° posto in classifica generale, un 7° posto al prestigioso Gran Premio di Macao e un ritorno in Nuova Zelanda nella Toyota Racing Series, che vincerà grazie a 5 trionfi.

Nel 2020 partecipa nuovamente alla F3, firmando per la Hitech Grand Prix. La monoposto si dimostra molto più performante e arrivano le prime soddisfazioni nella categoria. All’esordio vince subito la Sprint Race del Gran Premio d’Austria, e si ripeterà nella Feature Race del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone e nella Sprint Race sul tracciato toscano del Mugello. Concluderà 5° in classifica, con 3 vittorie e 6 podi.

Nello stesso periodo torna in Nuova Zelanda per partecipare nuovamente alla Toyota Racing Series, ottenendo 5 vittorie. Tuttavia, a differenza dell’anno precedente, non riuscirà a vincere il titolo, ma si piazzerà 2°.

Liam Lawson
Liam Lawson

Nel 2021 debutta in F2, ancora con la Hitech Grand Prix, ma la stagione non sarà indimenticabile. Otterrà solo una vittoria, all’esordio nella prima delle due Sprint Race del Gran Premio del Bahrain, e un terzo posto nella Feature Race dello stesso evento. L’unica altra soddisfazione arriverà nella prima Sprint Race del Gran Premio dell’Arabia Saudita a Jeddah, dove si posizionerà 2°. Concluderà la stagione in 9ª posizione con 109 punti.

Sempre nel 2021 viene ingaggiato dall’AF Corse, scuderia delle ruote coperte della Ferrari, con sponsor Red Bull, per competere nel DTM, insieme al pilota anglo-thailandese Alexander Albon, appena escluso dalla Red Bull dopo un 2020 non troppo esaltante. Nel DTM, Lawson si rifà subito, dominando Gara 1 all’esordio a Monza. Altre due vittorie arriveranno in Austria, dove trionferà sia in Gara 1 che in Gara 2. Concluderà 2° in classifica generale con 3 vittorie e ben 10 podi.

Nel 2022, nel nuovo campionato di F2, firma per la Carlin, dove ottiene i migliori risultati nelle categorie propedeutiche. Conquista 4 vittorie, tutte nelle Sprint Race: dal Gran Premio dell’Arabia Saudita a Jeddah, sul tracciato francese di Le Castellet, a Spa in Belgio, fino all’ultima Sprint Race stagionale a Yas Marina, ad Abu Dhabi. Conclude la stagione al 3° posto con 149 punti, 4 vittorie e 10 podi. Viene poi annunciato come pilota di riserva della Red Bull in F1.

Debutta in Formula 1 durante le prime prove libere del Gran Premio del Belgio, guidando l’Alpha Tauri, team satellite della Red Bull, e ripete l’esperienza nelle prove libere del Gran Premio del Messico e nell’ultimo appuntamento stagionale, questa volta con la scuderia principale, la Red Bull.

Nel 2023 lascia la F2 e viene spedito da Helmut Marko in Super Formula, una classe di monoposto a ruote scoperte giapponese, con il Team Mugen. In Giappone, Lawson ottiene una vittoria in Gara 1 sul circuito del Fuji e un 3° posto in Gara 2, ripetendosi all’Autopolis e di nuovo al Fuji. Parte poi dalla pole a Suzuka, arrivando 2° in gara.

Liam Lawson, pilota della junior team Red Bull

Liam Lawson: il debutto in F1

Una settimana dopo l’inizio della pausa della Super Formula, viene richiamato in fretta e furia a Zandvoort per il Gran Premio d’Olanda di F1, per sostituire il pilota australiano dell’Alpha Tauri, Daniel Ricciardo (che a sua volta aveva appena sostituito Nyck De Vries) infortunatosi a una mano dopo un impatto con le barriere in curva 3 durante le prime prove libere. Così, Liam Lawson debutta in F1, l’ultimo neozelandese a gareggiare nella categoria dopo Brendon Hartley, che corse con la Toro Rosso tra il 2017 e il 2018.

In qualifica, Lawson si classifica ultimo, a oltre 1” dall’Alfa Romeo del pilota finlandese Valtteri Bottas. In gara, una delle più movimentate della stagione, riesce a risalire la classifica fino al 13° posto, fregiandosi anche di un sorpasso ai danni del ferrarista Charles Leclerc.

Lawson si dimostra solido nei quattro Gran Premi successivi, arrivando a ridosso della zona punti. I primi punti arriveranno al Gran Premio di Singapore, dove conquisterà la 9ª posizione. Dopo il Gran Premio del Qatar lascia la Formula 1 per il rientro di Ricciardo.

Nel 2024 ritorna come pilota di riserva della Red Bull e del suo team satellite, la Visa Cash App Racing Bulls. Negli ultimi mesi, il nome di Lawson è tornato a circolare nei paddock, visto i risultati deludenti ottenuti fin qui dalla seconda guida della Red Bull, il messicano Sergio Pérez. Molti lo davano già come suo sostituto per il prossimo Gran Premio d’Olanda, ma la casa anglo-austriaca ha rimandato i piani al 2025.

L’anno prossimo potremmo vedere Liam Lawson al fianco di Max Verstappen? Al momento non lo sappiamo, ma viste le numerose esperienze fatte da uno degli ultimi giramondo del motorsport, Lawson meriterebbe una vera chance in F1. Non ci resta che aspettare.

Prossimamente, uscirà il terzo capitolo riguardante il campioncino della Mercedes, il pilota italiano Andrea Kimi Antonelli.


Crediti foto: F1

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