Il passaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari è stato il colpo di mercato più chiacchierato degli ultimi anni: il pilota più vincente della storia e il team più titolato del Circus che andavano ad unirsi. L’attesa era ovviamente altissima ma, almeno finora, alle aspettative sono seguite cocenti delusioni. Il Gran Premio di Miami, in particolare, ha offerto un quadro chiaro delle difficoltà che il Cavallino Rampante e il suo plurititolato alfiere stanno affrontando.
La Sprint Race del sabato ha mostrato i due volti della Ferrari. Charles Leclerc ha visto la sua corsa finire prima ancora di iniziare, complice un’uscita di pista nel giro verso la griglia in condizioni miste. Lewis Hamilton, invece, ha colto un incoraggiante terzo posto, grazie a una buona lettura delle condizioni di pista e a una scelta strategica efficace nel momento del passaggio alle coperture slick. Il britannico, evidentemente, si esalta nelle gare brevi come confermato dalla vittoria nel weekend del Gp della Cina.
Molti hanno criticato la decisione del team di utilizzare le gomme intermedie nel giro di ricognizione, ma in un formato Sprint con pochi dati a disposizione, l’idea di testare le intermedie aveva una sua logica. Il problema è sorto quando un acquazzone improvviso ha reso quella scelta rischiosa proprio mentre Leclerc era in pista, provocando il suo errore.

Al netto dell’incidente iniziale, Ferrari ha operato bene sul piano strategico in Florida? I pit stop rapidi e la gestione delle Virtual Safety Car hanno testimoniato una buona efficienza sul piano operativo. Tuttavia, la SF-25 ha continuato a mostrare un deficit prestazionale evidente, soprattutto sul bagnato e nelle parti più lente del circuito, a confermare che il mezzo ha perso la miglior virtù del modello procedente: dominare quando le velocità calavano sensibilmente.
Forse si poteva fare meglio in occasione del doppio swap tra i piloti. Hamilton, anche con gomme medie più fresche, non è riuscito a guadagnare terreno dopo il sorpasso su Leclerc. Il team ha aspettato qualche giro prima di dare via libera all’inglese, ma anche con un anticipo nella manovra difficilmente sarebbe cambiato qualcosa: la distanza da Andrea Kimi Antonelli era troppo ampia per essere colmata. E forse ciò scagiona il muretto dalle pesanti accuse piovute in questi giorni.
Aerodinamica e bilanciamento: la Ferrari SF-25 è una vettura fuori finestra
Il problema di fondo è tecnico, inutile girarci intorno. La monoposto di Maranello fatica a generare carico aerodinamico stabile, in particolare sul retrotreno. Le immagini degli onboard di Lewis Hamilton durante le qualifiche hanno messo in luce una vettura difficile da gestire, con continui slittamenti e scarsa aderenza, cose che producono una difficoltà nella fase di curvatura che non si riesce a superare. Una condizione penalizzante soprattutto per un pilota come l’inglese che ama attaccare le curve con alta velocità d’ingresso. Ma avrebbe bisogno di una vettura stabile dietro per poterlo fare.
Il nuovo fondo introdotto in Bahrain non ha ancora prodotto i risultati sperati. E chissà che possa mai farlo: la bocciature, per ora, sembra palese. Leclerc aveva mostrato segnali positivi, ma le difficoltà emerse a Miami indicano che l’aggiornamento è ancora lontano dall’essere pienamente efficace. Il tempo scorre e nel frattempo si inizia a parlare di update molto più massicci. Voci da verificare e che collidono con un regolamento congelato e in via d’estinzione.

Hamilton alla ricerca della sintonia con la Ferrari SF-25
Lewis sta ancora cercando il feeling con la monoposto. Ma anche con il nuovo team. I problemi di instabilità al posteriore, già presenti nelle ultime stagioni in Mercedes, si sono riproposti anche in Ferrari. Il britannico sta lavorando per adattare il suo stile di guida e costruire un’intesa tecnica con l’ingegnere Riccardo Adami, ma il processo di adeguamento al nuovo contesto operativo si sta rivelando più lento del previsto.
La vittoria nella Sprint a Shanghai aveva acceso le speranze, ma è stata seguita dalla dura realtà: la squalifica di Hamilton per eccessiva usura del fondo ha riportato l’attenzione su un limite tecnico evidente. La SF-25 è estremamente sensibile all’altezza da terra, e quando viene alzata per rispettare i limiti regolamentari, perde gran parte del carico aerodinamico, più di quanto accada ad altre vetture della griglia.
Con il Gran Premio di Imola alle porte (qui gli orari) e un trittico di gare in arrivo, Ferrari è chiamata a rispondere con solerzia ed efficacia. I piloti ci sono, la struttura operativa è solida, ma serve una svolta tecnica. Altrimenti, l’unione tra Hamilton e il Cavallino rischia di restare una grande occasione mancata.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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