Lewis Hamilton un po’ se l’è cercata

Nono in classifica piloti con 10 punti, scarico, senza stimoli e con una vettura debole come la W15. Lewis Hamilton è concausa delle difficoltà Mercedes?

Giorni difficili per Lewis Hamilton. Dieci punti in quattro gare, a naso, rappresentano probabilmente il minimo storico della sua straordinaria carriera. Dalla Mercedes W15 sicuramente ci si attendeva di più, ma forse anche dal pilota era lecito immaginare prestazioni di livello più elevato. 

Nulla di straordinario si chiedeva, sia chiaro. La vettura concepita da James Allison è un mezzo fallimento: lenta, sensibile al caldo (che nemmeno è arrivato in maniera dirompente), severa con le gomme, scollegata con i sistemi simulativi, difficile da settare, pessima nel veloce, incerta nel lento. Trovate voi un aggettivo per descrivere un mezzo che presenta tali criticità.

Battuto tre volte in qualifica. Stesso score per i duelli in gara (entrambi hanno marcato uno zero in Australia), Lewis sta perdendo il duello interno con Russell anche a causa di strategie poco premianti. Ma si sa che in Mercedes sono schematici e che l’aspetto tattico non è il fiore all’occhiello: chi è dietro paga con la strategia peggiore. Tutto qua. 

Loro funzionano così da sempre: quando vincevano dominando e quando perdono senza saper reagire. Nulla cambia e forse questo dà la cifra di cosa sia oggi la scuderia della Stella a Tre Punte.

Mercedes
La Mercedes W15 di Lewis Hamilton riparte dopo un pit stop

Hamilton: la Ferrari dietro il momento no?

Forse è proprio l’immobilismo manifesto e l’incapacità di uscire dalla crisi hanno indotto Lewis a mollare il barcone per dirigersi verso un approdo più sicuro, verso quella Ferrari che oggi sembra un porto dalle acque placide e temperate. 

Hamilton, pochi mesi fa, aveva firmato un contratto biennale con clausola rescissoria che ha prontamente attivato quando s’è presentata l’occasione rossa e quando, precursore dei tempi, ha capito che le Frecce d’Argento tanto ficcanti non sarebbero state. 

Dal clamoroso matrimonio che si è consumato in questo caldo inverno nascono parte delle difficoltà che oggi Lewis sta incontrando. Perché quel clima di serena collaborazione non si percepisce più, al di là delle parole di facciata. 

Correre da dimissionario è difficile, specie se hai un contratto pesante in saccoccia. Il parallelo tra Carlos Sainz e Lewis Hamilton, da molti citato, non sta in piedi.

Lo spagnolo corre con la fame e per dimostrare agli altri team principal che è abile e arruolabile per un sodalizio di rango; il britannico, forse inconsciamente, si è adagiato sapendo che non deve dimostrare nulla a nessuno, capendo anche che tra le mani ha un catorcio che si muove tra l’essere quarta e quinta forza del mondiale 2024. 

Momento difficile per Lewis Hamilton

Hamilton: dove sono finiti gli stimoli?

Stanno mancando le motivazioni e quando questo si verifica, puoi anche essere un sette volte campione del mondo, non c’è trippa per gatti. Lewis ci si è infilato un po’ da solo in questa situazione.

Non che abbia creato in prima persona il negativo contesto tecnico, questa è responsabilità esclusiva degli ingegneri, ma di certo il legame con la Ferrari lo marginalizza in un team nel quale è sempre stato perno e punto di riferimento totale. 

Lewis non lo è più e si sta smarrendo. Anche la Mercedes si sta squagliando da quando non può più contare sulla sua stella. La coppia è scoppiata e si trascina stancamente. Hamilton nell’avvicinarsi alla nuova avventura, Mercedes nell’attesa di trovare un nuovo uomo forte che accenda la fiamma.

Perché, diciamolo senza indugi, George Russell non ha ancora dimostrato di avere il pedigree dell’uomo che può caricarsi sulle spalle un team di primo livello.

Con venti gare da disputare il mondiale di Hamilton rischia di trasformarsi in una specie di lungo incubo sportivo che può essere spezzato solo da un’inversione di rotta tecnica della W15 e da stimoli ritrovati in qualche misterioso pertugio del cervello del sette volte iridato.

Se queste due dinamiche non si compiono non si vede come uscirne. Sì Lewis, se questo 2024 è così piatto e moscio, è anche un po’ colpa tua e della voglia di provare una nuova esperienza sotto le insegne del Cavallino Rampante. 


Crediti foto: Mercedes AMG Petronas F1 Team

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