Lewis Hamilton, anche quando le cose in pista non vanno bene, continua a essere un catalizzatore mediatico. Stavolta ha fatto parlare di sé con un’iniziativa che mette al centro il futuro delle nuove generazioni. Il sette volte campione del mondo di Formula 1 è stato accolto al numero 10 di Downing Street per un confronto diretto con il Primo Ministro britannico, Sir Keir Starmer, e il Segretario di Stato per l’Istruzione, Bridget Phillipson. Tema del meeting: come rendere il sistema educativo britannico più equo e inclusivo.
L’occasione rientra nell’ambito delle attività di Mission 44, l’organizzazione fondata da Hamilton nel 2021 con l’obiettivo di ampliare le opportunità per i giovani emarginati, in particolare attraverso percorsi formativi nelle discipline STEM (mondo tecnologico, ndr). Un progetto nato dalla sua esperienza personale e dalle difficoltà vissute durante l’infanzia e l’adolescenza.

“A scuola non mi sono mai sentito ascoltato”, ha dichiarato il pilota Ferrari. “Per questo ritengo fondamentale che ogni ragazzo possa sentirsi parte della comunità scolastica. Solo così potrà esprimere il proprio potenziale”. A margine dell’incontro, Hamilton ha espresso soddisfazione per l’impegno del governo britannico a collaborare con Mission 44 per implementare nuove strategie di inclusione nel sistema scolastico nazionale.
Il dialogo con i vertici dell’esecutivo arriva in un momento in cui Hamilton è sempre più attivo anche sul fronte sociale. L’iniziativa Mission 44 ha recentemente annunciato una partnership con HP, presentata durante il Gran Premio di Miami, per fornire risorse tecnologiche e opportunità formative ai giovani di Regno Unito e Stati Uniti. Il programma prevede accesso a dispositivi, competenze digitali e tutoraggio, con un focus particolare sul sostegno a due realtà educative attive nell’area di Miami.
Hamilton non ha mai nascosto le ferite lasciate da un’infanzia difficile. In un’intervista rilasciata al Sunday Times, come riporta Autosport, ha raccontato di aver sofferto a lungo di depressione e di disturbi legati alla salute mentale, acuiti dalle pressioni legate al motorsport e dagli episodi di bullismo subiti a scuola: “Non avevo nessuno con cui parlare”, ha confidato. “Tutto è cominciato quando avevo circa 13 anni”.

Sul fronte pista, Hamilton continua la stagione 2025 tra alti (pochi) e bassi (al momento parecchi): nel Gran Premio di Spagna ha chiuso in sesta posizione dopo una gara anonima e nella quale ha dimostrato ancora una volta di non aver trovato il giusto feeling con la SF-25. In attesa di un’auspicata svolta, Lewis sta provando a costruire un’eredità che va ben oltre i trofei. E forse questo conta di più.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Lewis Hamilton
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