Scuderia Ferrari – Era il 1° Febbraio 2024 quando un annuncio sconvolse non solo il paddock e il mondo che ruota intorno alla Formula 1 ma l’intero panorama sportivo: Lewis Hamilton in Ferrari dal 1° Gennaio 2025. Il connubio Hamilton-Ferrari è stato definito come il vero ‘colpo del secolo’. Il pilota più vincente di tutti i tempi con il team più vincente di sempre. Flashback, ricordi ed emozioni positive che hanno subito riportato alla mente un altro matrimonio che poi ha fatto la storia: Michael Schumacher che passa dall’allora Benetton a Ferrari, aprendo un ciclo storico tra il 1996 e il 2006.
Oltre alla sfera emozionale, esiste poi la verità sentenziata dalla pista. Oggi il matrimonio Hamilton-Ferrari non viene visto di buon occhio da una parte dei tifosi della rossa e anche della stampa. Perché? Analizziamo alcuni scenari che per cui si potrebbe aver pagato “dazio”.

Hamilton-Ferrari: unione sportiva arrivata troppo tardi?
Facciamo una premessa: Lewis Hamilton è un campione straordinario. Nello scritto non viene messo in alcun modo in discussione la sua classe e i suoi titoli. L’unione Hamilton-Ferrari ha sollevato anche da parte dei “sognatori” qualche polemica. Qualcuno ha sempre ben pensato che Carlos Sainz meritasse la conferma a Maranello o che comunque si dovesse puntare su altri piloti che potessero permettere di convergere le energie su Leclerc. Nomi? Gasly e Albon su tutti. Altri contestano che l’unione anche extra-pista tra Hamilton ed Elkann, sempre più uniti in fatto di charity e moda, ad esempio, abbia potuto offuscare qualsiasi giudizio imparziale.
Fatta questa doverosa premessa, ci chiediamo: perché alla soglia dei 40 anni Lewis ha scelto di andare in un team in astinenza da successi e in cui le pressioni interne ed esterne sono sempre più alte?
Secondo Lewis stesso e gli addetti ai lavori, quello di correre per la rossa era il sogno da coronare. Sarà il fascino, la gloria, lo stile o altro, lavorare per Ferrari è indiscutibilmente un vero e proprio sogno per molti piloti. Dal punto di vista sportivo, la scelta di Lewis è indiscutibile: vittorioso con la Mercedes dal 2014 al 2021 in un mix di titoli mondiali piloti e/o costruttori, cambiare casacca nel vecchio ciclo regolamentare sarebbe stato folle.
Con l’avvento dell’effetto suolo nel 2022, Mercedes ha drasticamente perso terreno nei confronti degli avversari, con le vetture 2022 e 2023 lontanissime parenti della prima era turbo-ibrida. L’opportunità di cambiare aria al termine di un ciclo glorioso è diventata sempre più insistente e qualsiasi possa essere stato il motivo che abbia determinato questa decisione, Lewis si è unito al Cavallino. Come si sta dimostrando questa scelta?

Hamilton-Ferrari: i lati positivi e i verdetti (più negativi che positivi) della pista
Al netto di desideri e gossip, è plausibile ma assolutamente incerto che Ferrari abbia sbagliato il colpo. Prendere un sette volte campione del mondo, pari proprio al “Kaiser” Michael Schumacher in fatto di titoli mondiali, ha degli effetti benefici interni ed esterni. Spesso si è parlato di una Ferrari deficitaria nell’attrarre tecnici di valore (per motivi che ben conosciamo) e di creare un’ambiente plasmato da quella mentalità che aveva vinto altrove.
Caratteristiche che Lewis invece conosce benissimo, lavorando a lungo con tecnici di grande valore e ben conosciuti. Molti ingegneri Mercedes hanno elogiato le capacità di Lewis di indirizzare gli sviluppi della vettura e la capacità di messa a punto nei briefing con il team. Qualcosa che ad esempio, ha aiutato anche Leclerc, come ammesso dal monegasco, a trarre spunto dai metodi lavorativi di un campione come Hamilton.
In pista però le cose sono ben diverse. A parte l’exploit della gara Sprint in Cina, Hamilton ha pagato distacchi considerevoli dal suo compagno di squadra, Charles Leclerc. Specie in Ferrari, allo stato attuale nessuno in griglia sarebbe in grado di mettere in difficoltà Leclerc nelle prestazioni.
Quello che oggi vediamo però è a tratti indecoroso. In Spagna si è assistito addirittura ad un Lewis che è stato sorpassato da Hulkenberg su Sauber. Fred Vasseur parlava di problemi alla vettura per Lewis ed è quello che ci auguriamo, altrimenti lo scenario sarebbe a tratti disastroso per l’inglese. Nel complesso il pilota di Stevenage non ha sempre sfigurato, ma non ha dato quel guizzo che ad esempio il suo compagno di box ha nel piede per portare la vettura oltre i limiti.
Ovviamente, stiamo al momento escludendo attenuanti importanti come il cambio scuderia, abitudini, modi di lavorare col team, motore e qualsiasi altra cosa possa giustificare Hamilton. Ma da chi è un pluricampione del mondo ci aspetteremmo ben altro.

vincitore della Sprint Race in Cina
Hamilton-Ferrari: il 2026 potrebbe scrivere un finale diverso
Lewis ha dichiarato più volte che il suo obiettivo non è godersi una “pensione” ma di aspirare a quel tanto ambito ottavo titolo mondiale e di volerlo ottenere con Ferrari. Il prossimo anno ci sarà un importante cambio regolamentare che potrebbe mescolare i valori e Lewis a questo è abituato. Nel 2013, quando si unì alla Mercedes, il paddock pensò che il giovane Lewis fosse “pazzo” bruciando la sua carriera. La realtà è che quella scelta fu più che giusta per come sono andate le cose.
Lewis si augura di fare lo stesso con Ferrari. Le prossime auto probabilmente saranno molto più calzate per Hamilton che ha sempre dichiarato di non trovarsi a suo agio con l’attuale generazione di vetture ad effetto suolo. L’opportunità che fornisce il prossimo anno è doppia: per Ferrari quello di cercare di tornare in vetta in un successo che manca da troppo e che spazientisce ormai i suoi fan, mentre per Lewis ci sarà l’opportunità di dimostrare che anche a 41 anni non è assolutamente entrato nella fase calante della carriera.
Se poi i desideri e le ambizioni di Hamilton e Ferrari collimeranno, potremmo realmente assistere ad uno scenario epocale: diventare il pilota più vincente di sempre in assoluto con il team più titolato di sempre.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP