Nel 2024, le due Rosse italiane più amate al mondo – Ferrari e Ducati – hanno ingaggiato per la stagione sportiva 2025 due delle loro più grandi nemesi. La Scuderia Ferrari ha scioccato la F1 scegliendo il sette volte campione del mondo, l’inglese Lewis Hamilton, mentre la Ducati ha puntato sull’otto volte campione del mondo di motociclismo, lo spagnolo Marc Márquez.
Se al via del Campionato Mondiale di Formula 1 mancano poco più di dieci giorni, il Motomondiale è già iniziato, offrendo una prima valutazione delle forze in pista. Márquez, in sella alla sua Ducati Desmosedici GP25, ha dominato il Gran Premio della Thailandia, vincendo sia la Sprint Race del sabato sia la gara della domenica.
Durante la gara domenicale, un problema alla pressione delle gomme lo ha costretto a cedere temporaneamente la leadership al fratello Álex, salvo poi riprendersela poco dopo. Nel frattempo, il suo compagno di squadra, il tre volte campione del mondo Francesco “Pecco” Bagnaia, si è dovuto accontentare del terzo posto sia nella Sprint Race che nella gara principale.
Nel post-gara, il pilota torinese si è mostrato abbattuto di fronte alle incredibili prestazioni del suo nuovo compagno di squadra, con gli uomini Ducati che hanno cercato di rincuorarlo. Certo, la stagione è ancora lunga e nulla è perduto, ma questo primo atto ha già incrinato alcune certezze del tri-campione italiano.
E se la stessa situazione si verificasse per Charles Leclerc?
Mettiamo il caso che Hamilton, sin dalle prime gare, si dimostri competitivo al punto da mettere in discussione la leadership del monegasco in Ferrari. Per quanto Leclerc cerchi di celarlo dietro le parole di circostanza, sappiamo bene quanto soffra la rivalità interna nel team, come dimostrano i suoi trascorsi con Sebastian Vettel e Carlos Sainz.
Márquez ed Hamilton sono due fenomeni assoluti nelle rispettive categorie e, di fronte a eventuali lamentele dei loro compagni di box, non si farebbero certo influenzare.
A Bagnaia e a Leclerc non resta che crederci. La stagione è lunga, piangersi addosso serve a poco. Serve solo dimostrare il proprio valore in pista. Il talento c’è, ora spetta solo all’asfalto dare il verdetto.
Crediti foto: Formulacritica