Il pluricampione del mondo Lewis Hamilton si è presentato a Maranello vestito da nobile, posando come un re davanti alla casa del Drake con accanto la regina F40, muovendosi nella Gestione Sportiva come una divinità, con tutto il personale ai suoi piedi, entusiasta di accogliere colui che ha saputo diventare campione del mondo per sette volte.
Social e stampa sono letteralmente impazziti: centinaia di articoli e post per tutta la giornata costruiti su qualche foto, pieni di analisi e celebrazioni, come se il mondiale che sta iniziando fosse solo una formalità. Il re è giunto, e non ce n’è più per nessuno.
Una hype che non si era mai vista, solo in parte dovuta alla presenza dei social rispetto al passato. Anche Schumacher fu accolto in pompa magna, ma non tutti erano convinti: c’era una dose di scetticismo e non era simpatico a molti tifosi, che non avevano digerito il benservito dato a Jean Alesi per far spazio al tedesco.

Nel mondo moderno nulla accade per caso: i team e i piloti sono aziende che muovono intorno a loro un grande indotto: le strategie mediatiche non sono mai casuali ma frutto di attente pianificazioni da parte dei vari spin doctors, che gestiscono e fanno fruttare l’immagine.
In questo caso è evidente che si sia optato per una presentazione di alto profilo che massimizzasse i profitti in termini di pubblicità ed esposizione mediatica. Ma a quale prezzo? Alzare così tanto l’asticella senza aver fatto un metro in pista rischia di essere un pericoloso boomerang, perché alle prime difficoltà gli stessi che oggi osannano saranno i primi ad accanirsi senza pietà.
Lewis Hamilton: l’età sarà un fattore limitante?
Tutti fanno finta di nulla, ma esiste un’enorme incognita in questa avventura in rosso: l’età anagrafica del pilota britannico. Un aspetto molto significativo, considerando che i principali rivali hanno età comprese tra i 26 e i 27 anni. Questo non è un dettaglio…
I riflessi, i tempi di reazione e la capacità di tenere ritmi altissimi per lungo tempo non sono gli stessi a 40 anni, anche se fisicamente si è completamente integri. In ogni sport professionistico è difficile veder primeggiare atleti a questa età, e in un pilota di Formula 1 sono aspetti che fanno la differenza, perché anche un paio di decimi in qualifica possono valere 5 o 6 posizioni.
Qualcuno potrebbe obiettare che gente come Nigel Mansell e Alain Prost abbia vinto il titolo alla soglia dei quarant’anni, ma credo che siano casi da non prendere in considerazione, perché la superiorità del mezzo era schiacciante. I più scafati ricorderanno che il leone inglese gareggiò spesso con una gamba sola…

Lewis Hamilton: la “formula gestione” può aiutare?
Sarebbe tuttavia superficiale liquidare un’operazione di questa caratura considerando solo l’età, perché non è un caso che la F1 moderna rappresenti un unicum nei 70 anni e più di storia, con due piloti quarantenni che lottano al vertice come fossero ragazzini. Questa situazione è possibile perché, nelle fasi di gara, prevale l’aspetto gestionale su quello velocistico.
Per quasi tutta la durata del Gran Premio, gli ingegneri danno target di tempi da mantenere per garantire la durata degli pneumatici. Spesso i duelli vengono evitati per non danneggiare le coperture e gli stint allungati perché talvolta una mescola si dimostra molto più performante dell’altra. Tutti aspetti che premiano la costanza e l’esperienza, mentre frustrano l’irruenza e la voglia dei più giovani di spingere sempre al massimo.
In questo senso, Lewis potrà certamente giocarsela. Ma se da Maranello riusciranno finalmente a sfornare una vettura vincente, credo che sarà più probabile che il titolo finisca a sud della Manica, con buona pace di tutti quelli che hanno dimenticato un giovane monegasco con la faccia da bravo ragazzo.
Ci aspetta un 2025 lungo e difficile, con molte incognite e molti potenziali vincitori. Forse sarebbe il caso di tenere un profilo un po’ più basso, perché è noto che più alta è la salita, più fragorosa rischia di essere la caduta.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Scuderia Ferrari HP, Williams Racing