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Home Grandi Storie

Le Mans ’66: quando la TV riaccende i riflettori sul mito dell’Endurance

Ford contro Ferrari, la Rai ha riproposto la corsa infinita che emoziona ancora oggi

Matteo Mattei by Matteo Mattei
2 Ottobre 2025
in Grandi Storie, News
Tempo di lettura: 3 minuti
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24 Ore Le Mans

La Ford GT40 Mk II vincitrice della 24 Ore di Le Mans 1966

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La 24 Ore di Le Mans non è soltanto la corsa più celebre del mondo, è un’icona che travalica i confini dello sport. Lo ha dimostrato ancora una volta Rai Movie, che ha riportato in prima serata “Le Mans ’66 – La grande sfida” (titolo originale Ford vs Ferrari), il film di James Mangold che racconta una delle rivalità più leggendarie della storia del motorsport: quella tra Henry Ford II ed Enzo Ferrari, tra l’orgoglio americano e l’eccellenza italiana, tra due filosofie di costruire automobili destinate a scrivere la leggenda.

Una storia vera diventata mito

Il film, uscito nel 2019, ripercorre le vicende di Carroll Shelby e Ken Miles, rispettivamente interpretati da Matt Damon e Christian Bale. Due uomini che, tra intuizioni tecniche e ostinazione personale, hanno plasmato la Ford GT40, l’arma con cui Detroit volle sfidare Maranello sul terreno più difficile: la 24 Ore di Le Mans del 1966.

Quella sfida non fu soltanto una battaglia di ingegneria e velocità, ma un duello culturale. Da una parte il rigore e la passione artigianale delle Ferrari, imbattibili negli anni Sessanta; dall’altra la potenza industriale di Ford, pronta a investire capitali e risorse illimitate pur di strappare il primato a chi, con poche decine di uomini, aveva conquistato l’olimpo.

Cinema e motori: connubio vincente

La proiezione televisiva ha riportato l’attenzione non solo sul fascino intramontabile della corsa francese, ma anche su come il cinema sappia raccontare i motori. Mangold sceglie la via del ritmo serrato, dei dettagli tecnici e delle emozioni personali, senza mai cadere nel didascalico. Il risultato è un’opera che appassiona sia chi conosce la storia nei minimi dettagli, sia chi si avvicina per la prima volta all’endurance.

Particolarmente riuscite le sequenze ambientate sul Circuit de la Sarthe: la pioggia, la notte, i rettilinei infiniti restituiscono con efficacia la tensione di una corsa che dura un giorno intero ma sembra un’eternità.

Un ponte con il presente del WEC

Rivedere Le Mans ’66 oggi significa inevitabilmente creare un collegamento con l’attualità. Il Mondiale Endurance (WEC) vive una nuova era d’oro grazie alla categoria Hypercar, che ha riportato a Le Mans i grandi costruttori: Toyota, Ferrari, Porsche, Peugeot, Cadillac e presto McLaren.

Proprio la vittoria Ferrari nel 2023, a cinquant’anni di distanza dall’ultima volta, ha rievocato in molti appassionati lo stesso senso di orgoglio nazionale che negli anni Sessanta si respirava con la 330 P4. Così come allora, la sfida non è solo sportiva ma è tecnologica, industriale, persino culturale.

Piace ancora così tanto

Il successo del film, premiato con due Oscar tecnici, non risiede solo nella ricostruzione fedele di una pagina di motorsport, ma nell’umanità dei suoi protagonisti. Shelby e Miles sono uomini con debolezze, limiti, contraddizioni. La loro vittoria è figlia non soltanto della meccanica, ma della capacità di sognare contro tutto e tutti.

Ed è questo che la 24 Ore di Le Mans continua a rappresentare anche oggi, il luogo in cui tecnologia e cuore si incontrano. Un posto in cui le macchine più sofisticate devono comunque piegarsi alla resistenza umana, dove ogni dettaglio, dal cambio gomme al consumo di carburante, può decidere il destino di una leggenda.

Un appuntamento da custodire

La scelta di Rai Movie di riportare in onda Le Mans ’66 non è casuale. Significa ridare al grande pubblico italiano l’occasione di riscoprire le radici di una sfida che ancora oggi alimenta il fascino dell’endurance. Significa ricordare che Le Mans non è solo una corsa, ma un patrimonio culturale che unisce generazioni di appassionati.

Perché, al di là dei numeri, dei giri e dei cronometri, l’essenza della 24 Ore è sempre la stessa. Una storia di uomini che inseguono l’impossibile, trasformando l’asfalto della Sarthe in leggenda.


Foto Ferrari Media Centre

Tags: Le MansNewsWEC
Matteo Mattei

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