Neanche il tempo di finire il GP dell’Austria, che l’intero Circus della Formula 1 deve dirigersi in Inghilterra. Domenica, infatti, si disputerà la dodicesima gara stagionale a Silverstone, per
l’edizione n° 78 del Gp di Gran Bretagna.
L’Inghilterra è un Paese a cui la F1 è molto legata. Non solo perché è dove è nato un po’ tutto, ma anche perché ormai è sempre più sede della nuova motor valley. Spostandoci in pista, tutti i team – ad eccezione di Ferrari – hanno il quartier generale nel Regno Unito. E se poniamo l’attenzione sui piloti, ci vengono in mente Lando Norris, George Russell e soprattutto Lewis Hamilton.
Il sette volte campione del mondo, su tale tracciato, ha vinto nove volte: la prima nel 2008, alla guida della McLaren, mentre l’ultima – per ora – nel 2024 alla guida della W15 (Mercedes). Naturalmente, l’obiettivo è mettere a segno la vittoria n° 10, ma considerando la monoposto che guida, servirebbe un miracolo.

Lewis Hamilton e il “miraggio” della decima vittoria
Lo scorso anno, Lewis Hamilton ha vinto una gara incredibile, complice anche la variabilità del meteo e – di conseguenza – dell’evoluzione della pista. L’ultima vittoria, un po’ come un saluto, all’interno del team di Brackley. La monoposto, non era performante come quella di quest’anno, eppure, approfittando di fattori favorevoli ed una strategia azzeccata, il #44 ha messo a segno la sua ennesima gemma.
Fattori favorevoli come la fuoriuscita di George Russell, che probabilmente gli avrebbe dato del filo da torcere ed una pista che, a seguito della pioggia, si andava man mano asciugandosi. Il muretto Mercedes giocò un undercut su Lando Norris, richiamando Lewis per montare le gomme da asciutto.
Mossa azzeccata, che permise ad Hamilton di salire sul gradino più alto del podio. Quest’anno la situazione è un po’ diversa, perché Lewis si è trasferito in Ferrari trovando una monoposto completamente differente, non solo da Mercedes, ma anche dalla SF-24, oggettivamente più competitiva.
Per la vittoria servirebbe davvero una magia. Se è vero che in Austria gli aggiornamenti hanno aiutato, rendendo soddisfatti – forse non pienamente – i due driver, è pur vero che immaginare Lewis Hamilton tagliare primo il traguardo, o addirittura salire sul podio, sembri impossibile.
Ad ogni modo, Ferrari ha ripreso il secondo posto nel campionato costruttori, a discapito di una Mercedes non all’altezza delle prestazioni canadesi. Ma è anche vero che, interpretando le parole e le sensazioni del britannico, tali aggiornamenti non hanno ancora mostrato tutto il massimo potenziale.

Lewis Hamilton: da anno della vittoria ad anno di assestamento
La sensazione – magari non comune a tutti – è che manchi ancora un po’ di benessere generale al pilota inglese. La richiesta di aggiornamenti è stata accolta, ma forse ciò che desidera adesso, è essere al passo di Leclerc. Ed in effetti, troviamo delle sue dichiarazioni, rilasciate al termine della race austriaca, in cui si evince una sua mancanza di feeling con la monoposto.
Ad esempio, in merito alle sessioni di gara, dice: “Sto ancora perdendo troppo terreno. Perdere otto, nove secondi da Charles non va affatto bene”. Contesto al quale andrebbe aggiunta la mancanza di sintonia con la squadra ed il loro modus operandi.
E con le sue parole, prova a spiegare il momento critico che sta affrontando: “fatico con il bilanciamento” ammette. E riferendosi a Charles Leclerc: “lui guida una macchina estremamente sovrasterzante e in qualche modo riesce a far scivolare il posteriore senza avere degrado. Quando io faccio scivolare il retrotreno, ho un degrado enorme”.
Nel finale delle dichiarazioni in merito allo stile di guida, prova a fare un paragone tra sé e Carlos Sainz: “suppongo che Carlos ci abbia messo un paio d’anni per abituarsi. E non voglio doverlo fare. Penso di stare migliorando. Come ho detto, mi sono avvicinato in qualifica, ma non avevo il passo gara”.
Più volte abbiamo accostato il concetto di “adattamento” a Lewis Hamilton e, leggendo tali dichiarazioni, viene fuori completamente. Qui si fa riferimento solamente alla pista, ma in realtà è rivolto a tutto l’ambiente. Basti pensare alle parole in cui ammetteva che serve un cambio di mentalità, nonché alle indicazioni che dà costantemente alla squadra.
Lewis e Charles hanno due stili di guida differenti. Riteniamo veritiere le parole del sette volte campione del mondo – anche perché non ci sarebbe motivo di ammettere il contrario – ma probabilmente il vantaggio di Leclerc, è dovuto all’esperienza accumulata nel corso degli anni in Ferrari.
Anche se il #16 sprona continuamente il team. Domenica scorsa il terzo posto è da considerare prezioso, ma come giustamente ha sottolineato, non deve essere motivo di arrivo. Un po’ come a dire che va trasformato in un secondo posto e, o direttamente, in una vittoria.

Lewis Hamilton: “dobbiamo dedicarci completamente alla monoposto 2026”
Tornando a porre l’attenzione sugli aggiornamenti, a Silverstone per il GP della Gran Bretagna, dovrebbero esserci quelle piccole evoluzioni annunciate. Si parla – ma da tempo – della nuova ala posteriore. Le fonti si dividono tra chi ne dà l’arrivo a Silverstone e chi, come riportato qui, ne dà l’introduzione per il GP di Spa dove dovrebbe debuttare anche la sospensione rivista.
E se la stagione 2025 è quasi al giro di boa e, come obiettivo Ferrari può esserci la difesa del secondo posto costruttori, si deve per forza di cose iniziare a pensare al 2026. Anno a cui Lewis Hamilton tiene tantissimo, tanto da affermare più volte che il suo intento è restare a Maranello a lungo. Inoltre, ha ribadito che la monoposto deve permettere a sé e Leclerc di essere competitivi sin dall’inizio.
“Dovremmo concentrare completamente lo sviluppo sulla macchina del prossimo anno, il prima possibile”, dice Hamilton. “Sono sicuro che tutti i team lo stiano già facendo. So che Mercedes è già focalizzata sul 2026”.
Cosa vorranno dire tali dichiarazioni? Che Ferrari è in ritardo e quindi in svantaggio rispetto alla concorrenza? Non possiamo saperlo con certezza, ma forse fa riferimento a quelle voci di paddock che da tempo sostengono che Mercedes sia ad un buon punto con lo sviluppo della futura monoposto. E chissà che non sia vero.
Se aggiungiamo il crescente interesse di Toto Wolff nei confronti di Max Verstappen e la non ancora definizione dei contratti degli attuali piloti, forse – e sottolineiamo forse – qualcosa di vero c’è.
Per concludere, il #44 della Ferrari ammette gli aspetti su cui deve porre attenzione. Dice: “la chiave sarà sviluppare la power units e definire la giusta filosofia per il prossimo anno, in termini di sospensioni e tutto il resto. Sto cercando di lavorare con gli ingegneri per assicurarci di risolvere alcuni problemi di questa vettura, perché ci sono ancora diverse cose da sistemare”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari, Formula 1