Il weekend del Gran Premio di Abu Dhabi 2024 segna la fine di un’era in Formula 1: Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo, correrà il suo ultimo GP con la Mercedes, la scuderia con cui ha costruito gran parte della sua leggendaria carriera. Il passaggio alla Ferrari, previsto per il 2025, ha già generato un’ondata di emozioni e speculazioni. Per Hamilton, però, l’addio alla Mercedes rappresenta un momento complesso, un misto di gratitudine per i successi passati e disillusione per gli ultimi anni difficili.
Come si è arrivati a questo momento?
Hamilton è approdato in Mercedes nel 2013, dopo aver già vinto un mondiale con la McLaren nel 2008. La decisione fu considerata da molti rischiosa, ma col senno di poi si è rivelata uno dei passi più geniali della sua carriera. La Mercedes, infatti, ha dominato l’era delle power unit ibride, che ha avuto inizio nel 2014. Da quel momento, Lewis e il team di Brackley hanno letteralmente riscritto i libri di storia della F1, vincendo 6 titoli mondiali tra il 2014 e il 2020 e portando Hamilton a eguagliare, nel 2020, il leggendario record di 7 campionati del mondo detenuto da Michael Schumacher.
Ma se i primi anni in Mercedes sono stati caratterizzati da successi senza precedenti, l’ultimo triennio è stato segnato da difficoltà tecniche, frustrazioni e delusioni, culminate nel doloroso addio di quest’anno.
Cosa è successo con le nuove regole del 2022?
Il 2022 ha rappresentato un punto di svolta per la Formula 1 con l’introduzione delle wing car. Queste nuove vetture, caratterizzate da un carico aerodinamico maggiore generato dal fondo della vettura, avrebbero dovuto rimescolare le carte e portare maggiore equilibrio tra le scuderie. Tuttavia, per Mercedes e Hamilton, il cambiamento si è rivelato devastante. La nuova monoposto, la W13, con il suo design estremo senza pance, si è dimostrata un disastro tecnico. La vettura era affetta da gravi problemi di porpoising (l’effetto saltellante causato dal fondo aerodinamico) che hanno reso impossibile competere al vertice.
Hamilton, abituato a lottare per le prime posizioni, si è trovato a combattere nelle retrovie, un’esperienza a dir poco frustrante. La “shitbox” – come è stata definita dallo stesso Toto Wolff – non solo ha escluso Mercedes dalla lotta per il titolo, ma ha anche segnato l’inizio di un declino tecnico per la scuderia. La stagione 2022 è stata la prima dal 2013 in cui Hamilton non ha vinto nemmeno una gara.
Il confronto con George Russell
Oltre ai problemi tecnici, l’arrivo di George Russell in Mercedes ha aggiunto ulteriori dinamiche difficili per Hamilton. Russell, giovane e talentuoso, ha sostituito Valtteri Bottas, che per anni aveva ricoperto il ruolo di fedele scudiero di Lewis. Ma Russell si è dimostrato più che un semplice gregario, ottenendo buone prestazioni e addirittura vincendo una gara nel 2022, mentre Hamilton faticava a trovare il feeling con la macchina.
Questa competizione interna, sebbene professionale, ha portato ulteriore pressione su Hamilton, che già stava lottando contro una vettura non all’altezza delle sue aspettative. Tuttavia, il rispetto reciproco tra i due piloti è sempre stato evidente, con Russell che ha più volte riconosciuto il valore del sette volte campione del mondo.
L’amaro in bocca per l’ottavo titolo mondiale sfumato
Uno dei più grandi rimpianti di Hamilton in Mercedes è senza dubbio l’ottavo titolo mondiale mancato. Nel 2021, il britannico è arrivato a un passo dal superare Schumacher e diventare il pilota con più titoli nella storia della F1. Tuttavia, il controverso finale del GP di Abu Dhabi ha strappato a Hamilton la vittoria all’ultimo giro, consegnando il campionato a Max Verstappen.
Da quel momento, la Mercedes non è più riuscita a fornire a Hamilton una vettura in grado di competere per il titolo, e le nuove regole del 2022 hanno reso la situazione ancora più complicata. L’ottavo titolo, che sembrava solo una formalità dopo il 2020, è diventato sempre più un miraggio.
Il futuro in Ferrari: un nuovo inizio o l’ultimo capitolo?
L’addio alla Mercedes non è solo una fine, ma anche un nuovo inizio. Hamilton vestirà di rosso nel 2025, entrando nella scuderia più iconica della Formula 1: la Ferrari. Si tratta di una mossa audace e piena di incognite. Sebbene la Ferrari abbia mostrato segni di miglioramento negli ultimi anni, non ha ancora trovato la costanza necessaria per competere regolarmente per il campionato.
Per Hamilton, la Ferrari rappresenta l’ultima grande sfida della sua carriera. A quasi 40 anni, è consapevole che il tempo a disposizione per conquistare un altro titolo è limitato, ma la sua determinazione e il suo talento sono indiscutibili. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana: riuscirà la Ferrari a fornirgli una vettura competitiva? E soprattutto, come si adatterà a un team che, per quanto glorioso, ha spesso dimostrato di essere un terreno complicato per i piloti di grande calibro?
Un addio dolceamaro
Per Lewis Hamilton, questo weekend segnerà un addio dolceamaro. La Mercedes gli ha dato tutto, e lui ha dato tutto alla Mercedes, ma le difficoltà degli ultimi anni hanno lasciato un sapore di incompiutezza. Avrebbe voluto chiudere con un altro mondiale, un’ultima vittoria da dedicare alla squadra che lo ha portato nell’olimpo della F1. Ma la storia non sempre si conclude come ci si aspetta.
Il passaggio alla Ferrari segna l’inizio di un nuovo capitolo, pieno di sfide e di incertezze. Ma se c’è una cosa che Hamilton ha dimostrato nel corso della sua carriera, è che non si arrende mai. E chissà, forse il rosso Ferrari sarà il colore della sua ultima grande impresa.