Il colpo della Ferrari – l’annuncio shock dell’arrivo di Lewis Hamilton – aveva scombussolato l’intero mercato piloti lo scorso anno, generando un domino senza precedenti. In molti si aspettavano un effetto immediato, un cambiamento netto degli equilibri nei team coinvolti.
Mentre il mondo celebrava il matrimonio tra il sette volte campione del mondo e la Rossa più famosa di sempre, Carlos Sainz jr – uscito di scena quasi in punta di piedi – sceglieva una strada diversa, sposando la causa Williams. Una squadra lontana dai fasti del passato, ma in costante e solida crescita.
La narrazione che ci si aspettava era chiara: Hamilton avrebbe portato esperienza e carisma a Maranello, mentre Sainz avrebbe preso le redini di un progetto ambizioso a Grove. Ma la pista, come spesso accade, ha ribaltato ogni previsione. A brillare in questo inizio di stagione non sono i nuovi arrivati, bensì chi già c’era: Charles Leclerc e Alexander Albon. Due piloti che in tanti davano come “secondi” nelle gerarchie, ma che si stanno rivelando primi, forti, e, soprattutto, scomodi per i loro compagni di squadra.
Williams: la stagione della consacrazione di Albon
È vero, a Sainz andava concesso un periodo iniziale di adattamento. Nuova macchina, nuove dinamiche, nuovo ambiente: tutto comprensibile. Ma da un pilota che solo un anno fa lottava per le vittorie con la Ferrari, è naturale aspettarsi qualcosa di più. Ed è proprio questo “qualcosa in più” che sta mettendo sul piatto Albon, probabilmente nella migliore stagione della sua carriera.
Il thailandese non solo si è confermato come il punto fermo del progetto Williams, ma sta guidando il team verso un traguardo che solo l’anno scarso sembrava utopico. In effetti, era da molto tempo che la compagine di Grove non lottava per un quinto posto nei Costruttori.

Albon non si sta limitando a tenere il passo. Lo sta imponendo. I due quinti posti ottenuti in Australia e poi a Miami, hanno acceso i riflettori su un pilota rinato. Albon guida con fame, una lucidità e una solidità che in pochi si aspettavano. E se molti pensavano che l’arrivo di Sainz avrebbe scardinato le gerarchie interne, oggi si trovano a dover rivedere le proprie convinzioni.
La leadership del thailandese non è solo tecnica, ma anche emotiva – Albon conosce meglio i membri della squadra – La squadra gira attorno a lui, e lui risponde con dei risultati da leader silenzioso ma efficacissimo. Sainz, per ora, rincorre. Ma è chiaro che tutti a Grove si aspettano qualcosa in più da un campione come lo spagnolo.
Ferrari: Leclerc, il risveglio del predestinato
L’arrivo di Hamilton aveva inevitabilmente riacceso le speranze dei Tifosi. L’idea di vederlo lottare per l’ottavo titolo in tuta rosa aveva stuzzicato l’idea di noi appassionati. Ma in questo entusiasmo diffuso, un dettaglio era passato in secondo piano: Charles Leclerc era ancora lì. E non era disposto a farsi da parte.
I primi sei appuntamenti stagionali hanno chiarito una verità che molti avevano trascurato: il punto fermo della Ferrari è ancora lui. Leclerc ha battuto Hamilton in gara in tutte le gare – escludendo la splendida Sprint Race della Cina e di Miami del britannico – mettendo in luce una superiorità non solo in termini di velocità pura, ma anche di gestione gomme. Un passo mentale, quindi, che si chiedeva al monegasco. La pressione dell’arrivo di una leggenda come Hamilton non lo ha schiacciato, ma esaltato.

La gara di Jeddah è stata forse l’istantanea perfetta: talento, strategia e cuore. E Leclerc, con una gestione gomme impeccabile e una determinazione feroce, si è preso il primo podio stagionale. La sensazione è che la sua crescita stia avvenendo proprio ora, nel momento più delicato. Deve dimostrare di poter essere il punto attorno al quale costruire il futuro della Ferrari.
Quando i “secondi” guidano da primi. La storia di Leclerc e Albon
Leclerc e Albon, due piloti che, per motivi diversi, si sono trovati all’inizio di questa stagione nel ruolo scomodo del “numero due”. Schiacciati – sulla carta – dal peso dei loro nuovi compagni di squadra, entrambi più decantati, più celebrati, più attesi. Invece, il copione si è capovolto. Leclerc e Albon stanno riscrivendo la narrativa di questa stagione non con proclami, ma con i risultati.

Si stanno prendendo non solo la fiducia della squadra e dei tifosi, ma persino dei critici. La stagione è ancora lunga, ma chi doveva essere solo un comprimario è diventato protagonista. E questo, è un plot twist che in pochi si aspettavano.
Crediti foto: Atlassian Williams Racing, Scuderia Ferrari HP