Lewis Hamilton in Ferrari: “colpa” di Toto Wolff?

Una serie di decisioni assunte da Toto Wolff potrebbero aver indotto Lewis Hamilton ad abbracciare il rosso Ferrari

Tre mesi dopo l’ufficializzazione del passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari non si placa ancora la sorpresa intorno a una mossa che proprio nessuno aveva previsto. Il primo ad essere rimasto spiazzato è stato Toto Wolff che non immaginava che il pilota attivasse la clausola d’uscita presente nel suo contratto. 

D’altro canto, se si consente di inserire una scappatoia in un documento legale è possibile che il beneficiario la utilizzi. Forse, andando ancora più indietro, il team principal della Mercedes avrebbe potuto avere alcuni elementi per prevedere l’uscita del sette volte campione del mondo.

Toto Wolff e Lewis Hamilton - Mercedes AMG Petronas F1 Team
Toto Wolff e Lewis Hamilton, una coppia con la data di scadenza, Mercedes AMG Petronas F1 Team

Ferrari, Hamilton – Mercedes: un divorzio con radici profonde?

Tutto nasce a metà del 2021 quando i dirigenti di Mercedes-AMG F1 hanno confermato che non avrebbero promosso il prolungamento del contratto di Valtteri Bottas chiamando il giovane e talentuoso George Russell che si era fatto le ossa in Williams.

Wolff, logicamente, intendeva salvaguardare il futuro della squadra ben consapevole che il suo pilota di punta non era più giovanissimo. Russell doveva essere il conducente che nel tempo avrebbe assunto l’eredità di Lewis che, da par suo, ha forse pensato che quel momento era arrivato con un tempismo troppo anticipato.

Hamilton ha vinto quattro titoli bei cinque campionati di coabitazione con Bottas. Tra i due c’era un’intesa sportiva solidissima e anche un rapporto che valicava i confini della pista.

I dubbi, puramente congetturali ma non del tutto escludibili, ricadono sul fatto che non è mai stato chiaro se Hamilton fosse pienamente contento della decisione di sostituire Bottas. Bisogna ricordare che il sette volte iridato provò a perorare la causa del finlandese che a Brackley sarebbe rimasto ben volentieri. 

Questa mancanza di voci in capitolo potrebbe aver giocato un ruolo nel piano del britannico di tagliare i suoi legami con la squadra per ricominciare daccapo con la Ferrari. 

Nei cinque anni di convivenza con Bottas, Hamilton ha vinto sempre il duello interno. Con Russell, per ora è uno pari e quest’anno il conducente di King’s Lynn guida le operazioni interne. Ma parliamo comunque di stagioni anomale troppo condizionate da una vettura  incapace di produrre prestazioni solide. 

I piloti passano più tempo a lavorare per risolvere i problemi che a sforzarsi di produrre prestazioni pure. In ogni caso, nel quinquennio Hamilton-Bottas c’era una chiara gerarchia che emerse non da imposizioni contrattuali, ma direttamente dalla pista. 

Ora la scala di potere è più fluida, complice anche l’indeterminatezza tecnica che non permette ai piloti di esprimere il vero potenziale. Forse, più che mutati rapporti interni, Hamilton imputa alla Mercedes l’incapacità di creare una macchina vincente. E forse vede con i suoi occhi che il team deve lavorare ancora a lungo per risalire la china. 

Lewis Hamilton e George Russell, Mercedes-AMG Petronas F1 Team

Altre scelte di Wolff, che si è dimostrato incapace di trattenere alcuni tecnici chiave e che non ha saputo dare risposte dopo tre anni disastrosi, hanno spinto Hamilton ad accettare una nuova sfida in una scuderia in grande crescita e che dall’esterno appare concretamente in rampa di lancio.

Anche se in Ferrari troverà un mastino come Charles Leclerc che rincorre ancora il primo titolo, Hamilton è convinto che sotto le insegne del Cavallino Rampante può avere la vera possibilità di agguantare l’ottava corona sfuggita in maniera beffarda nel dicembre 2021. 

Toto Wolff, con le sue decisioni, ha probabilmente creato quel contesto che ha determinato l’addio del campione di Stevenage. La conferma pubblica non l’avremo mai, ma il sospetto che le cose siano andate così avanza prorompente.


Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team

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